Musella_GerberaOttavo incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.

Se la gerbera gialla è il fiore simbolo dell'impegno antimafia lo si deve a lei: Adriana Musella. Un anno dopo la morte di suo padre Gennaro Musella, fatto saltare in aria da una bomba nel 1992, fonda il circolo "Società Civile" e porta in piazza diecimila giovani durante la prima manifestazione antimafia in Calabria. Tutti hanno in mano la gerbera gialla.
 
Il giudice Antonio Caponneto diventa per lei un riferimento ed un alleato. Insieme girano nelle scuole, parlano ai giovani. Adriana torna a credere nella legalità e nella giustizia e alla morte del giudice assume la presidenza del Coordinamento Antimafia. Per sfida, resta in Calabria, una regione che nei suoi articoli descrive "senza voce e senza diritti". Gli ostacoli sono tanti e anche le prove da superare. Deve combattere con l'indifferenza, le connivenze, i tentativi di delegittimazione.
Il suo scopo, però, è uno solo: rendere utile la morte di suo padre, costruendo una coscienza civile diversa, capace di affrontare il fenomeno mafia come problema culturale ed etico.
I recenti scandali di Roma Capitale, degli appalti per il Mose a Venezia e dell'EXPO a Milano, non fanno che confermarci che c'è molto da fare in questa direzione. E che il problema mafia non è un problema confinato solo in alcune regioni, ma un virus che si è diffuso e che ha intaccato l'intero "corpo sociale". L'impegno di Adriana Musella merita di essere sostenuto, perchè è un lavoro sull'individuo, sul suo profondo, sulla sua coscienza e sul suo comportamento. Solo infatti una nuova sensibilità, un nuovo senso comunitario, un nuovo concetto di civiltà possono sconfiggere la mafia.
 

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