Dal 10 febbraio al 10 marzo
In mostra opere degli artisti F. Grassi- P. Vallorz- F. Pietrantonio- P. Toffoletti- C. Castagna- K. Chechik- L. Finessi- Lome (L. Menguzzato) nella rassegna dal titolo "La strategia dell'albero" a cura di Luigi Meneghelli
“Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, conosce la verità. Essi non predicano dottrine o ricette, predicano incuranti del singolo, la legge primordiale della vita”. Così scriveva H. Hesse ne “La natura ci parla”. Gli alberi sin dalla più remota antichità sono ritenuti oggetti sacri abitati da un dio, sono come architetture che mettono in relazione il cielo e la terra, il materiale e lo spirituale, il relativo e l’ assoluto. E l’ arte che tenta di coglierne il senso deve fare i conti con la loro figura metamorfica , con la loro natura eraclitea che la spinge ai limiti del fantastico, del paradossale. Può succedere anche che l’ indagine su quella che è la vita dell’ albero porti a scovare ciò che è inscritto nei nostri corpi, nei nostri gesti, nei nostri miti: una sorta di “riconquista” del tempo rinchiuso nel materiale. Ma le molte facce dell’ albero costringono pure ad un susseguirsi di procedure, di interventi, di investigazioni che vanno ben
A cura di Giovanna Giusti e Maria Sframeli, da un progetto di Antonio Paolucci portato a termine da Cristina Acidini Luchinat, la mostra si svolge nelle splendide sale di Palazzo Franchetti di Venezia, sede dell’Istituto Veneto di Scienze ed Arti e già sede espositiva di grandi mostre internazionali, dal 27 gennaio al 6 maggio 2007.
La mostra è sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Venezia; è prodotta ed organizzata da Arthemisia, nasce in collaborazione con l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Palazzo Franchetti di Venezia ed è realizzata grazie alla partecipazione degli sponsor Actelion, Palazzo Sant’Angelo sul Canal Grande Venezia
e Tosetto Allestimenti.
L’immagine riflessa di Narciso che cerca un’identità nascosta è da sempre motivo di ricerca per l’introspezione personale dell’artista attraverso i secoli: da Filippino Lippi a Raffaello, da Tintoretto a Guido
VIRIDARIUM
dal 19 gennaio al 3 marzo 2007
Come in uno spettacolo teatrale in cui l’attore è sempre se stesso ma riesce a dar vita a molteplici e sempre diversi caratteri, la galleria indossa una nuova veste i cui elementi predominanti - la natura e l’artificio - divengono i protagonisti assoluti di questo nuovo dialogo con l’arte.
Fulvia Mendini e Corrado Bonomi, gli alchimisti di questa inedita trasformazione, arrederanno e rivestiranno con le loro opere, caratterizzate dai più diversi mezzi espressivi, gli spazi espositivi di Byblos Art Gallery che per l’occasione diventerà, come suggerisce il titolo della mostra, un Viridarium, il giardino delle case patrizie romane in cui si coltivavano le piante ornamentali e officinali e la cui preziosità e sacralità era sottolineata dal fatto che fossero utilizzate per creare delle corone votive da offrire agli
dal 14 febbraio al 16 marzo 2007
La giuria – composta da Marco
Ambrosi (fotografo), Gabriele
Ren (dirigente settore Cultura del Comune di Verona), Antonella de Martino (per
l’Assessorato Politiche Giovanili), Désirée
Zucchi (Marketing e Comunicazione Fnac Verona) – ha selezionato
15 fotografi veronesi:
Bella Manuela - Bordignon Nicola - De Rossi Romina - Faustini Linda – Ferrari Saba – Gastaldello Linda – Giacopini Magda – Goattin Gaia - Guglielmi Roberto – Ghidoni Luca - Lazzarin Alessando – Longo Turri Giorgia – Martini Gianni – Taverani Mirko – Trevisan Carlo
Dalle dichiarazioni della giuria:
“La giuria ha selezionato e giudicato i lavori pervenuti secondo criteri di originalità linguistica e coerenza, nel caso di autori che hanno sottoposto
Sarà inaugurata venerdì 23 febbraio alle ore 18,
23 febbraio- 11 marzo 2007
ingresso dal giardino della Chiesa di S. Fermo, lato stradone S. Fermo,
Verona
l'introduzione critica di Vera
Meneguzzo, la mostra di Anna Caser, artista veronese che
dopo alcuni anni ritorna ad esporre nella sua città. Presenta una trentina di
opere, appositamente realizzate per questa mostra, che costituiscono una
“produzione innovativa”, come evidenziato da Vera Meneguzzo nel testo critico
predisposto per l’occasione.
nella foto il quadro Attesa foto Antonella Anti Studio Click
venerdì 23 febbraio alle ore 18
vernice della mostra dello spazialista Turi Simeti
che resterà aperta fino al 4 marzo.
Se è facile oggi in Italia trovare migliaia di
situazioni dove il nostro paese risulta in crisi di competitività e d¹innovazione e pare essere in coda rispetto a
molti altri paesi europei, ebbene allora è giusto
celebrare, quando c¹è, la nostra posizione preminente.
E' il caso dello Spazialismo, movimento artistico italiano che si è affermato come uno dei più
importanti movimenti internazionali, annoverando artisti di fama mondiale come
Lucio Fontana a cui hanno fatto seguito Enrico Castellani, Turi Simeti ed
Agostino Bonalumi, solo per citare i nomi più
importanti. In questo contesto di riconoscimento internazionale (sono molte le
opere presenti nei musei Tedeschi, Nordeuropei e Sudamericani) Turi Simeti
esprime con un rigore massimo ed una riconoscibilità
incontestabile una poetica raffinatissima che trasforma la monocromia perfetta
delle sue opere in uno scenario suggestivo per accogliere le ombre e le luci
delle estroflessioni. Semplici increspature geometriche, ellittiche, tonde o
rettangolari, diventano protagoniste tridimensionali, potentissime espressioni
di uno spazio che quando sfrutta la terza dimensione trasforma la tela in un
soggetto che cattura le ombre e le trasforma in immagini. La