Venerdì, 09 Maggio 2014 08:54

Il Museo di Melania In evidenza

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

52 quadri sono i soggetti dell'ultimo libro di Melania Mazzucco: un museo immaginario e personalissimo della scrittrice romana. 52 dipinti selezionati (tavole, quadri, affreschi, tecniche miste): le opere di "artisti con i quali - scrive l'autrice - vale la pena trascorrere del tempo".

Troviamo riuniti, nel suo Il museo del mondo, lavori di artisti famosi, ma anche di artisti irregolari o anonimi. Opere che vengono da cinque continenti e che attraversano le epoche. Una carrellata già ospitata sul quotidiano "La Repubblica" in una rubrica settimanale. Per entrare nel Museo di Melania non c'è da acquistare un biglietto, basta avere tra le mani il libro e sfogliarlo senza alcuna regola, fermandoci liberamente su un'opera o un autore che ci colpiscono e/o interessano. Lo stesso metodo usato dall'autrice che ha scritto i suoi "pezzi", senza rispettare nessun ordine né cronologico, né geografico, né di genere.

Melania riesce a dirci qualcosa in più o qualcosa di diverso dal solito cliché critico, proprio perchè lei le sue opere le desidera, le ama. E ce lo racconta, il suo "amore", anzi, a volte tenta di risalire anche alle emozioni che gli stessi artisti potevano provare nel momento in cui eseguivano quelle opere. Lei ha scelto di inserire nel suo "Il museo del mondo" solo dipinti (niente sculture, opere di land art, body art ...) perchè solo essi, secondo lei, "si prestano meglio alla riproduzione su carta". E infatti, ci troviamo di fronte a immagini fedelissime, che ci forniscono un'idea viva, intensa degli originali.

Ad ogni opera sono dedicate 4/5 pagine (comprese le foto) e una "lettura" che oscilla tra le cinque e seimila battute. Scegliamo un capolavoro e ci limitiamo a 600 battute per incuriosirvi e forse spingervi ad andare a visitare il "Museo di Melania".

L'isola dei morti di Arnold Böcklin (Basilea, 1827 – San Domenico di Fiesole, 1901). Melania ci racconta che questo quadro venne dipinto nella primavera del 1880 per una giovane donna che aveva perso il marito. E' un quadro che esercitò fin da subito una "fascinazione ipnotica" tanto che gli vennero chieste repliche e ancora oggi esistono 4 varianti. Quest'opera trasformò Böcklin in un pittore di "successo", ma gli procurò estimatori imbarazzanti, fra cui Adolf Hitler che, anni dopo, riuscì ad acquistarlo. Il quadro si vede alle sue spalle in una celebre foto scattata nella Cancellerie del Reich il 12 novembre del 1940. "Un quadro - scrive Melania - non può scegliere i suoi amici"... Ma l'atmosfera oscura ed enigmatica della famosa isola calamitò l'attenzione anche di noti artisti, come De Chirico, Ernest, Dalì. Forse il suo messaggio è ancora aperto a tante interpretazioni e suggestioni.

Letto 7826 volte Ultima modifica il Venerdì, 15 Settembre 2017 13:59
Il Blog di Mara

"Parole e immagini" potrebbe essere il leitmotiv di questo blog. Parole perchè si tratta sempre di pensieri stringati, minimi, appuntati su eventi che ho vissuto o che mi hanno stimolato. Immagini, perchè quelle scelte sono in maggioranza “immagini” derivate dal mondo dell'arte contemporanea per tanti anni il mio ambiente lavorativo (presso Giancarlo Politi Editore). Un “mondo”, l'arte contemporanea, che è una delle passioni che condivido con mio marito Luigi Meneghelli (critico d'arte): un mondo fatto di immagini fisse e in movimento, di contaminazioni, di luoghi... di persone.

www.veronalive.it
Devi effettuare il login per inviare commenti