Sabato 17 marzo  ore 20,45

al Teatro Camploy



SpellboundDance Company

In scena due coreografie di Mauro Astolfi: Duende e Venus, estratto da Camouflage.

Garcìa Lorca e il trasformismo-travestimento i temi ispiratori della serata.

 

 

secondo appuntamento con la sezione danza dell’Altro Teatro, rassegna organizzata dall'Assessorato allo Spettacolo del Comune di Verona in collaborazione con Arteven, ETI e Arcus. In scena la Spellbound Dance Company con Duende e Venus. Fondata e diretta da Mauro Astolfi, la Spellbound Dance Company inizia la sua attività nel 1994 e si caratterizza subito per una forte spinta alla ricerca coreografica e alla commistione di generi. Gli spettacoli della Spellbound legano emozioni, immagini, suoni, gesti e movimenti non ancorati a un solo stile, piuttosto alla sperimentazione e alla rielaborazione di tutte le possibili gestualità della danza. La Spellbound ha partecipato a importanti festival ed è stata più volte invitata da Vittoria Ottolenghi e Vittoria Cappelli a gala e kermesse di danza proponendovi pièce dove musica, danza e tecniche multimediali “dialogavano” con soluzioni spesso nuove, frutto di una costante innovazione. Mauro Astolfi si è formato tra Italia, Londra e Stati Uniti dove ha danzato per diversi anni nella Paul Taylor Dance Company e dove ha lavorato come coreografo nella Jeff Roberge Dance Company. In televisione ha coreografato diverse serate di gala per RAIUno e TMC e da anni insegna sia in Italia che all’estero (Zurigo, Londra, Amsterdam, New York, Los Angeles, Parigi, Stoccolma) dedicando particolare attenzione alla formazione di nuovi danzatori. 

Due le coreografie di Mauro Astolfi in programma al Camploy. La prima, dal titolo Duende, indaga uno stato dell’essere già analizzato da Federico Garcìa Lorca, che così lo descriveva: “una caratteristica che accomuna l’arte in continua ricerca, evoluzione, mutazione. Esso va risvegliato, nutrito e cresciuto. È al tempo stesso l’amore verso questa stessa arte che sottintende, è la magica forza della musica, della danza, della poesia, l’energia e il carisma che le rende impossibili alla ripetizione ma costanti nella mutazione creativa”. E quando il duende sopraggiunge, “presuppone – sono sempre parole di Lorca – un cambiamento radicale di ogni forma rispetto a vecchi piani, dà sensazioni di freschezza del tutto inedite, con una qualità di miracolo che produce un entusiasmo quasi religioso... Il duende è energia, un'energia che capita di suscitare, richiamare, è il desiderio del desiderio, un'energia che arriva da sotto il piede come a certe ballerine, o dal fondo della gola come per certi cantanti”. Un'energia sempre diversa come i disegni che formano le onde dell'oceano ma sempre uguale e riconoscibile come tale da tutti, un’energia che lo stile particolare della Spellbound celebra con la magica forza della musica, della danza e della poesia su brani di Adel Karanov, Lambanera, Hakon Tehlin. Robert Fripp e Alice Harnoncount.


foto Antonella Anti Studio Click


 





Data inizio: 10-03-2007
Data fine: 17-03-2007
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