Data evento: Martedì, 3 ottobre 2006, ore 21.00
Un uomo parla di sé, si dice nervoso, non pazzo, parla di malattia senza svelarci la sua natura e senza dire del luogo da cui ci parla. Si sente osservato dall'occhio del vecchio padrone della casa nella quale presta servizio. La sua mente dilaniata descrive come arriverà ad uccidere e a liberarsi dell'occhio che lo guarda. L'uomo risolve con precisione chirurgica, richiude il cadavere nella sua testa, lasciandoci l'orrore del suo gesto che compare, anche nelle sue stesse parole, come immotivato, privo di necessità apparente, gesto di cui verranno ricostruiti per flash i precedenti, quel tessuto di ³banale² quotidianità che annuncia e prepara l'esplosione, disseminando segni che non vengono mai percepiti in tempo.
E' una luce nera che avvolge nell'ombra la realtà viva del cuore di un uomo contorto e malato, condannato ad uccidere, spinto da una voce interiore. Noi stiamo ascoltando quel clamore abbandonato senza ragione, i giochi perversi della sua mente, dove la normalità si mescola con la follia, dalla loro fusione escono facce di un'unica verità. Stiamo inseguendo la luce che a tratti si rivela, perché è di quella luce che vogliamo sapere. In un dialogo serrato, alle prese con l'inconoscibile nascosto tra le pieghe del testo di Poe.
Al centro di una vicenda abitata dalla vertigine, il personaggio è in una scena-patibolo, data con elementi essenziali ed abitata dai fantasmi del passato, lo spazio della sua mente in cui la dimensione sonora si fa costruzione scenica. Immagini potenti nella penombra di un luogo fisico mentale. Una maniacale esplorazione fino al cuore della musica, viaggio verso l'inconscio del suono, un cammino musicale che non arretra di fronte ad alcun suono interiore, bensì lo subisce trasformandolo in idea creativa. In uno spazio estremo, circoscritto, ma internamente aperto, infinito fino a cogliere il punto in cui si formano gli incubi: teatro d'ombre, incerte se appartenere al panico sommerso o alla luce della notte. Nascono geometrie per tenere insieme una materia quale la follia, che per sua natura sfugge verso l'indistinto. In questa dialettica si crea quel mondo provvisorio di cui rigore e caos si contendono il dominio.
Tratto dal Il cuore rivelatore di E.A. Poe, con Patricia Zanco e Roberto Dani,in scena installazione di Gianandrea Gazzola, regia Daniela Mattiuzzi, consulenza letteraria di Luca Scarlini, luci e fonica Dedalofurioso.
Location
DEDALOFURiOSO
Teatro Stabile di Innovazione
Società cooperativa
Teatro Busnelli, via Dante 30, Dueville (Vi)
Info/Organizzazione
DEDALOFURiOSO
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24, via Roma I 36031 Dueville, Vicenza
Data inizio: 29-09-2006
Data fine: 03-10-2006