Atto Terzo, rassegna che propone 23 spettacoli dedicati interamente al teatro contemporaneo, con la fortunata formula delle passate edizioni: divertimento e riflessione, ironia e impegno, comicità e denuncia. Spettacoli serali di prosa, organizzati da Fondazione Aida con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona, che alternano proposte del teatro di ricerca con nuove produzioni di compagnie giovani.
Il cartellone anche quest’anno dà spazio a musica e teatro accogliendo, in parallelo incontri con gli autori e una mini rassegna cinematografica organizzata dal Cineclub di Verona.
Il cartellone è sperimentale e anche quest’anno si colloca tra autunno e primavera. È stato costruito annusando la novità e fiutando i fermenti dei laboratori italiani, ospitando le giovani compagnia della ricerca che difficilmente troverebbero spazio nelle rassegne tradizionali ma che si differenziano per freschezza ed innovazione. Scommesse che vengono sottoposte al dialogo attivo con il pubblico chiamato a reagire alle provocazioni, ad emozionarsi, a ridere perché Atto Terzo crede nella possibilità di poter destabilizzare la fruizione passiva e di poter creare tranelli nell’abitudine alternando sempre il grottesco al tragico, il comico alla denuncia, l’ironia al cinismo.
Il cartellone è dunque solo apparentemente eterogeneo. Si inizia il 9 ottobre (Teatro Popolare d’Arte con Morire dal ridere da Ettore Petrolini) e tra i gruppi che passeranno tutti i sabato sul palco dei Filippini fino al 18 aprile segnaliamo Roberto Latini il 25 ottobre con Iago, spettacolo sull’impossibilità narrativa della parola; i Brincadera di Bergamo con lo spettacolo musicale-poetico del 17 gennaio, e ancora il Teatro Libero di Palermo con Hilda il 6 e 7 febbraio, uno spettacolo che denuncia la precarietà delle badanti in Italia o quello del 4 aprile con i Blancateatro e il loro spettacolo sulla costituzione italiana così importante nell’educazione scolastica.
Interessante sarà anche il lavoro in scena nel mese di maggio (in data da definirsi) prodotto da Fondazione Aida: Hijab- il velo. Firma la drammaturgia Letizia Quintavalla. Lo spettacolo fa parte del progetto internazionale “Reconciliation through Art: Perceptions of Hijab” finanziato dalla Commissione Europea per il Programma Cultura 2007-2013 “Crossing Borders-Connecting Cultures” e nasce da un laboratorio d’integrazione condotto tra le donne di origine musulmana ed attrici di Fondazione Aida.
Inoltre, per l’edizione 2008/09 di Atto Terzo sono previste delle iniziative collaterali presso la Biblioteca Teatrale Beni Montresor (Caserma Passalacqua-via Luigi Bonomi), Tra questa si segnalano Esordi e visioni viaggio tra opere prime e nuove ricerche, la rassegna cinematografica in programma ogni lunedì sera, dal prossimo 17 novembre realizzata in collaborazione con il Cineclub di Verona, dal 68’ al futuro incontro con Mario Capanna (18 gennaio) Parole e immagini incontro con Enzo e Raffaello Bassatto su la città e la fotografia (16 aprile) e il circolo di lettura Terre di mezzo (calendario in fase di definizione).
gio> 9 0TT0BRE
Teatro Popolare d’Arte
MORIRE DAL RIDERE!
o sui fantasmi del palcoscenico
omaggio a Ettore Petrolini
regia>Gianfranco Pedullà e
Nicola Rignanese
con>Nicola Rignanese e
la Statale Settantuno/Luca Baldini • basso
Massimo Ferri • chitarra
Gianni Micheli • clarinetto
musiche originali>Massimo Ferri
scene e costumi>Filippo Marranci
durata>90 min
Un viaggio, attraverso testi e musiche -a volte d’epoca, a volte originali – nella straordinaria esperienza artistica di uno dei più grandi attori italiani del Novecento.
Non un’imitazione di Petrolini ma un ripercorrere una comicità corrosiva dello spirito e del senso comune dominante. Lo spettacolo vuole far ridere, ma lo fa richiamando, con leggerezza, ad una necessaria, maggiore consapevolezza del nostro essere attori e spettatori della scena del proprio tempo. Forse una carrellata impietosa sui personaggi che popolano la nostra attualità, ma soltanto come naturale esito di un percorso che vuole rendere omaggio al grande Ettore, del cui rigore e consapevolezza artistica siamo ancora oggi affascinati. Petrolini: una figura inquieta e radicale del teatro italiano, un eretico della scena, un esempio di attore moderno capace di sbeffeggiare ironicamente gli atteggiamenti dominanti la sua epoca.
sab>18 0TT0BRE
Teatrificio Esse
MANI
di e con>Armando Sanna,
Davide Svignano e Pasquale Scalzi
musica originali>Aldo Gentileschi
durata>70 min
Uno spettacolo di musica e teatro di figura.Un vecchio frac e un pianoforte in un luogo dimesso. Il custode entra con la sua scopa e la sua paletta. Mentre spolvera tocca i tasti del pianoforte e, sicuro
di non essere visto, si improvvisa musicista di uno sgangherato concerto. Improvvisamente le sue mani mettono ordine a quelle note casuali dando vita alla musica. Sopra il pianoforte appare uno spazio sospeso nel vuoto, due mani compaiono dal buio per dirigere lo spaesato custode. È l’inizio del suo viaggio onirico, proiezione dei suoi pensieri che si concretizzano nei gesti delle mani sospese nel buio di fronte ai suoi occhi. La musica originale ed eseguita dal vivo accompagnerà le varie composizioni
sceniche di oggetti e le storie raccontate attraverso il linguaggio gestuale.
Le musiche, suonate dal vivo, sono composte, arrangiate ed eseguite dal Maestro Aldo Gentileschi.
sab>25 0TT0BRE
Fortebraccio Teatro
IAGO
concerto scenico per voce
occasionalmente shakespeariana e
musica complice
di e con>Roberto Latini e Gianluca Misiti
musiche originali>Gianluca Misiti
durata>60 min
Iago è una riscrittura dell’Otello di Shakespeare. O meglio, un modo diverso di suonare parti del testo. Pensato come un concerto, lo spettacolo conclude il percorso “Radiovisioni”, tornando su alcune
tappe della ricerca che Fortebraccio Teatro ha condotto sull’amplificazione, cercando di rileggere i confini scritti tra la parola, la musica e il suono. L’uso dell’amplificazione è stato negli ultimi anni il tratto distintivo della compagnia. Iago è un lavoro sulla parola, nel confine tra il senso e il suono, con Shakespeare come pretesto. Non quindi un riallestimento ma un approfondimento dell’architettura della tragedia del Moro di Venezia, per evidenziarne gli snodi fondamentali. Riproposizione, lo spettacolo
si concentra sulla recita di Iago: semplicemente, come fosse capace di replicarsi, dalle prove alla messa in
scena, destinato, condannato, al piacere di un inganno. Un modo altro di essere l’autore in scena, il burattinaio di tutta la tragedia e anche il suo primo spettatore. In un teatro apparentemente disarmato.
sab>8 NOVEMBRE
Gattamolesta
LIVE IN THEATRE
con>Andrea Gatta • voce e chitarra
Luis/Luigi Flocco • fisarmonica
Nicolò/Nicol Fiori • contrabbasso
Jader/Jader Nonni • batteria
Eusebio/Eusebio Martinelli • tromba
Aleksandar Rajkovic • trombone/tromba
bombardino
durata>90 min
Una band musicale letteralmente nata in strada, percorre le direttrici della musica popolare richiamando sonorità appartenenti ad aree geografiche varie: ritmo e passione, episodi vocali e cantautoriali, atmosfere evocanti la musica ebraica, fusi all’energia della pachanca e dei pandemoni zingari, si aggrappano al groove ruvido della batteria e allo slap del contrabbasso in un nuovo “POWER FOLK” da
palco tutto da ascoltare e ballare. Il primo album “Alla festa del brigante” è il sunto del viaggio musicale di un anno passato ad esibirsi fra marciapiedi delle fiere di paese prima e i teatri dei festival buskers
internazionali poi. I Gattamolesta provengono da percorsi musicali diversi che si incontrano nel sound travolgente del power folk. Uniscono alla varietà della musica popolare italiana la frenesia dei
ritmi balcanici, le melodie francesi, le colorate sfumature gitane, la vivacità dello ska e la spiritualità del klezmer.
sab>15 NOVEMBRE
L’Archimandrita
IL VISCONTE RAMBALDO DI BRETAGNA
di e con>Gianluca Riggi
regia>Roberta Castelluzzo
disegno luci>Gianni Staropoli
durata>90 min
Lo spettacolo è divenuto un punto fermo della produzione della Compagnia. Conosciuto e riconosciuto per il suo alto valore di sperimentazione e di ricerca sull’uso della lingua italiana in tutta la sua ricchezza di colori e suoni, apprezzato per la grande capacità attoriale del suo interprete ed autore, capace di far propri i personaggi più diversi e di trascinare il pubblico nelle atmosfere più incantate,valorizzato da una regia asciutta ed evocativa. È una favola, una storia d’amore, una girandola di azioni cavalleresche
quanto mai improbabili da Commedia dell’Arte, un medioevo che via via si trasforma nel nostro contemporaneo vivere quotidiano. È l’assoluto dei sentimenti umani, dell’amore, delle insicurezze del
protagonista, celate dietro la maschera del Capitano, a farlo viaggiare nel tempo e a ricollocare le sue azioni nel nostro oggi. La lingua è un latino frammisto di dialetti, grassa e piena di onomatopee, per questo più sincera, perché carica del pathos quotidiano, viscerale; diviene talvolta un rigetto di parole, in una costruzione fantastica di grande efficacia.
sab>22 NOVEMBRE >h21
ZerØteatro
PICCOLE DANZE QUOTIDIANE
di Tommaso Urselli
con>Monica Gallarate, Lucrezia Maniscotti,
Maria Pietroleonardo, Pino Polimeni,
Anna Sella.
durata>60 min
La Compagnia Zer•teatro, già ospite di AttoTerzo nel 2005 con ”La porta”, torna con il nuovo testo di Tommaso Urselli. “Piccole danze quotidiane” è un’antologia di pezzi di esistenza: una città, i suoi
condomini, i piccoli rituali quotidiani fotografati in momenti diversi del giorno e della notte, attraverso i corpi e le voci che la abitano: un marito e una moglie perfetti, un figlio (o una figlia?) che crede di
essere superman, una donna che ingoia pastiglie, un uomo che fuma. Figure appena accennate che però giungono a confidare i propri sogni e le proprie ossessioni, vanno e vengono, si incontrano e si scontrano, nascono e muoiono… Il tutto sotto gli occhi attenti di una “custode” che trascorre il tempo aggiornando l’elenco degli abitanti, vivi o defunti, in rigoroso ordine alfabetico. Una partitura
di parole e azioni che sembra destinata a ripetersi a tempo indeterminato, come in un teatrino in cui si replichi sempre il medesimo spettacolo.
Sab >29 NOVEMBRE
Nata
STORIA DI AMLETO Il mondo è un palcoscenico
di e con>Livio Valenti
musiche dal vivo>Lorenzo Bachini,
Andrea Franceschini, Emanuele Tonielli
durata>70 min
Lo spettacolo racconta la storia di una delle più grandi tragedie di tutti i tempi, del suo autore e dell’Inghilterra, dell’amore per il teatro e della passione che travolge tutto e sconvolge la vita. Si racconterà del periodo storico in cui regnò Elisabetta I, dal 1559 al 1603, un’epoca passata alla storia come Età dell’oro. Il fiorire di attività commerciali fecero dell’Inghilterra una fucina di novità ed eventi ed è in quegli anni che prese vita tutta l’opera di Shakespeare: il teatro divenne protagonista della vita sociale del proprio tempo. Lo spettacolo racconta tutto questo partendo dall’inverno del 1599 quando
attori, registi e scenografi, in una Londra stretta dalla morsa di gelo, smontano il The Teater per continuare a lavorare nonostante il ghiaccio. La musica dal vivo accompagnerà la narrazione di questo
viaggio emozionante sul palcoscenico del mondo.
sab>6 DICEMBRE
Catalyst
QUIX un don quixote contemporaneo
di e con>Riccardo Rombi
progetto luci>Claudio Bruschini
durata>60 min
Un viaggio fra i mulini a vento del nuovo millennio. Situazioni e immagini grottesche sulla falsa riga del romanzo di Cervantes. In Quix, Don Quixote si ritrova imprigionato in un mulino assieme ai
suoi sogni, le sue paure ed i suoi desideri di giustizia. Nello spettacolo compaiono riferimenti all’opera di Cervantes, ai Giganti, all’Amore, ai Libri di un lontano passato, alle frontiere della Fisica e della
Filosofia; ne emerge una visione singolare del mondo nel senso di visione singola, autonoma.
Accompagnata dal controcanto dei suoni elettronici si dipana la storia di un cavaliere di oggi, anti-eroe o ultimo degli eroi, alle prese con una realtà tenue, caratterizzata da un generoso chiacchiericcio, in cui anche il linguaggio si trasforma sempre più in nebbia incolore. Il progetto di lavoro nasce dall’idea di affrontare i temi della libertà o delle libertà individuali rispetto ai nuovi ordini morali e mondiali. Le nuove privazioni, i nuovi supplizi e i nuovi orizzonti o margini di movimento.
sab>13DICEMBRE
Babygang
MI CERCARONO L’ANIMA A FORZA DI BOTTE
di Tommaso Pitta
con>Federico Bonaconza
durata>75 min
1583. Il vicario G. B. Maro riceve una denuncia anonima: un certo Domenico Scandella detto Menocchio ha pronunciato parole “ereticali ed empissime” su Cristo nostro Salvatore. Inizia la vicenda
che porterà ai processi e alla condanna a morte di Scandella, mugnaio friulano che ha avuto la disgrazia di avere intelligenza e qualche libro fra le mani. Lo spettacolo è questo dialogo fra il mugnaio e il giudice del Tribunale dell’Inquisizione che lo processa. La storia del Menocchio è quella del diritto alla libertà di pensiero e di espressione, della ricerca personale che ogni individuo attua nel tentativo di capire se stesso e la realtà che lo circonda, per non vivere passivamente.
sab>10 GENNAIO
Scarlattine Teatro
SCIROCCO da un’idea di Michele Losi
di e con>Giulietta De Bernardi,
Anna Fascendini, Joseph Scicluna,
Agnese Bocchi, Manuel Bonomo,
Michele Losi
musiche dal vivo>Adalberto Ferrari,
Andrea Ferrari, Claudio Lentini e
Saverio Zinni
film in sala>Tonino De Bernardi,
Martino Ferro, Andrea Barese, Roselie Pereira
durata>70 min
Un Caronte scafista di nome Joseph aiuta il pubblico ad attraversare il mare, introducendo lo spettacolo con un racconto sull’origine del male. È il mare quotidiano dell’indifferenza, dove abitano i cinque migranti protagonisti di Scirocco, spettacolo in movimento tra musica ed azione teatrale. Attori e musicisti si mescolano al pubblico, raccontando le loro esperienze: surreali colloqui di lavoro si alternano al decalogo delle buone maniere dell’extracomunitario, bizzarro materiale affisso in una Asl di Milano. C’è Lucac - aspirante poeta, Maria - in cerca di fortuna come modella, Irma - la più
determinata, Lucia - delusa dall’amore, Joseph Scicluna - attore maltese nei panni di se stesso, in lotta per il permesso di soggiorno: un sogno che si può realizzare partecipando a “Bingo Cittadinanza”.
sab>17 GENNAIO
Brincadera
SOLO IN GROTTESCO
regia>Giuseppe Goisis
con>Lara Angioletti, Nicola Cazzalini,
Alfio Campana, Giuseppe Gosis,
Margherita Tassi, Stefania Sala, Alberto Zanini
durata>62 min
Torna a Verona la compagnia di Bergamo con un altro spettacolo teatral-musicale. Ancora note e parole, surreali, festose, grottesche appunto da accompagnare alla gioia, alla leggerezza di chi sa,
possiede e conosce il suo contrario, Sulla scena questa volta corpi, soli, che diversamente raccontano di uno stesso rapporto privilegiato con la morte e le sue declinazioni. Una guida, un malmesso demiurgo conduce da un luogo all’altro gli spettatori, avvia il gioco delle scene, in un’itineranza
che è destino. Un viaggio dunque per parlar delle morti, della morte ma con la serietà ironica dei Brincadera, una morte da sbeffeggiare, alla quale ridere o suonacchiare. Le parole a tratti sono quelle di Totò, Baudelaire, Fellini, Céline.Il gesto è clown, mimo, partitura, quasi danza, corpo sciolto.
E la fine, un convergere scombiccherato dell’itineranza e del destino.
sab>24 GENNAIO
Il teatro delle quisquilie
L’AMICO RITROVATO
tratto dall’omonimo libro
di Fred Uhlman
adattamento e regia>Roberto Marafante
con>Giovanni Formilan, Massimo Lazzeri e
Bruno Vanzo
costumi>Tiziana Mosna
scene>Francesca Postinghel e Maurizio Perri
luci>William Trentini
durata>60 min
Ambientata a Stoccarda nel 1932 è la storia di due ragazzi, che nell’arco di un anno scolastico, scoprono quanto profondo e gioioso, ma anche quanto doloroso possa essere un rapporto di amicizia. L’amicizia è appunto il filo conduttore di questo spettacolo in cui la vicenda dei personaggi principali diventa l’archetipo delle relazioni umane, dove il bianco e il nero inevitabilmente si “colorano” e si “sporcano” a vicenda. Al di fuori di un mondo che precipita nel baratro del nazismo e delle persecuzioni razziali, si incontrano questi due personaggi distanti anni luce per cultura e ideologia: il narratore, ebreo figlio di medico, e l’amico, aristocratico e figlio di antica stirpe ariana che sostiene il nazismo.Lo spettacolo si snoda come la ricostruzione di una testimonianza di una persona ormai vecchia che racconta il suo
ricordo, la sua nostalgia di una giovinezza tradita. Come in un puzzle scomposto, dove tutti i pezzi man mano torneranno al loro posto, attraverso musica, canzoni, immagini, si arriverà ad avere un chiaro quadro di un mondo che, nella sua essenza, disgraziatamente, ancora non è troppo lontano da noi.
sab>31 GENNAIO
Piccolo Parallelo
GERUNDIA FELIX
testo e regia>Enzo G. Cecchi
con>Gianmarco Zappalaglio e Enzo Cecchi
durata>90 min
Lo spettacolo è composto da tre atti unici, tre situazioni su contraddizioni, intransigenze e solidarietà ambientate in Brescia, Crmona e Bergamo. Un territorio del tutto casuale ma un tempo occupato da un antico lago, il Gerundo. Nel primo episodio sono protagonisti un piccolo imprenditore e un massaggiatore straniero. Rancori e solitudini. Figlio diciottenni cui aprire le porte del mondo. Due muratori, uno bergamasco e uno albanese sono invece i protagonisti del secondo episodio. I due, dimenticati dal loro padrone aspettano una corriera che non verrà mai. Nel terzo episodio sono
protagonisti due fratelli, uno prete e l’altro sacrestano, uno padrone, l’altro servo. L’odio ancestrale sfocerà in delitto. I temi dei tre episodi sono forti ma la misura che li contiene è l’ironia e il paradosso. Il ritmo è il valzer e la ballata.
ven>6sab>7 FEBBRAIO
Teatro Libero Palermo
HILDA
di Marie Ndiaye
regia e scena>Beno Mazzone
con>Simonetta Goezi, Francesco Gulizzi e
Valentina Enea
luci>Gianfranco Mancuso
costumi>Lia Chiappara
musiche>Antonio Guida
durata>60 min
La signora Lemarchand ha bisogno di una donna di servizio. Sarà Hilda. Concorda con Franck, il marito di Hilda, le condizioni di lavoro perché possa prendere servizio a casa sua. Hilda è una cameriera
irreprensibile, ma che rifiuta,tuttavia, in silenzio totale, di concedere alla Signora più di quello per cui è pagata. Ma la Signora ha anche bisogno dell’amicizia di Hilda, dell’anima e del corpo di Hilda,
di tutta la sua vita e dell’illusione di una possibile uguaglianza. Come sopportare, altrimenti, di essere servita? Inizia quindi a divorarla, vuole farla sua, fino a diventare – forse - Hilda stessa. Nel monopolio della parola della Signora e nell’invisibilità totale di Hilda, l’autrice pone l’accento su un inquietante gioco di potere. La donna di servizio è condannata a non essere né vista né udita. Esiste in qualche modo o in qualche luogo? Il destino di Hilda è quello di esistere nei progetti degli altri, padrona, marito o
sorella che sia.
sab>14 FEBBRAIO
Teatroblu
ARIANNA
testo e regia>Daniele Finzi Pasca
con>Silvia Priori
musiche>Saint Saens
scene>Crazy Art /Milano
costumi>Silvia Priori
durata>60 min
Uno spettacolo tragicomico di poesia e comicità. Terzo millennio. Un viaggio surreale in
compagnia di un clown.Una guerra ha richiamato tutti, la città si è spopolata, l’inverno ha coperto tutto di neve. Tra i pochi superstiti c’ è una donna che, racchiusa nella sua piccola stanza, immersa
in una patetica confusione rievoca la tanto amata figura del fratello, anche lui partito per la guerra. In una giornata come mille ce ne sono, c’ è a tenerle compagnia l’ultimo amico rimasto, cui insegna tutte le astuzie per evitare l’arruolamento. Prima regola: diffidare della Commissione. “Quelli continueranno a farti domande, ma tu sei sempre da un’altra parte, lascia che i pensieri si susseguano l’uno all’altro e viaggia con la tua mente in posti semprepiù remoti....” Ed è proprio in questi luoghi lontani che l’amico viene costantemente trasportato attraverso i voli avventurosi cui la fervida fantasia della donna dà corpo e forma.
Lo spettacolo è stato presentato per Amnesty International ed altre Organizzazioni Internazionali impegnate per la pace nel mondo.
sab>21 FEBBRAIO
Fondazione Aida e Teatro Impiria
LA VOCE DEL VINO
con>Walter Peraro
musiche>Matteo Ederle•contrabbasso,
Antonio Cantieri•armonica e
Stefano Bersan•chitarra
durata>70 min
Parole e musiche si intrecciano per raccontare le storie del mondo contadino, cadenzato dal ciclo della terra e della vendemmia, storie tratte dai racconti di dello scrittore francese Carriére ma anche dai testi di Bruno Gambarotta, Joanne Harris, Younis Taw Fik, Giorgio Calcagno, Dino Coltro, Vittorio Bettenoni
e Mario Soldati accompagnati da chitarra, armonica e contrabbasso. Ritmi jazz e ballate popolari, storie e immagini descrivono esperienze di vita briose ed effervescenti di una giovinezza cresciuta in una famiglia di viticoltori. “La Voce del Vino” è un viaggio, un percorso nei ricordi di chi, Carriére, è resciuto in una famiglia di viticoltori. Un ritorno alla giovinezza, territorio mitico della memoria, attraverso lo sguardo di uno degli scrittori di teatro e di cinema più conosciuti al mondo che riesce, con parole semplici, a trasmettere il calore di momenti di vita legati alla vendemmia, alla produzione e soprattutto al consumo del vino.
sab>28 FEBBRAIO
Euphonia
MACBETH
un concerto teatrale
versione drammaturgica>Nevio Gàmbula
con>Raffaella Benetti e Nevio Gàmbula
musiche originali>Michele Sartori
durata>70 min
Questa pièce è il risultato di un lavoro ambizioso di studio dell’integrazione tra parola e musica.
La sua tensione è rivolta a sperimentare la combinazione di segni sonori e di segni linguistici, a partire dall’incontro tra la voce, recitata e cantata, e l’esecuzione musicale. Uno studio semiotico sul campo; studiare, cioè, il modo in cui segni di natura diversa, in combinazione tra loro, acquistano un senso e vengono percepiti all’ascolto nei loro valori extra-artistici. Un incontro dunque tra parola e musicalità.
Da una parte c’è un attore, Nevio Gàmbula, che ha sempre mirato nella recitazione, alla “sostituzione della fascia fonica convenzionale della lingua con una fascia fonica ideale, cioè con un significante non convenzionale” (M. Pagnini), esaltando le possibilità espressive della vocalità. Dall’altra c’è una cantante, Raffaella Benetti, che nella sua attività ha sempre perseguito ad esaltare la capacità della musica di evocare, anche al di là dell’immagine e dell’azione scenica. L’incontro con il compositore Michele Sartori ha permesso di costruire questa opera per l’ascolto, con musiche completamente
originali che svolgono un ruolo di particolare ambientazione emotiva grazie anche ad un organico originale
e coinvolgente: 2 trombe, trombone, fisarmonica, chitarra elettrica e percussioni (bodran, vibrafono e altre perc.metalliche).
sab>7 MARZO
IL MUSCOLO DELL’ANIMA...
quando Eva canta...
Canzoni di alcune tra le più
originali cantautrici contemporanee
voce testi e musiche originali>Laura Facci
chitarre>Clauio Moro
immagini realizzate dal vivo alla lavagna
luminosa>Gek Tessaro
durata>90 min
“Ero piccola e scendevo in cantina a prendere il vino; avevo paura: c’era buio, silenzio e neri ragni in agguato... Allora per farmi coraggio cantavo, e gradino dopo gradino, nota dopo nota, acuto dopo acuto mi facevo sempre più forte, grande, sicura e fiera come una regina...” Eva canta... come Mishaela con l’immenso negli occhi... come Malena con un bicchiere in mano... come Aixa dal balcone di casa... come Alfonsina dalle profondità del mare...Eva ha un muscolo che muove, sostiene e cura la sua anima: è la sua voce limpida e roca, lieve e sferzante, rotta dal pianto e dalle risa, unica irripetibile e infinita.
sab>21 MARZO
Questanave
IL RACCONTO DEL VILLAGGIO
testo e regia>Francesca D’Este
con>Francesca d’Este,
Giuseppina Casarin • canto
Simone Nogarin • chitarra
durata>70 min
Il Villaggio è Villaggio San Marco, un quartiere della terraferma veneziana. Il racconto però non è la storia di un quartiere popolare, ma è quella dei quartieri popolari, di come si sviluppano per necessità
e come influenzano la vita di chi li abita, un’esperienza comune a molte città italiane che hanno visto uno sviluppo urbano improvviso grazie alla legge Fanfani. Lo spettacolo, quindi, descrive
in qualche modo una vicenda esemplare dell’Italia del secondo dopoguerra. Il racconto è un pezzetto di storia dell’edilizia popolare del dopoguerra. Viene raccontato il progetto urbanistico, ma anche
l’incontro/scontro delle persone con le case, le strade e ciò che trovano quando entrano nelle nuove abitazioni: fango, servizi inesistenti, viabilità impossibile. A distanza di tempo gli esiti sono talvolta
comici: si ride, ma ci si riconosce. Si racconta anche del rapporto, talvolta inestricabile, che lega Venezia centro storico con la sua terraferma, un enorme comune con più di dieci nomi – molti centri, molte piazze, quindi molte storie che si sono intrecciate a causa della Storia, ma che non possono fare a meno di mantenere la loro specificità.
sab>14 MARZO
Teatrino dei Fondi for performing art Centro Internazionale di Scrittura
Drammaturgica “La Loggia”
PRIMO STUDIO PER “PITTURA SU LEGNO” DI INGMAR BERGMAN
drammaturgia e regia>Andrea Mancini
con>Roberta Geri
durata>60 min
Un rito forse da consumarsi in luoghi pregnanti di senso e di significati, dove il rapporto con la morte sia fatto di colore, di odore, di buio e di luci fioche. Un mondo evocato nei film di Tarkovskij e aturalmente di Bergman, che restituisce in modo forte il senso della morte. Una morte che è parte della vita, anche
se il nostro mondo cerca ogni giorno di negarla. Il testo da cui nasce il nostro spettacolo è anche all’origine di un capolavoro, cioè uno dei più bei film di Bergman, Il settimo sigillo. In esso Bergman vi descrive le paure dell’uomo dinanzi alla morte, l’angoscioso senso del limite che ci caratterizza,
l’incombere della fine. Non a caso la vicenda è ambientata nel Medieovo, epoca di ansie millenaristiche e
terrori apocalittici, dove si espressero tutte le precarie risposte che l’uomo tentò di trovare: l’arte, la fede, l’indifferenza, la scelta del male e quella del dolore fisico. Il terrore atomico degli anni in cui fu scritto il testo, ma anche il terrore della guerra, purtroppo sempre presente, non è estraneo alla relativa cupezza della scrittura, e si riverbera anche nel film, di cui la pièce rappresenta un disegno, la traccia originale.
sab>28 MARZO
Euphonia
EMILY
Spettacolo di danza, voce recitante, canto e percussioni
di e con>Raffaella Benetti
musiche dal vivo>Tommaso Castiglioni
consulenza registica>Nevio Gambula
durata>60 min
Luce e tenebra, estasi della solitudine e brama del contatto, felicità del vuoto e ricerca della pienezza, raggelato rigore puritano e il sotterraneo fremito della passionalità: di queste contraddizioni,
di queste tensioni vive la poesia di Emily Dickinson, così come il partecipe, intenso ritratto teatrale che Raffaella Benetti ci offre in questo spettacolo. Scavando luce in quella tenebra diurna con una lampada,
come la figura di un dipinto seicentesco, Raffaella-Emily misura e delimita lo spazio alternando titubanza e fermezza; e vi traccia il recinto incantato della propria felice e disperata prigione, dove si rinchiude con il suo tavolino, scrittoio e barricata, posseduto quasi fisicamente come un nido sul quale appollaiarsi o un palcoscenico su cui danzare. Nel luogo deputato alla creazione letteraria, non vengono tracciate solo lettere, ma anche i segni di una scrittura del corpo: che è qui destinato, più ancora della parola, ad esprimere il profondo dualismo di una vita e di un’arte. Lo spettacolo traccia le linee suggestive di un sottotesto segreto, il disegno di qualcosa che ancora brucia dietro una scrittura che, pur attraversata da ombre e inquietudini, si è rarefatta in una purezza metafisica.
sab>4 APRILE
Blancateatro
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE
drammaturgia e regia>Virginia Martini
con>Riccardo Naldini, Antonio Bertusi,
Sabine Bordigoni e Matteo Procuranti
elementi di scena>Francesco Neri e
Francesco Moretta
durata>60 min
Spettacolo dedicato ai dodici principi fondamentali della Costituzione Italiana e a quegli uomini e a quelle donne che erano stati per anni, tutti i giorni, a discutere, a litigare sulla politica concreta, per fissare le regole della convivenza, che vivevano come tutti in case piccole, sovraffollate, dove soldi da sprecare non ce n’erano, dove vicino agli interruttori si trovava scritto “ricordarsi di spengere la luce.
Poter parlare, essere ascoltato, esprimere liberamente il proprio pensiero...il buon vecchio articolo 21! Sta male! Si sente stanco, debole, affaticato, gli mancano le forze, fa una gran fatica a respirare, sente un peso nel petto, e più cresce questo peso più sale l’ansia e si sente schiacciato, circondato, assediato, i pensieri si confondono e anche le parole... Eppure non è nemmeno così anziano...in fondo è nato il 1 Gennaio 1948! Il suo concepimento è stato quasi un miracolo, la gravidanza una tribolazione, il travaglio una guerra ma... era proprio bello quando è venuto al mondo, si complimentavano in tutta Europa, e cresceva bene, magari era un po’ gracilino, ma cresceva!
gio 18 ven 19 APRILE h21
ADDOLORATA
regia e drammaturgia>Ugo Brusaporco
con>Maria Girelli Bruni
musiche>Gavin Bryars
Doneremo i suoi organi, serviranno per altri bambini, ma non a quei sciacalli che continuano
a telefonare, non è ancora morto il mio piccolo e continuano a chiamarmi per
prenderselo a pezzi…
Addolorata scritto, pensato e diretto dal critico cinematografico Ugo Brusaporco, è una riflessione dolente sul dramma della donazione degli organi. È una sinfonia solitaria che accompagna la tragedia di
una madre. Un testo intenso, uno spettacolo duro, ruvido, in salita. Una tematica scomoda, imbarazzante. Una parola tagliente, che non cicatrizza, che lascia sanguinare. Una parola che si rompe nei silenzi, che si fa pezzi come i pezzi di corpo da donare, da riscattare dalla morte. Una parola che non
dà risposte ma provoca solo domande.
debutto a MAGGIO in data da definirsi
Fondazione Aida
HIJAB il velo
direzione artistica>Letizia Quintavalla
consulenza scientifica>Gabriel Maria Sala
laboratori>Rosanna Sfragara
mediatori culturali>Susanna Bissoli, Salila,
Najad e le donne del Magreb
Lo spettacolo nasce da un laboratorio ideato da Fondazione Aida sul velo come punto di partenza per confrontarsi tra donne sul femminile. Dalle interviste, dalle domande e dai dibattiti tra le donne che
hanno partecipato agli incontri laboratoriali è nata una struttura drammaturgia che Letizia Quintavalla ha trasformato in regia. Essere donna e la questione del femminile è stato il vero centro operativo di confronti e dialoghi interculturali tra donne di comunità e Paesi diversi che con l’aiuto di mediatori (coordinati dal Prof. Gabriel Sala) hanno potuto relazionarsi reciprocamente creando un copione vero
e autenticamente vivo perché frutto di esperienze e testimonianze. Il progetto/ spettacolo, dopo il debutto veronese inizierà una lunga tournee europea che lo porterà anche in Grecia e Bulgaria.
INIZIATIVE COLLATERALI:
PROGRAMMA DELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA ESORDI e VISIONE VIAGGIO tra opere prime e nuove idee
Organizzata da Cineclub Verona in collaborazione con Fondazione Aida presenta
Lunedì 17 NOVEMBRE h21
>A SUD
The Virgin of Palermo (2006) di Antonio Guidi/documentario
L'infante (2007) di Giovanni Meola/video teatro
Lunedì 24 NOVEMBRE h21
>IL NORD EST
Nufcent di Dorino Minigutti (2004/2007)/documentario
Lunedì 1 DICEMBRE h21>LA RIVOLUZIONE
martedì 9 DICEMBRE h21>LA RIVOLTA
lunedì 15 DICEMBRE h21>L'ESORDIO
Sex, Lies and Videotape (1989) di Steven Soderbergh
Lunedì 22 DICEMBRE h21>ITALIA ATTENTA!
La memoria del saqueo (2004) di Fernando E. Solanas/documentario
Lunedì 12 GENNAIO h21>OMAGGIO A BUNUEL
Lunedì 19 GENNAIO h21>L'ALTRO 007
unedì 26 GENNAIO h21>UOMINI E VINO
Gli incontri si terranno presso la Biblioteca Beni Montresor via L. Bonomi • Verona a cura di Ugo Brusaporco
TERRE di MEZZO letture sui luoghi della parola
Presso la Biblioteca Beni Montresor>via L. Bonomi • 37129 Verona • Rivolto a: tutti Un circolo è una comunità di lettori che promuove la lettura e l’incontro fra tutti coloro che vogliono comunicare, condividere, alimentare il proprio amore per i libri. È una casa, uno spazio di aggregazione, un rifugio in cui raccogliersi per ascoltare una bella pagina o raccontare una buona storia, un punto di riferimento per lettori e per scrittori appassionati. Marcel Proust diceva che “chi legge vola”. Le pagine di un libro consentono il volo, sono leggere ma non effimere. Le ali di carta sono sottili ma al contempo robuste, consentono di librarsi nell’aria anche dopo che il libro è stato chiuso, ci accompagnano in mondi inediti e ci sollevano verso altezze irraggiungibili. La lettura ci apre a nuovi mondi popolati da persone altre da sé, un universo da avvicinare, da accettare consapevoli della ricchezza del pensiero plurale.
È a questo aspetto “sociale”, collettivo della lettura, che i ritmi frenetici della modernità
ci hanno sottratto, che il circolo dei Lettori vuole dedicare il suo tempo e il suo spazio. Un tempo per volare, rubato alle pressioni e ai doveri quotidiani, e uno spazio fuori dall’ordinario tra i libri della biblioteca teatrale di Fondazione Aida per una comunità di lettori che non vuole rinunciareal piacere di volare.
ITINERARI PAVESIANI
1.incontro>La collina, il sangue e il vino>Mito e figure mitiche in Cesare Pavese
lettura di Paesi tuoi
2.incontro>La festa: tempo del sacro e tempo del profano
La festa, i falò, il paese e l’ebbrezza>letture da La luna e i falò e Ferie d’agosto
ITINERARI FUTURISTI
1.incontro>Daremo scheletro e carne all’invisibile e all’impalpabile
Futurismo e pubblicità: l’esperienza di Depero
2.incontro>Parole in libertà>Arte e scrittura connubio o cortocircuito?
Teatro Filippini
Fondazione Aida
tel. 045.8001471 • 045.595284 fax 045.8009850
sede uffici: via L. Bonomi • 37121 VR
vicolo Dietro Campanile Filippini 1 Verona
www.fondazioneaida.it - fondazione@f-aida.it
BIGLIETTI
intero 8€
ridotto (anziani, studenti, FNAC e card convenzionate) 6€
ridotto Amici della Fondazione 5€
TESSERA ABBONAMENTO
40€ valido per tutti gli spettacoli della rassegna Atto Terzo.La tessera dà inoltre diritto
alla visione gratuita di tutti i film proiettati nella rassegna “Esordi e visioni”.
Gli studenti delle scuole superiori e di teatro (organizzati in gruppi di almeno 10 persone)
potranno godere del prezzo ridotto di € 5, con ingresso omaggio per l’accompagnatore. È necessaria la prenotazione presso l’Ufficio Scuola tel. 045.8001471/045.595284 e-mail: scuola@f-aida.it
Infine un’altra importante novità: l’abbonamento.
Quest’anno, Fondazione Aida non solo mantiene il prezzo del biglietto a 8 euro come le passate edizioni, ma offre un abbonamento di soli 40 euro per assistere a tutti i 23 spettacoli in rassegna e ai film proiettati nel cartellone del Cineclub di Verona.
Fondazione
AIDA tel. 0458001471 / 045595284 - fondazione@f-aida.it
www.fondazioneaida.it
Data inizio: 06-10-2008
Data fine: 26-01-2009