ore 21
 

STANLEY COWELL

Stanley Cowell (pianoforte)

Stanley Cowell, pur essendo un protagonista della musica afro-americana di notevole levatura, è una figura difficile da definire. In effetti il suo stile, in grado di richiamare allo stesso tempo la tradizione pre-boppistica, McCoy Tyner e tutta la carica vitale del pianismo free, sembra essere la migliore sintesi di una carriera vissuta senza distinzioni tra la tradizione moderna e l’avanguardia. Nato nel 1941 a Toledo, in Ohio, fu incoraggiato dal grande Art Tatum, che i genitori, musicisti e appassionati di jazz, ospitarono nella loro casa per alcune settimane. Dopo gli studi con Yusef Lateef e Roland Kirk venne in contatto con alcuni dei grandi del free di Chicago e suonò con Joseph Jarman e Marion Brown. A proprio agio in qualsiasi contesto jazzistico negli anni Sessanta si stabilì a New York e venne ingaggiato da Miles Davis che lo portò con sé in un tour di due settimane. Una delle tappe più importanti della sua vita artistica è stata senza dubbio l’incontro col trombettista Charles Tolliver, con cui nel 1969 stabilì un sodalizio formidabile: i dischi registrati in quartetto dai due rimangono delle chicche del jazz moderno, in cui be-bop e sviluppo di idee innovative trovano un terreno comune e fertile. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta ha registrato e suonato dal vivo da solo ma soprattutto alla guida delle sue formazioni.

 

SÃO PAULO UNDERGROUND

Rob Mazurek (cornetta, elettronica), Mauricio Takara (batteria,percussioni, samplers), Guilherme Granado (voce, percussioni, samplers), Richard Ribiero (batteria)

L’anima di questo progetto in cui si combinano improvvisazione, pulsazioni elettro-tropicaliste e funk, è il cornettista, compositore e artista multimediale quarantatreenne Rob Mazurek. È lui il regista di alcune delle più intriganti formazioni che meglio hanno incrociato le strade di creatività, elettronica e jazz contemporaneo degli ultimi quindici anni. Il quartier generale di Mazurek è stato a lungo Chicago, dove ha battezzato formazioni come Chicago Underground, Exploding Star Orchestra, Mandarin Movie e da dove ha collaborato con i Tortoise, con gli Stereolab, con Jim O’Rourke o gli Isotope 217. Abbandonata la capitale dell’Illinois e stabilitosi a São Paulo, Mazurek negli ultimi anni ha ripensato l’inquietante pulsazione underground alla luce degli incroci razziali e di un meticciato sonoro tutto sudamericano. Il risultato è stato l’ottimo cd Sauna: Um, Dois, Tres (Aesthetics, 2006) di cui Enrico Bettinello ha scritto: «Miles elettrico rapito da Jorge Ben, i Can che flirtano con Don Cherry, Sun Ra che prende il sole sulla spiaggia di Copacabana, questa Sauna: Um, Dois, Tres accende bagliori allucinogeni come nelle strepitose Afrihouse e Balao de gas». A Verona, dove suonano nell’unica data italiana del loro tour europeo, i São Paulo Underground presentano il loro secondo cd The Pinciples Of Intrusive Relationship, di imminente pubblicazione sempre per l’etichetta Aesthetics.

 






 

powered by social2s