Aperta nella città di Verona, in uno spazio espositivo immerso nel verde sulle colline delle Torricelle, “La Casa dei Sogni” il primo Museo permanente del Giocattolo.
Il museo nasce da un’iniziativa della Fondazione Gaspari Avrese, con lo scopo di creare e valorizzare una collezione preziosa e rara del giocattolo delle epoche passate, con pezzi dalla fine del 700 agli anni ’50 del 900, e soprattutto per donare ai bambini e alle famiglie veronesi uno spazio verde nel quale passeggiare, giocare e divertirsi.
La collezione comprende oltre 3000 pezzi tra cavallini di legno, a dondolo e non, marionette e burattini, teatrini, bambole, giocattoli meccanici, case di bambola, animali di vari tipi e materiali (legno, cartapesta, biscuit, celluloide, tessuto, latta, ferro ed altro).
I giocattoli vissuti da bambini di epoche passate, sono stati raccolti negli anni con dovizia e passione dall’Avvocato Luciana Gaspari e verrà ospitata permanentemente nel museo dei giocattoli, dove i bambini, le famiglie e le scuole potranno vedere la finezza artigianale dei preziosi giochi antichi e percepirne la poesia.
Il museo è aperto per le scuole,
su prenotazione, il martedì giovedì e venerdì dalle 9 alle 13;
Ingresso 5 euro.
12 - 31 gennaio 2008
Da qualche anno l'artista veronese produce installazioni dove il neon interagisce con l'ambiente. "L'opera è esplosa, si è disseminata nello spazio, lo spazio stesso è diventato protagonista e la luce la sua ancella" scrive nella presentazione Camilla Bertoni.
In occasione dei 150 anni dalla fondazione della Società Belle Arti Verona,
mostra dei soci al
primo piano del Palazzo della Gran Guardia in Piazza Brà a
Vermissage: venerdì 11 gennaio alle ore 18
Antologica di Pierpaolo Cristani a tre anni dalla scomparsa, noto al pubblico Veronese soprattutto per i numerosi restauri che negli anni hanno valorizzato il patrimonio artistico locale, in particolare per quel che riguarda gli affreschi.
Nelle sue opere traspare il legame con l’affresco, soprattutto nelle scelte cromatiche e nei materiali per la pittura e il vissuto di paesaggi amati, come quelli pervasi dalle impressioni di viaggio, del Marocco, dell’Etruria e nell’ultimo periodo del tanto amato Israele.
Forte nei suoi lavori è la presenza di grafismi e di simbolismi cui ricorre per rammentare il legame tra dipinto e scritto che - come scrive il figlio Matteo - "ha tanto influito anche sul modo con cui egli aveva deciso di “dipingere” la propria vita professionale, e che tanto senso ha dato e da all’opera del restauro".
nella foto Lo Spazioarte Pisanello (esterno)
foto Antonella Anti
12 gennaio - 3 febbraio 2008
ingresso libero
PROIEZIONE DIAPOSITIVE - ingresso gratuito
Sabato 12 gennaio - ore 11.00
Domenica 13 gennaio - ore 16.00
Immagini digitali in Concorso
Domenica 20 gennaio - ore 16.00
Circolo Fotografico Veronese: Weekend ad Amburgo
Domenica 27 gennaio - ore 16.00
Odetta e Oreste Ferretti: Gange: un fiume di fede (videoproiezione) - Cuba (audiovisivo)
Domenica 3 febbraio - ore 16.00
Pierluigi Rizzato Afi: la Danza sul Lago - Orizzonti Lontani - Ascoltando la Savana
inaugurazione sabato 6 ottobre alle ore 18.30
7 ottobre 2007 – 3 febbraio 2008
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia, curata da Enrico Gusella, presenta più di 160 immagini in bianco e nero tra cui molte opere inedite, realizzate da Giovanni Umicini nella città del Santo dai primi anni cinquanta ai giorni nostri.
Il lavoro fotografico di Umicini (Firenze, 1931) rientra nel filone definito Street photography, o “poesia della vita”: attraverso l’obiettivo fotografico, l’autore entra in sintonia con la vita dei suoi soggetti e li indaga cogliendo gli aspetti più intimi dell’animo umano.
Proprio per questo la ricerca di Umicini può essere definita di carattere interiore, oltre che storica, in quanto, partendo da strade e luoghi cittadini, egli fornisce un quadro preciso e dettagliato di carattere antropologico.
Grazie al suo occhio attento e scrupoloso, l’artista riesce a cogliere il contrasto affascinante tra la figura umana e l’architettura impersonale dei luoghi fotografati, tra una condizione mentale e l’ambiente asettico.
Nell’opera di Umicini c’è una capacità straordinaria di entrare nelle situazioni quotidiane e di coglierne l’essenza vitale, unita alla forza dell’intensità emotiva ed espressiva con cui rappresenta la città di Padova e i suoi simboli, la Basilica del Santo, Prato della Valle, il Caffè Pedrocchi