ENRICO-IV_vin_763011Martedì 25 novembre 2014 al Teatro  Nuovo  un capolavoro di Pirandello: Enrico IV con Franco Branciaroli protagonista e regista. Repliche sino a domenica 30.

Giovedì 27 alle 17 l’incontro con gli attori.

L’apertura della stagione 2014-15 del Grande Teatro (al Nuovo martedì 25 alle 20.45) è affidata a Luigi Pirandello, uno dei massimi autori italiani del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel 1934, e a un attore di notevole talento che più volte i veronesi hanno applaudito al Nuovo e al Teatro Romano, Franco Branciaroli. che per la prima volta nella sua carriera affronta il drammaturgo siciliano. Per l’occasione, l’attore e regista milanese ha scelto Enrico IV, unanimemente considerato il capolavoro di Pirandello assieme a Sei personaggi in cerca d’autore. Lo spettacolo, che indaga e sviluppa il tema della pazzia e contemporaneamente quello del rapporto finzione-realtà (problematica pirandelliana per antonomasia), è proposto nell’allestimento del CTB Teatro Stabile di Brescia e del Teatro degli Incamminati.

Con Enrico IV, Branciaroli prosegue il percorso sulla natura del personaggio teatrale che lo ha visto interpretare i ruoli di Don Chischiotte e Sancho Panza nella celebre opera di Cervantes, vestire i panni di un famoso interprete Shakespeariano alle prese con i disastri interiori ed esteriori della guerra (in Servo di scena) e ancora quelli del bizzoso attore costretto a recitare nelle osterie (Il teatrante). Con l’opera pirandelliana si cambia totalmente registro: qui siamo di fronte a un uomo privo di una reale identità “imprigionato” dagli eventi nei panni del pazzo. Il suo vero nome non è infatti mai svelato e tutti lo chiamano con quello fittizio di Enrico IV, ovvero quello della maschera che ha deciso di indossare durante una collettiva cavalcata in costumi d’epoca. Una pazzia, la sua, che in un primo momento è reale (in quanto conseguenza di una rovinosa caduta da cavallo, provocata da Belcredi, suo rivale in amore che gli contende i favori di Matilde Spina), poi, a distanza di anni e a guarigione avvenuta, è solo una finzione. La follia diviene per Enrico IV una sorta di rifugio, un modo per sottrarsi a una quotidianità a lui sempre più estranea, soprattutto quando rischia di finire in carcere dopo avere ucciso Belcredi per vendetta. Meglio, dunque, fingere d’avere agito così perché insano di mente.
Banco di prova per numerosi grandi attori del passato – da Ruggero Ruggeri per il quale Pirandello lo scrisse – a Renzo Ricci e a Salvo Randone, da Tino Carraro a Romolo Valli, Enrico IV è l’ennesima sfida di Branciaroli, qui protagonista e regista. Sfida ampiamente vinta, vista l’accoglienza che lo spettacolo ha sin qui ottenuto da parte di critica e pubblico.
«È un ruolo – sottolinea Branciaroli – che caratterialmente mi è congeniale… Enrico IV entra nella mia galleria degli “attori” che in scena fanno gli attori come accade in Servo di scena di Ronald Harwood, nel Teatrante di Thomas Bernhard e in Don Chisciotte. Questo, per me, è l’unico modo per un attore d’essere sincero. Il protagonista di Pirandello, infatti, non è pazzo; è un attore che interpreta lucidamente il ruolo del re, vittima dell’impossibilità di adeguarsi a una realtà che non gli si confà più. Come nei Giganti della montagna, in quelle villone giganti e isolate avvengono delle recite della vita. E qui la tematica della maschera pirandelliana raggiunge la perfezione».
L’allestimento ha ottenuto recensioni molto lusinghiere. «Al suo primo incontro con Pirandello – ha scritto Renato Palazzi sul Sole 24 Ore – Branciaroli riesce a immettere nell’Enrico IV una nota di crudeltà, quasi di sconsolata spietatezza che non vi avevo mai sentito prima. E il finale è bellissimo». Molto positivo anche il commento di Magda Poli sul Corriere della Sera: «Branciaroli offre di Enrico un’interpretazione bellissima, carica di crudeltà, fatica di vivere, lucidità verso un senso della vita che sfugge e bisogna reinventare». Per Maria Grazia Gregori dell’Unità «Branciaroli è un Enrico IV double face, bravissimo e sprezzante nella sua follia tutta di testa con cui vitalmente governa la prima parte del dramma e superbo nel lungo monologo della seconda». Accanto a Branciaroli recitano Melania Giglio, Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti e, ancora, Sebastiano Bottari, Mattia Sartoni, Pier Paolo D’Alessandro, Andrea Carabelli e Daniele Griggio. Scene e costumi sono di Margherita Palli, le luci di Gigi Saccomandi.
Dopo la “prima” di martedì 25 novembre lo spettacolo replica tutte le sere sino a sabato (alle 20.45). L’ultima recita, domenica 30, è alle ore 16. Com’è tradizione, giovedì 27 alle 17 ci sarà il tradizionale incontro con gli attori. Franco Branciaroli e tutta la compagnia saranno intervistati dal giornalista Lorenzo Reggiani.

 

Vendita biglietti al Teatro Nuovo, tel. 0458006100. Biglietti anche tramite circuito GETICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285) e CALL CENTER (tel.848002008). Biglietti on line su www.geticket.it. Servizio biglietteria anche presso BOX OFFICE, via Pallone 16, tel. 0458011154.

 

PREZZI BIGLIETTI

platea                        € 25,00

balconata                  € 22,00

galleria                      € 15,00

seconda galleria      € 9,00

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