7 - 17 dicembre 2007
Da un tempo lontano arrivano i volti classici di dee mediterranee e quelli di antenate archetipiche, ritratti che emergono dal buio, dalla notte, dall'ombra.
Presentazione di Paola Azzolini.
nella foto l'Artista
foto Antonella Anti
17 novembre 2007 - 27 gennaio 2008
“Le città invisibili” è la mostra che riporta a Verona l’artista egiziano vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1995 per il Padiglione Egitto, ormai di casa a Palazzo Forti con la sua suggestiva installazione La dimora del poeta che occupa la “Sala dell’Orgia” affrescata con un artificioso trompe l’oeil ottocentesco.
L’artista, nato a Il Cairo, da trent’anni cittadino italiano, coniuga le suggestioni e i colori dell'arte orientale con le più avanzate tecniche compositive delle avanguardie occidentali. Sette sono le installazioni site specific ideate per questa mostra, da La città e i profumi a Le Porte di Samarcanda a La barca “Ulisse”, una canoa sospesa su un mare di sale, per approdare a Origine del mondo, omaggio all’omonimo capolavoro di Gustave Courbet.
Strutture in metallo sottilissime, ampolle di vetro leggerissimo sospese nel vuoto, garze semitrasparenti che lasciano intravedere la luce sono i materiali con cui l’artista costruisce queste sette città, luoghi a metà tra la filosofia dell’intimo e la vita brulicante dei suk, felice incontro tra il taglio sulla nuda pietra dell’antico Egitto e il segno irruente dell’arte contemporanea. Lavori che restituiscono l’uomo alla sua dimensione più autentica, rintracciando e disegnando territori dell’anima e invitando ad assaporare lentamente l’essenza della vita. Un percorso dello spirito,
MEDHAT SHAFIK, 2000-2005
17 novembre 2007- 27 gennaio 2008
“Le città invisibili” è la mostra dedicata a Medhat Shafik con cui viene inaugurata la nuova stagione espositiva della Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti. Dopo il lungo impegno de “Il Settimo Splendore. La modernità della malinconia”, la rassegna conclusa a fine luglio al Palazzo della Ragione, frutto di un lavoro scientifico durato oltre 4 anni, continua e si rinnova l’attività di ricerca e di indagine della galleria attorno a quelle figure del panorama artistico internazionale che hanno saputo arricchire e rinnovare i linguaggi dell’arte. La mostra “Le città invisibili”, a cui si lavora già da un anno, curata da Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti, riporta a Verona l’artista egiziano vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1995 per il Padiglione Egitto, ormai di casa a Palazzo Forti con la sua suggestiva installazione “La dimora del poeta” che occupa la “Sala dell’Orgia” affrescata con un artificioso trompe l’oeil ottocentesco. L’artista, nato a Il Cairo, da trent’anni cittadino italiano, coniuga le suggestioni e i colori dell'arte orientale con le più avanzate tecniche compositive delle avanguardie occidentali. Otto sono le installazioni site specific ideate per questa mostra, da “La città e i profumi” a “Le Porte di Samarcanda” per arrivare a
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona presenta l’album delle immagini di Giuseppe Bertucci, che documentano, dopo la catastrofica inondazione dell’Adige del 1882, la costruzione degli argini: un intervento che ha segnato per Verona un mutamento epocale, dalle straordinarie ripercussioni sociali, storiche e urbanistiche.
Saranno esposte 41 stampe fotografiche in bianco e nero, realizzate con le tecniche in uso tra fine ottocento e primo novecento, come albumine e aristotipi.
La mostra espone la principale campagna fotografica di Bertucci, realizzata a fine ‘800 su commissione del Comune di Verona e raccolta in un prezioso album conservato presso la Biblioteca Civica del Comune di Verona, che illustra la costruzione dei nuovi argini in seguito alla piena dell’Adige del 1882: muraglioni che cambieranno definitivamente il volto della città storica e del suo fiume tra il 1890 e il 1894.
La raccolta comprende 41 fotografie, delle originarie 42, formato mm.190x250 circa, montate su cartoncino: furono fatte realizzare dalla ditta appaltatrice dei lavori, e rilegate in un album con copertina di cuoio e velluto rosso intitolato “Lavori in difesa d’Adige in Verona”.
Questa stessa copia dell’album fu presentata all’Esposizione Generale d’Arte Sacra di Torino nel 1898.
Per questo paziente e preciso lavoro di documentazione e per altre immagini documentarie e
Pietro Consagra, Il Colore. Sculture e dipinti 1965-2000 (dicembre 2007 - gennaio 2008)
La galleria si occupa sia di arte moderna che di arte contemporanea. Ha curato esposizioni di autori del Novecento (De Chirico, Savinio, Marini, Morandi, Melotti...) e dei più importanti artisti degli anni '50 (Afro, Burri, Capogrossi, Fontana, Manzoni...) e di pittori contemporanei (Ontani, Tirelli, Salvo, Dessì, Frangi, Gallo, Nunzio...).
Ultima mostra: personale di Gianriccardo Piccoli
Dopo aver a lungo esposto in Svizzera e in Germania stabilendo un rapporto privilegiato con la Galerie Carzaniga di Basilea, Gianriccardo Piccoli torna a esporre in Italia in una mostra personale alla Galleria dello Scudo a Verona, riunendo una selezione di venti dipinti eseguiti tra il 2001 e il 2007. Segnalato sin dagli anni ’60 come esponente della cosiddetta “figurazione esistenziale” e interprete di un linguaggio che traeva i suoi modelli dalla tradizione pittorica lombarda e da Ennio Morlotti in particolare, Piccoli ha proseguito lungo un percorso scandito da prestigiosi riconoscimenti, come il premio Feltrinelli nel 1984, e da importanti appuntamenti espositivi: si ricordino la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1986, nella sezione Aperto 86, e le rassegne allestite in sedi pubbliche (tra cui le antologiche a Wiesbaden al Brunnenkolonnaden am Kurhaus nel
dal 10 dicembre 2007 ore 11,30 al 5 gennaio 2008
Il CTG (Centro Turistico Giovanile) in collaborazione con Centro Servzi Volontario di Verona, la Parrocchia di San Zeno e il Comitato per le Celebrazioni in onore di San Zeno promuovono l'apertura straordinaria della Torre Abaziale durante le Festività Natalizie.
La Torre Abaziale del complesso monastico di San Zeno è una notevole testimonianza dell'antico complesso monastico che custodisce un prezioso affresco pittorico di carattere profano dell'epoca medievale che grazie a questa iniziativa, può essere visto dalla cittadinanza e dai turisti.