C'è a Verona un bosco spontaneo che ci auguriamo diventi un parco per la città, per tutti. Anche il nostro appello è rivolto a tutti. Ci piacerebbe che coinvolgesse tutti, anche i giovani, coloro cioè che non possono influire con il loro voto sulle sorti del nostro paese, ma che sui problemi ambientali, hanno dimostrato di poter essere dei protagonisti. Basta pensare a Greta Thunberg e ai suoi Venerdì per il futuro. Il nostro auspicio è che insieme a genitori, nonni, insegnanti, dopo essersi informati e averne discusso, raccolgano firme per “Un parco per la città”. Visti i tempi che ci vogliono per ottenere un risultato di questo tipo (il comitato è stato costituito una ventina di anni fa), forse saranno proprio i giovani di oggi e di domani a godere dei risultati di questo impegno. I ragazzi con gli adulti hanno affrontato la pandemia del Covid-19, perchè non vederli partecipi in questo progetto salutare, concreto e realizzabile?


Si tratta di un bosco, un vero polmone verde, ricco di biodiversità che si è sviluppato spontaneamente da quando l'attività produttiva della Cava Speziala è cessata, una trentina di anni fa. Situato nel quartiere di San Massimo (VR), dista circa 2 Km dal casello di Verona Nord e 5 Km dal centro storico. Ha una dimensione di 15 ettari (pari a 33 campi da calcio) e un ecosistema incantevole. Sono state censite circa 30.000 piante (di cui 1/3 ad alto fusto) e 25 specie diverse di uccelli. Chi esce dal casello di Verona Nord per andare allo Stadio o per dirigersi verso Lugagnano fiancheggia una cavea che cela una sorta di magia. Basta guardare il video che abbiamo selezionato per essere colpiti dalla bellezza di questo bosco.
C'è un sito e una pagina facebook dove si possono trovare tutte le informazioni necessarie: documenti, mappe, articoli (…). Lì è possibile scaricare anche il modello per la nuova raccolta delle firme. Sempre sul sito c'è un altro video che riprende dall'alto anche l'area limitrofa che include il forte di S. Massimo e la successiva cava Casona (con un futuro di ex-cava) con la possibilità di renderci conto dell'ampio territorio in cui si trova cava Speziala. C'è anche un documento del 2002 redatto dell'Arch. Luciano Zinnamosca, dal titolo “L’ex cava Speziala - Da laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale a Centro di Ecologia Urbana”: vi si ipotizzano, in fasi successive, la realizzazione del parco e l'intenzione di trasformarlo in un “Laboratorio Territoriale di Educazione all’Ambiente”. Nonché di coinvolgere le altre realtà (cava Casona e Forte S. Massimo) nella “realizzazione di un Centro di Ecologia Urbana”. Il tutto per “esaltare le potenzialità del territorio e dell'ambiente anziché depredarlo e avvilirlo.”.

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