sabato 31 maggio 2008

ore 18.00 meeting dedicato ad Andy Warhol con il reading e la video-performance “Operazione Banana Pop”, ovvero il raddrizzamento della leggendaria banana warholiana a cura di Moreno Danzi.

ore 21,00 Jazz & Wine 

c/o Associazione Culturale TIRTHA
Via Tremolè, 18 – Pescantina (Verona)
Tel. 045 715 05 13 – 347 92 64 505 info@tirtha.it

La Banana è l’icona POP che troviamo sulla copertina del primo album dei Velvet Underground del 1967, The Velvet Underground & Nico, voluto da Andy Warhol, artista della Pop Art newyorkese che coinvolge nella sua Factory e lancia sul mercato il gruppo rock guidato da Lou Reed e John Cale, affiancati dall’attrice e cantante Nico, che entrerà nella storia del rock diventando dieci anni più tardi il manifesto del movimento PUNK. Tra le sue liriche HEROIN è un inno alla droga che segnerà più di una generazione, con ferite profonde, malricucite, che trasformeranno quel simbolo voluttuoso e trasgressivo della società dei consumi in frutto del martirio per molti giovani anche in Europa e in Italia. L’”OPERAZIONE BANANA POP” Si tratta di una vera e propria operazione chirurgica, con bisturi, aghi e filo di sutura, ma è innanzitutto un operazione artistica che trasforma il simbolo pop worholiano in un feticcio delle generazioni che “hanno camminato nel fuoco” - così come recita una recente raccolta di Lou Reed-



Lou Reed in jazz
Ingresso 12 euro con due degustazioni

L’ultimo appuntamento di Jazz & Wine sarà con Sabrina Bighignoli Quintet e il progetto “Style it takes – Lou Reed’s songbook”, un concerto interamente dedicato a Lou Reed e ai suoi Velvet Underground, riarrangiati in chiave jazz.

Insieme a Sabrina Bighignoli (voce), anche Ottavio Giacopuzzi (sax tenore, soprano ed armonica), Andrea Temporin (pianoforte), Enrico Terragnoli (basso) e Paolo Mappa (batteria e cajon).

Durante tutta la rassegna, espongono gli artisti Marco Di Chio, Massimo Bressan ed Enrico Tinto.


Come arrivare

Dalla stazione Porta Nuova o dal casello autostradale di Verona Nord, seguire la tangenziale ed uscire a Pesantica (ca. 6 km). Attraversando il paese su via Are al bivio a destra per Settino, prima strada destra, avanti 1 km.

Da Borgo Trento, via Parona, girare per Settimo e seguire le indicazioni per Pescantina. Dopo il tennis e le piscine, all’incrocio a sinistra, avanti 1 km.


Altre note:

Il legame fra Lou Reed e Warhol è continuato ben oltre lo scioglimento dei Velvet ed anche per questo dopo la morte di Warhol “The Brooklyn Academy of The Arts” chiese proprio a Reed ed a John Cale un lavoro specifico sulla figura di Warhol che si concretizzò nell’album “Songs For Drella”.

Non bisogna comunque dimenticare il fatto che le menti del gruppo, Lou Reed e John Cale, erano comunque terreno fertile provenendo da esperienze accademiche anche rilevanti: John Cale ha studiato in un entourage culturale in odore di Cage, LaMonte Young (con il quale per un periodo portò avanti il progetto Dream Syndacate) e Lou Reed era compagno di sbronze del poeta americano Delmore Schwartz.

L’insieme di tutte queste influenze di varia natura ha fatto sì che la produzione di Lou Reed, sia quella del periodo VU sia quella solista, sia pervasa da un innegabile spessore poetico e musicale che lo fanno entrare a nostro parere di diritto nell’ambito dei grandi song writer americani del novecento: anche il nome del progetto “Lou Reed’s Song Book” nasce da questa convinzione.

L’ascolto attento della produzione di Lou Reed e dei Velvet nella preparazione del nostro lavoro ci ha portato alla constatazione che innanzi tutto Lou Reed è un poeta, tanto dal punto di vista letterario quanto da quello musicale, ed i poeti non vanno riscritti ma tradotti. Per questo ci piace considerare il nostro lavoro come una raccolta di brani di Lou Reed con il testo Jazz a fronte.

In fondo “Caroline Says II” avrebbe potuta essere cantata da Billie Holiday, “Heroin” sarebbe stato perfetto per John Coltrane e peccato che Shirley Horne non abbia mai inciso “Venus in Furs”. Il nostro vuole essere per l’appunto un omaggio, ed il gruppo è quindi lungi dall’essere una tribute band. Il nostro approccio ai brani è stato quello quindi di esporli sì con una impronta tipicamente jazz, ma mai snaturandoli nella loro intima sostanza mantenendo il più possibile il loro spirito originale. L’impronta Jazz scaturisce principalmente dall’evoluzione della forma musicale e dall’approccio nei suoni.

Lo stesso spirito è stato mantenuto nella selezione del materiale video, nel montaggio e nell’abbinamento con i brani musicali. Lo spettacolo, completo di proiezione video, è stato presentato di recente presso il “Centro Mazziano di Ricerche e studi cinematografici “ di Verona con la partecipazione dell’architetto Gigi Marcazzan che è stato amico e collaboratore di Andy Warhol negli anni ’70 a New York. Marcazzan ha effettuato una introduzione al progetto ed una presentazione della figura di Andy Warhol e della Factory.

Il montaggio è studiato in modo tale che le immagini vengano proiettate direttamente sui musicisti, posizionati sul palco direttamente davanti alla superficie di proiezione, in modo da ridurre l’effetto d’ombra e trasformare i musicisti stessi in personaggi dei filmati che scorrono. Nella presentazione al Centro Mazziano abbiamo anche curato l’allestimento della sala in modo da ricreare in parte l’atmosfera della Factory Warholiana tramite l’utilizzo di palloncini argentanti ed il parziale utilizzo di coperture di alluminio per le poltroncine e le colonne della sala. Lo spettacolo è stato recentemente proposto anche presso l'Auditorium del Centro Culturale Candiani del Comune di Venezia a Mestre in una forma leggermente diversa, in relazione alla tipologia della sala, ma sempre con la video proiezione completa.

www.sabrinabighignoli.it




Data inizio: 28-05-2008
Data fine: 31-05-2008
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