concerto del pianista

lunedì 28 maggio, alle ore 21,00, al Teatro Filarmonico

Stefano Bollani, pianista incredibilmente versatile, ironico e creativo, si esibirà al Filarmonico per presentare il suo ultimo disco, uscito per la ECM, in un concerto che si preannuncia ricco di sorprese e emozioni.


Bollani non è solo un grande pianista e musicista ma ha una enorme capacità nel comunicare emozioni a chi lo ascolta, improvvisando e coinvolgendo il pubblico ed è maestro delle citazioni musicali. Un concerto di Bollani è sempre un avvenimento unico, denso di forti emozioni ma sempre e comunque divertente.
Il musicista Bollani si è fin da subito presentato come un artista poliedrico che porta avanti numerosi progetti e collaborazioni originali come quelle con il cantautore Massimo Altomare, con l'attore David Riondino e la Banda Osiris, e appare sempre più spesso in televisione (ultimamente con Renza Arbore). Ma Bollani è anche scrittore, ha pubblicato “L'America di Renato Carosone” (Elleu, 2004) e “La sindrome di Brontolo” (Baldini Castoldi, Dalai, 2006).
Ha realizzato quattro dischi per l’etichetta francese Label Bleu: "Les fleures bleues"(2002), "Smat smat" (2003), "Concertone" (2004), composizione per trio jazz e orchestra sinfonica, con l' Orchestra della Toscana, e "I Visionari" (2006), primo disco con il suo nuovo quintetto con Mirko Guerrini al sax, Nico Gori al clarinetto, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Cristiano Calcagnile alla batteria.
Il suo ultimo progetto discografico “Piano solo” è stato pubblicato invece dalla prestigiosa casa discografica ECM di Manfred Eicher e conferma l’enorme talento di questo pianista che si è anche meritato la definizione del “Benigni del jazz” per la poesia e la simpatia che riesce a trasmettere. E proprio per il suo carattere estroso e divertente e per le sue doti naturali di entertainer, Bollani si è persino guadagnato la copertina del settimanale Topolino (nel maggio dello scorso anno), unico jazzista italiano a confrontarsi con Paperino, Paperoga e Qui Quo Qua!

 



Pur avendo soltanto poco più di trent’anni (è nato a Milano il 5 dicembre 1972), Stefano Bollani è tra i pochi jazzisti italiani conosciuti a livello internazionale. Autentico virtuoso del piano, si è diplomato presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Ha esordito professionalmente all’età di 15 anni e da allora ha partecipato ad oltre 60 incisioni ed effettua concerti in tutti i maggiori festival del mondo, suonando su palchi prestigiosi come la Scala di Milano e la Town Hall di New York. Ha vinto numerosi premi anche internazionali e collaborato con i più grandi musicisti come Enrico Rava, Richard Galliano, Gato Barbieri, Phil Woods, Lee Konitz, Pat Metheny, Miroslav Vitous per il settore jazz; Hector Zazou, Elliott Sharp, tra gli esponenti della sperimentazione elettroacustica; Gianmaria Testa, Elio e le storie tese, Gino Paoli, Jovanotti, Irene Grandi, Petra Magoni e tanti altri  cantanti pop-rock italiani. La sua ultima produzione discografica si chiama “Piano Solo” realizzata per la prestigiosa etichetta jazz ECM.

 

Ormai anche il grande pubblico conosce Stefano Bollani. La sua presenza televisiva fissa nel programma di Renzo Arbore nel 2005 ha infatti dato al pianista una vasta visibilità, ribadita anche nella trasmissione domenicale condotta da Serena Dandini. Ma non solo pianista e showman, Bollani si è rivelato anche un brillante scrittore pubblicando per Baldini e Castoldi il romanzo “La sindrome di Brontolo”.

 

Artista dai molteplici interessi, Bollani vive la sua musicalità molto seriamente e allo stesso tempo con spiccato senso dell’ironia. Nei suoi concerti il pianista ama improvvisare e regalare al pubblico delle deliziose riletture della musica leggera. Per questo suo approccio istintivo e giullaresco Bollani comincia ad essere definito sempre più spesso il “Benigni del jazz”. In una recente intervista rilasciata ad una nota rivista specializzata, Stefano Bollani ha replicato a chi gli rimproverava un'eccessiva goliardia durante i suoi concerti dichiarando: "Non è così strano, anche nella vita reale accade che per un istante un discorso serissimo sfoci in un passaggio ridicolo e che due persone che ridono e scherzano improvvisamente si bacino". E' possibile, cioè, alternare diversi momenti senza perdere di vista il peso della musica che si sta suonando. Che nel caso di Bollani è di altissima qualità.

Il pianista Stefano Bollani rimane comunque sempre legato al suo strumento, ogni suo concerto diventa sempre un’esperienza sonora unica ed appassionante, da vivere con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad un musicista senza barriere di linguaggio.



nella foto Stefano Bollani al pianoforte

foto (Archivio) Antonella Anti Studio Click





Data inizio: 10-05-2007
Data fine: 28-05-2007
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