Cinema  Kappadue
Via Rosmini
1/b

  MARTEDI' 06 FEBBRAIO 2007
    ore 21.00
    PROIEZIONE AD INVITO
    (gli inviti sono disponibili fino ad esaurimento dal 16 ottobre al cinema Kappadue - orario proiezioni e
    dal 19 ottobre presso gli uffici del Verona Film Festival, Corso P.ta Borsari 17; orario 8.30 - 13.30)

   IL CAPPOTTO
     (Italia 1952)


Regia: Alberto Lattuada.
Interpreti: Renato Rascel, Yvonne Sanson, Giulio Stival.
Sceneggiatura:
Alberto Lattuada, Giorgio Prosperi, Giordano Corsi, Enzo Currelli, Luigi Malerba, Leonardo Sinisgalli, Cesare Zavattini.
Fotografia: Mario Montuori.
Musica: Felice Lattuada.
Durata:
95 min.

Il restauro del film è stato realizzato dal MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA DI TORINO
grazie all’intervento dell’ASSOCIAZIONE PHILIP MORRIS PROGETTO CINEMA

«Al successo del film contribuì non poco l’interpretazione di Renato Rascel […], che qui oscilla magistralmente tra il patetico e il grottesco.» Paolo Mereghetti

In una città del Nord Carmine De Carmine, un umile scrivano impiegato comunale dalla vita solitaria e modesta, veste da anni un affezionato cappotto con la fierezza di un soldato che ha combattuto mille battaglie. L’indumento, tuttavia, si è ormai consumato al punto da non essere più di alcun aiuto contro il freddo dell’inverno e persino l’amico sarto si rifiuta di rammendarlo oltre. La spesa di un nuovo cappotto è però un costo che Carmine non può permettersi di sostenere. Dopo innumerevoli traversie riesce finalmente a conquistare l’agognato indumento, ma una sera se lo lascia rubare ingenuamente. Tratto dall’omonimo racconto di Gogol e sceneggiato da un team di illustri sceneggiatori, è uno dei primi film italiani d’autore a svincolarsi dal nodo neorealista. «Il film raffredda la dimensione patetica e melodrammatica del racconto gogoliano e ne accentua razionalmente quella ironica e satirica in equilibrata coesistenza tra realistico e fantastico» (Morandini). A differenza della bicicletta di De Sica, infatti, il cappotto di Lattuada, pur non privo di una valenza materiale acquista un’ulteriore dimensione simbolica di classe, il ceto medio degli anni ’50, che se da un lato ha ormai superato la situazione di indigenza post-bellica dall’altro è ancora lontano dal pervenire a una condizione di benessere e di dignità sociale riconosciuta.






Data inizio: 05-02-2007
Data fine: 06-02-2007
Link: http://www.schermidamore.it/
powered by social2s