lettereguerra2  giovedì 26 marzo ore 9,00 e  venerdì 27 marzo  alle ore 9 e ore 11 Teatro Alcione

 

Il Teatro Stabile di Verona, in collaborazione con il Comitato Regionale Veneto Grande Guerra e la Regione Veneto, in occasione delle commemorazioni per la ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, è lieto di proporre lo spettacolo multimediale "1915-1918: lettere d’amore dal fronte" per la regia di Paolo Valerio. I testi sono stati curati da Marco Ongaro. In scena si alterneranno gli attori Paolo Valerio, Giulia Cailotto e Michele Ghionna, Alice Zanoni che danzerà su coreografie di Katia Tubini e gli allievi della Scuola di Teatro. Verranno proiettate a fondo delle lettere, immagini tratte dagli archivi storici curate da Roberto Guglielmi, mentre i costumi sono stati creati da Chiara Defant. Un ringraziamento particolare va infine a Rossana Valier per la collaborazione.

Lo spettacolo andrà in scena presso il Teatro Alcione di Verona alle ore 9,00 di giovedì 26 marzo ed alle ore 9 e ore 11 di venerdì 27 marzo prossimi.

Lo spettacolo vedrà la partecipazione in sala degli studenti degli Istituti scolastici della Provincia di Verona che hanno aderito all’iniziativa.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0458006100,  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In questo anno dedicato alle collaborazioni per la ricorrenza della Grande Guerra, lo spettacolo intende portare a porre l’attenzione sulla vita più intima dei soldati sul fronte di guerra e le loro emozioni

 

. La forma dello spettacolo multimediale, che prevede in scena la parola degli attori che interpretano le lettere selezionate, la musica e le immagini di repertorio proiettate, contribuisce a ricreare un continuo susseguirsi di stralci di vita vissuta e informazioni storiche in maniera accattivante e in grado di creare a livello emotivo nello spettatore le emozioni che un tale momento storico deve mantenere.

Il conflitto mondiale fu la prima guerra tecnologica di massa; da molti storici viene definita una frattura nel corso della storia, quasi una sorta di spartiacque del mondo contemporaneo. Ciò vale non solo per le sue conseguenze in campo politico o sociale, ma anche per l'esperienza personale di milioni di uomini che la vissero come un evento angoscioso, intensamente drammatico, non riconducibile a esperienze analoghe del passato. Il potere distruttivo delle nuove armi, come 1’artiglieria il cui rombo echeggiava di continuo in modo assordante, lo scoppio delle mine che squarciavano la terra seppellendo intere compagnie, l'immobilità dell' attesa nelle trincee con la paura d'essere falciati dalle mitragliatrici nemiche suscitarono l'impressione di immensi cataclismi di fronte ai quali l’uomo si sente impotente.

Le lettere dei soldati dal fronte sono un’eloquente testimonianza di questa esperienza. Il bisogno di raccontare supera spesso il timore di allarmare le famiglie e fa vincere la fatica dello scrivere che non era certo una pratica comune per questi soldati‑contadini per lo più ancora analfabeti.

Lo spettacolo, dopo le date a Verona, proseguirà poi la tournée in altri teatri del Veneto.

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