dal 13 al 18 febbraio Teatro Nuovo ore 20,45
Martedì 13 febbraio sesto appuntamento col GRANDE TEATRO 2006-2007: in scena “La trilogia della villeggiatura” di Carlo Goldoni di cui ricorre il terzo centenario della nascita. Tra gli interpreti Lello Arena, Gaia Aprea e Max Malatesta.
Proposta dal Teatro Stabile del Veneto e dal Teatro Stabile di Catania, va in scena al Teatro Nuovo da martedì 13 (inizio alle 20.45) a domenica 18 febbraio “La trilogia della villeggiatura” di Carlo Goldoni, sesto appuntamento del Grande Teatro, stagione di prosa organizzata dall’Assessorato allo Spettacolo del Comune di Verona.
Tre commedie di Carlo Goldoni in un solo titolo: questa la scelta che il regista Luca De Fusco ha voluto fare per celebrare il drammaturgo veneziano nel trecentesimo anniversario della sua nascita (1707-2007). Rappresentate per la prima volta una di seguito all’altra nell’autunno del 1761, le tre commedie (“Le smanie per la villeggiatura”, “Le avventure della villeggiatura” e “Il ritorno dalla villeggiatura”), vennero pubblicate dodici anni dopo (nel 1773) come tre opere teatrali diverse se pur legate strettamente dallo stesso tema.
Scriveva all’epoca l’autore: «Dopo aver dato al pubblico i “Malcontenti” e la “Villeggiatura”, ho trovato ancora di che soddisfarmi e di che fornire, non so s’io dica il mio capriccio o il mio zelo, contro un simile fanatismo. Ho concepito così l’idea di tre commedie consecutive. Nella prima si vedono i pazzi preparativi, nella seconda la folle condotta, nella terza le conseguenze dolorose che ne provengono. I personaggi principali di queste tre rappresentazioni, che sono sempre gli stessi, sono di quell’ordine di persone che ho voluto prendere precisamente di mira, cioè di un rango civile non nobile e non ricco; poiché i nobili e i ricchi sono autorizzati dal grado e dalla fortuna a fare qualcosa più degli altri. L’ambizione dei piccoli vuol figurare coi grandi e questo è il ridicolo ch’io ho cercato di porre in evidenza, per correggerlo, se fia possibile».
Goldoni afferma quindi un certo intento moralistico nel concepire questi tre testi ma leggendoli si ha l’impressione che nell’autore prevalga invece quell’ironia un po’ sprezzante con cui egli ama spesso ridicolizzare la piccola borghesia per le sue sciocche manie di grandezza.
Già nel 1954 Giorgio Strehler aveva scelto di condensare le tre opere in un unico spettacolo e la sua “Trilogia” fu operazione assolutamente nuova e interessante che ebbe un notevole risalto a livello internazionale.
Più di cinquant’anni dopo, Luca De Fusco ha ripreso il progetto strehleriano curando personalmente la riduzione e l’adattamento dell’opera e traducendo le tre commedie in tre atti per poter meglio esaltare le diverse atmosfere dei tre testi goldoniani che, pur ideati e rappresentati in rapida successione, mantengono ognuno caratteristiche diverse.
Questa, in sintesi, l’idea scenografica del regista: un’ambientazione settecentesca per esaltare la comicità delle “Smanie”, una sorta di “film in bianco e nero anni Sessanta” per sottolineare il clima vagamente romantico delle “Avventure”, per concludere poi, con il “Ritorno”, in un’aura vagamente “noir”.
Tra gli interpreti di questa “Trilogia” diversi nomi piuttosto noti al pubblico veronese: Lello Arena che debuttò al Grande Teatro nel novembre 2002 con “L’amore delle tre melarance” per la regia di Benno Besson. Gaia Aprea che ha affiancato la scorsa estate, nei panni di Porzia, Eros Pagni nel “Mercante di Venezia” al Teatro Romano. Max Malatesta (anche lui nel cast del “Mercante”) che fu Romeo nell’edizione di “Romeo e Giulietta” del 2000 con la regia di Maurizio Scaparro. E, ancora, Piergiorgio Fasolo presente in molti allestimenti goldoniani al Teatro Romano.
La protagonista assoluta della “trilogia” è comunque la villeggiatura, sogno, ambizione, “status symbol” di una piccola borghesia che ambisce a uscire dal suo rango imitando i ricchi non solo nell’ostentazione di un patrimonio, di fatto inesistente, ma anche nell’asservimento a tutti i loro più fatui modelli: dalla civetteria smodata al cicisbeismo, dalla volubilità ai piccoli e squallidi intrighetti amorosi. Ma dopo tanta follia ecco, ineluttabile, il “ritorno” alla vita di sempre, a un quotidiano reso più pesante dai fatidici “nodi che tornano al pettine” per parafrasare un noto detto proverbiale. Arrivano così il ripensamento, il rimorso, la presa di coscienza, la tardiva ragionevolezza, i buoni propositi, il necessario, faticoso rientro nella normalità…
Dopo la “prima” di martedì 13, repliche tutte le sere alle 20.45 fino a sabato 17. L’ultima replica, domenica 18, è invece alle ore 16.
Giovedì 15 alle ore 17, i protagonisti della “Trilogia” incontreranno il pubblico nel foyer del Teatro Nuovo. L’ingresso è libero.
Servizio biglietteria al Teatro Nuovo (tel. 0458006100). Biglietti anche tramite circuito UNITICKET (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800323285), CALL CENTER (tel. 899111178) e BOX OFFICE, via Pallone12/a, tel. 899199057. Biglietti on line su www.comune.verona.it e su www.geticket.it. Prezzi da 24 a 9 euro.
Il Grande Teatro, organizzato in collaborazione con Arteven e con la Fondazione Atlantide, si avvale del contributo della Provincia di Verona e di Unicredit Banca d’Impresa.
Data inizio: 12-02-2007
Data fine: 18-02-2007