carmenNei primi mesi del 1873 Camille Du Locle, direttore artistico del Théâtre national de l'Opéra-Comique, commissionò a Bizet l'incarico di scrivere un'opera basata sul romanzo di Mérimée e che dovesse debuttare alla fine dell'anno. Tuttavia, difficoltà nel trovare una protagonista femminile ritardò le prove fino ad agosto 1874. Bizet comprò una casa a Bougival sulla Senna, dove terminò la partitura per pianoforte durante l'estate del 1874 e l'orchestrazione completa dopo due mesi.
Dopo aver avvicinato la cantante Marie Roze, che rifiutò la parte,[1] du Locle avvicinò la famosa mezzosoprano Célestine Galli-Marié. Seguirono le trattative economiche e accettò nel dicembre del 1873 per 2.500 franchi al mese per quattro mesi.
Durante le prove, l'assistente di du Locle, Adolphe de Leuven, espresse il suo malcontento per la trama dell'opera, e fece pressione su Bizet e sui librettisti per modificare il finale tragico. Per De Leuven sarebbe stato uno shock per le famiglie vedere un'opera così "dissoluta" sul palcoscenico dell'Opéra-Comique, un teatro con la reputazione di essere adatto ad un pubblico di famiglie.
I librettisti accettarono di cambiare il finale ma Bizet rifiutò e consegnò direttamente le sue dimissioni a de Leuven agli inizi del 1874. I librettisti quindi attenuarono alcuni degli elementi più forti della novella di Mérimée.
Le prove finalmente iniziarono nell'ottobre del 1874. I membri dell'orchestra dell'Opéra-Comique dichiararono la partitura non suonabile, e il cast si trovò in difficoltà a seguire le indicazioni di Bizet. Tuttavia, l'opposizione più forte venne da du Locle,[2] a cui piaceva Bizet personalmente, ma ne odiava l'opera. Le difficoltà finanziarie dell'Opéra-Comique portarono du Locle a convincersi che l'opera avrebbe fatto fallire l'azienda, non riuscendo più a produrre un vero successo dal Faust di Charles Gounod.
I librettisti, per i quali la Carmen ebbe "poca importanza" (in quel periodo ebbero in scena altre quattro opere a Parigi), cercarono segretamente di indurre i cantanti a un eccesso di drammatizzazione in modo da ridurre l'impatto dell'opera. Tuttavia, con grande gioia di Bizet, le prove finali sembrarono convincere la maggioranza della compagnia della genialità dell'opera.... (fonte: wikipedia)

CARMEN DI G. BIZET Opera in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy.

Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), la Carmen di Bizet ne apporta delle modifiche salienti tra cui l'introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale. Bizet stesso collaborò al libretto, scrivendo anche le parole della celebre habanera "L'amour est un oiseau rebelle".

Direttore: Julian Kovatchev - Regia e scene: Franco Zeffirelli - Costumi: Anna Anni

Atto I

L'atmosfera è grave d'afa; la gente assiste pigramente a quanto accade nella strada. Il caporale Moralès cerca di attaccare discorso con Micaela, che sta cercando Don José e ritornerà in seguito, ma l'azione vera e propria s'inizia con una marcia che annuncia il cambio della guardia: dei bambini imitano le mosse dei soldati. Il caporale José dice al tenente Zuniga che, per quanto graziose siano le operaie della fabbrica, egli non ha occhi che per Micaela, sua sorella adottiva. Suona una campana: la folla di maschi anticipa l'arrivo delle operaie, che escono lodando melodiosamente i prodotti della fabbrica. L'elettricità della musica segnala l'uscita della zingara Carmen, che diventa centro dell'attenzione generale, restando inattingibile. Canta una torrida Habanera (L'amour est un oiseau rebelle). Una citazione del motivo del fato la porta faccia a faccia con Don José, che non pare notarla. Carmen gli lancia un fiore e corre in fabbrica, lasciandolo a raccoglierlo proprio mentre torna Micaela; quest'ultima porta a José soldi e notizie di sua madre (Parle-moi de ma mère) e assieme cantano un duetto ricco di incanto ma povero di passione. Urla dalla fabbrica. Qualcuno è stato accoltellato: da Carmen, si grida da una parte. Zuniga cerca di capire cosa sia successo, quindi invia José all'interno e ne esce portando con sé Carmen; Carmen risponde a Zuniga solo cantando e José riceve l'ordine di legarle le mani. Zuniga emette un mandato d'arresto mentre Carmen esorta José a lasciarla andare: perché, dice, egli è innamorato di lei (Près des remparts de Séville). Carmen ha ragione, come appare chiaro allorché José si unisce al suo canto, allenta i nodi e permette che la zingara si liberi dandogli una spinta e correndo via, aiutata dalla folla che trattiene i soldati.

Atto II

Siamo nell'osteria di Lillas Pastia. Lì Carmen danza e canta con le amiche Mercedes e Frasquita (Les tringles des sistres tintaient). Entra Zuniga che cerca di sedurre Carmen, ma viene interrotto dall'arrivo del torero Escamillo (Votre toast, je peux vous le rendre). Anche il torero si fa sedurre da Carmen, che però lo respinge. Confidandosi con le amiche, il Dancairo e il Remendado, Carmen confessa di essersi innamorata di Don Josè, che arriva subito dopo, scarcerato. Lì Josè le confessa il suo amore (Le fleur que tu m'avais jetée), ma vengono interrotti da Zuniga, che esorta il giovane a tornare in esercito. Al suo rifiuto, Zuniga lo aggredisce, ma Carmen chiama in aiuto gli zingari, che immobilizzano il comandante. Capendo che non può fare altro che scappare, José si unisce a Carmen e agli zingari, fuggendo dall'osteria.

Atto III

L'atto terzo si apre nelle montagne ove c'è il covo dei contrabbandieri. Carmen e José litigano frequentemente, ormai, e la loro relazione è agli sgoccioli. Carmen interroga le carte, ma il suo destino è funesto: la morte! Subito dopo entra Micaela, alla ricerca di don Josè, ma scappa quando entrano Escamillo e Josè. Geloso del rivale, Josè sfida a duello il torero, ma viene bloccato dagli zingari, che trovano Micaela nascosta tra le rocce. Ella dice che la madre di Josè è in punto di morte: egli non può fare altro che seguirla, ma giura vendetta a Carmen.

Atto IV

È il giorno della corrida. La folla attende Escamillo, che entra trionfante nell'arena. Mercedes e Frasquita avvertono Carmen: Josè è nei paraggi. Ignorando i consigli delle amiche, Carmen lo incontra, e Josè supplica Carmen di tornare con lui. Agli sprezzanti rifiuti di lei, Josè s'infervora, e, quando scopre che l'amante di Carmen è Escamillo, s'arrabbia sempre di più. Minaccia continuamente Carmen, ma lei gli getta addosso l'anello che gli aveva donato mesi prima. Accecato dall'ira la uccide. Quando esce la folla dal circo rivela davanti a tutti il suo delitto.

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