27 giugno 2008  ore 21


AKI TAKASE – SILKE EBERHARD DUO

Aki Takase (pianoforte), Silke Eberhard (sax alto, clarinetto, clarinetto basso)

La giapponese Aki Takase, che qualcuno ricorderà nel suo concerto-tributo a Fats Waller a Verona Jazz 2004, si è imposta a partire dalla fine degli anni Settanta grazie a una spiccata sensibilità musicale e alla sua interpretazione del jazz come musica aperta e lontana da ogni facile catalogazione. Se è infatti vero che i suoi collaboratori e mentori sono stati di volta in volta Lester Bowie, David Murray, John Zorn o Fred Frith, d’altra parte lei è sempre stata capace di calarsi in atmosfere cariche di un forte melodismo (come faceva ascoltare vent’anni fa nell’ottimo duo con la cantante portoghese Maria João) o di mostrare un notevole rispetto per la tradizione che ha sempre rivisitato con originale personalità. La giovane Silke Eberhard è emersa nel corso degli ultimi anni come un’interessante nuova voce nel sempre vivo panorama del jazz creativo berlinese. Allieva e collaboratrice di Dave Liebman, con Aki Takase aveva già lavorato nell’ambito del progetto April (con Terri Lyne Carrington, Anne Mette Iversen, Ingrid Jensen e Annie Whitehead). A Verona le due musiciste presenteranno Ornette Coleman Anthology, un omaggio al grande altossassofonista texano uscito da pochi mesi per l’etichetta Intakt. Un lavoro dal notevole peso specifico che la pianista giapponese ha detto di aver concepito dividendo il repertorio di Coleman in tre grandi capitoli: quello delle nette strutture di impianto boppistico, quello dei temi brevi che aprono ampi scenari improvvisativi e infine i pezzi melodici.



CHUCHO VALDÉS QUINTET

Chucho Valdés (pianoforte), Mayra Caridad Valdés (voce), Lazaro Rivero (basso), Juan Carlos Rojas Castro (batteria), Yaroldy Abreu (percussioni)

Nato nel 1941 a Cuba e portabandiera della ricchissima tradizione jazz dell’isola caraibica, Chucho Valdés è stato definito per la padronanza tecnica l’”Oscar Peterson del latin jazz”. In effetti velocità, virtuosismo, articolazione del fraseggio e gusto melodico lo pongono su un piano molto più vicino a quel modello, che non, ad esempio, al suo conterraneo Rubalcaba, di cui rappresenta per certi versi un‘antitesi. Dopo aver passato la giovinezza tra formazioni minori e orchestre cubane, nel 1963 Valdés approdò al primo disco Chucho Valdés y su combo. Nel ’73 poi formò gli Irakere, un gruppo da cui passarono nomi molto famosi (basti ricordare Paquito D’Rivera o Arturo Sandoval) e che ancora oggi è considerato una pietra miliare nella storia del jazz afro-cubano. Nel frattempo, da Carlos Santana a Dizzy Gillespie, da Grover Whashington a Chick Corea, da Pablo Milanes a Omara Portuondo sono tantissimi i musicisti con cui Chucho Valdés ha registrato e suonato dal vivo nel corso di una carriera che ha abbondantemente superato i cinquant’anni e che è stata sempre all’insegna del successo. Il quintetto con cui si esibirà a Verona proporrà qualche composizione originale ma non mancheranno classici di grandi autori del jazz moderno rivisitati in chiave latino-americana e cubana. Brani caratterizzati da quell’irrefrenabile energia e da quella percussività tellurica che costituiscono un tratto distintivo delle formazioni di Valdés.





 

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