Il 22 aprile 2012 nella chiesa di San Nicolò all'Arena dalle ore 10 alle 11 si terrà il concerto Il Giardino Sospeso - Musiche dell'ora media
Le jardin suspendu «Le Jardin suspendu, c'est l'idéal perpétuellement poursuivi et fugitif de l'artiste, c'est le refuge inaccessible et inviolable.» Jehan Alain (1911-1940)
PROGRAMMA: storia di una melodia "Vater unser im Himmelreich"
Esecuzione del corale "Vater unser im Himmelreich" a cura del Coro di san Nicolò. Alla fine del 1523 viene pubblicata dal tipografo di Norimberga Jobst Gutknecht il primo Achtliederbuch contenente 43 brani, di cui 23 di Martin Luther. Fortunatamente all'epoca non esisteva il copyright e questo libro venne copiato e ristampato da innumerevoli altri editori che potevano competere con l'edizione originale solo sul piano della qualità. Quindi, man mano che passano gli anni le edizioni si fanno più ricche con l'inserzione di nuove melodie, sono più curate tipograficamente e meno costose: insomma la vera concorrenza del mercato possibile solo in assenza di monopolio culturale. La melodia di questo corale è appare per la prima volta nei "Geistliche lieder" pubblicati da Valentin Schumann a Lipsia nel 1539. Il testo è di Martin Luther (parafrasi da Matteo 6; 9;) ed è comunemente noto come il "Padre Nostro" luterano.
La prima versione della melodia, opera probabilmente di Valentin Schumann viene rifiutata da Lutero. L'immagine sopra è la pagina di appunti con la sua cancellatura.
La versione definitiva della melodia è probabilmente dovuta alla collaborazione fra Luther e il musicista Johann Walter, ed è la seguente:
Dato anche che nessuno doveva pagare diritti d'autore a Luther o a Walter innumerevoli musicisti usarono questa melodia per i loro "preludi" ai corali, secondo la prassi liturgica luterana che prevedeva una piccola introduzione organistica (improvvisata o meno) prima dell'esecuzione d'insieme (coro e/o assemblea) del corale. Spesso J.S. Bach venne rimproverato, anche ufficialmente, di improvvisare preludi troppo complessi e dissonanti, che non permettevano ai fedeli di riconoscere facilmente la melodia che avrebbero dovuto cantare subito dopo.
Maggiori informazioni sulla storia di questa melodia e dei musicisti che l'hanno adoperata si trovano al seguente link: http://www.bach-cantatas.com/CM/Vater-unser-im-Himmelreich.htm
I brani organistici che seguono rappresentano solo un minuscolo campione di tutti i brani scritti su questa melodia.
I° Parte all'organo "piccolo" Nicolò Alboreto (Napoli 1872) restauro B. Formentelli, La Hz 421, temperamento ineguale.Jan Pieterszoon Swelinck (1562-1621)
Preludio al corale"Vater unser im Himmelreich" (4 variazioni)
J.S. Bach (1685-1750)
Preludio al corale "Vater unser im Himmelreich" BWV 683 (manualiter)
La melodia è al soprano e l'elaborazione di bach modifica l'accompagnamento con una scrittura ricca di imitazioni.
Dietrich Buxthehude (1637-1607)
Preludio al corale "Vater unser im Himmelreich" BUX 219
La melodia è ornata al soprano con ricche fioriture melodiche ornamentali.
2° parte all'organo "grande" costruito da Carlo Aletti nel 1871 La Hz 440, accordatura temperata, restauro di Francesco Zanin 2012
Georg Böhm (1661-1733)
Preludio al corale "Vater unser im Himmelreich". Spesso questo preludio è stato erroneamente attribuito a J.S. Bach, la scrittura è quella tipica dello stile di Böhm, che inizia su un ostinato del basso, e prosegue con ricche variazioni in un crescendo di brillantezza dove non mancano mai alcuni effetti di eco, tipici di questo autore.
J.S. Bach (1685-1750)
Preludio al corale "Vater unser im Himmelreich" BWV 737 (opera giovanile) La scrittura è austera e rigidamente mottettistica. Stupisce in un brano giovanile tanto rigore che non può che richiamare
le opere tarde (Arte della fuga, ecc.)
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)
Sesta Sonata per organo (variazioni sul corale "Vater unser im Himmelreich"). Un brano meravigliosamente adatto alle sonorità di questo strumento, tipicamente romantico. La scrittura di Mendelsshon è, come sempre, assolutamente magistrale. Il più incredibile bambino prodigio della storia della musica, che a 12 anni scriveva cose di una maturità e di una perizia tecnica sconvolgenti, crea qui un capolavoro che adopera quasi l'intero campionario delle scritture organistiche possibili e che si conclude con una sorda di "Romanza senza parole" che è il dolcissimo addio di questo autore alla musica per organo, strumento per il qual non scriverà più nessun altro brano.
All'organo: Francesco Bellomi Direttore del Coro di San Nicolò: Nicholas Begolo