Verona_Futuristamercoledì 26 maggio 2010, ore 18,  Sala Montanari,  Società Letteraria, piazzetta Scalette Rubiani 1, ingresso libero fino a esaurimento posti

La Società Letteraria in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Verona, ospita l’Associazione Culturale 107 Cent Sept Arte&Territorio e Edizioni della vita Nova per la presentazione di tre pubblicazioni della collana Verona Futurista e precisamente:

Velivolare Poesie Futuriste, di Piero Anselmi, a cura di Paola Azzolini
Boccioni a Verona, con contribuito di Virginia Baradel, Paola Azzolini, Giulio Galetto, Camilla Bertoni, Giovanni Perez, Gabriello Anselmi
Al cavallino – Fonofotointervista  in un atto , da un inedito di Piero Anselmi con la ricostruzione-video DVD realizzata dal figlio Gabriello e ufficialmente dichiarata la scoperta del Centenario del Futurismo.

Intervengono:
Gabriello Anselmi         Presidente dell’Associazione Culturale “107 CentSept Arte&Territorio”           
Paola Azzolini               Critico letterario
Virginia Baradel           Critico e storica dell’arte      
Giovanni Perez             Editore e  storico del Novecento

Leggono per il Circolo dei Lettori di Verona:
Margherita Sciarretta e Ilenia Patuzzo

L’associazione Culturale “107 CentSept Arte&Territorio”si occupa del territorio sia come presenza storica, sia per le grandi energie inespresse che esso rappresenta. Nei suoi cinque anni di attività ha prodotto più di cinquanta interventi tra presentazioni, esposizioni e pubblicazioni. Tali manifestazioni che si sono tenute per lo più a Verona ma anche in altre città quali Roma, Milano, Toronto, Parigi. Il 2010 è stato completamente dedicato al centenario del Futurismo. La scelta è stata dettata dal fatto che Gabriello Anselmi, figlio dell’aeropoeta futurista Piero, conserva un interessante archivio in fase di analisi e studio. Verona attorno gli anni Trenta diede vita al “Gruppo Futurista Umberto Boccioni”, annoverando una effervescente schiera di artisti, poeti, registi e letterati. Tra i personaggi di spicco ricordiamo il pittore Alfredo Gauro Ambrosi, Renato Di Bosso e Verossì. Tali nomi sono costantemente presenti nelle più importanti mostre nazionali ed internazionali ed inspiegabilmente dimenticati nelle loro città.
Associazione 107, conclude con questa presentazione le sue manifestazioni dedicate al Centenario del futurismo, che hanno coinvolto le più importanti firme sull’argomento in una serie di rassegne svoltesi in prestigiosi spazi, quali la Triennale di Milano, la Casa del Cinema di Venezia, il Museo del MART di Rovereto, il Nuovo Cinema Aquila di Roma.

Piero Anselmi, Velivolare Poesie Futuriste a cura di Paola Azzolini  Piero Anselmi (1911-1986), veronese, scrisse le sue aeropoesie negli anni 1930-1935, l’età della seconda ondata del futurismo, l’epoca degli entusiasmi per il volo, gli aerei, la velocità, le macchine, ma riuscì a pubblicare soltanto una parte della sua produzione in volume soltanto nel 1979. Quest’altro volume, trascorsi tre decenni e placate ormai le discordie sul valore delle avanguardie, raccoglie, insieme alle poesie a suo tempo raccolte con il titolo Anselmi anni 30, le principali composizioni rimaste fino ad oggi inedite, ricostruendo una fisionomia accattivante di un poeta certamente originale. Anselmi merita certamente di essere riconosciuto  nella sua qualità di poeta, meritando uno spazio in quell’Olimpo dove, accanto a Marinetti, stanno i suoi migliori seguaci, come lui sospesi tra eredità simbolista e innovazione radicale.

Boccioni a Verona Il libro, omaggio dovuto al grande maestro del Futurismo, percorre, raccogliendo le testimonianze e i documenti a nostra disposizione, i momenti della sua presenza a Verona e, in particolare, dalla partecipazione come volontario nel Battaglione Ciclisti Automobilisti in zona di guerra sul Monte Baldo, alla sua permanenza in una residenza adibita a caserma in località Sorte di Chievo, tra il luglio e l’agosto 1916. Attraversa queste esperienze la frequentazione della casa veronese della sorella Amelia, sposata con Guido Valeriano Callegari, ai quali Umberto fu profondamente legato e in costante rapporto epistolare. Il volume, diviso in due parti, nella prima raccoglie i seguenti contributi:
di Paola Azzolini il saggio In groppa a Vermiglia. Boccioni 1916, in cui si ripercorrono gli avvenimenti dell’ultimo scorcio di vita di Boccioni, soprattutto per quanto concerne la figura di Giorgio Ferrante.
Segue il contributo di Virginia Baradel intitolato Gli anni veronesi di Amelia Boccioni, che ricostruisce le vicende della sorella del grande artista e di suo marito Guido Valeriano Callegari.
Giovanni Perez ripercorre l’esperienza vissuta da Umberto Boccioni come volontario del Battaglione Ciclisti Automobilisti, conclusasi nella celebre battaglia di Dosso Casina.
La prima parte si conclude con la ricostruzione delle circostanze accidentali che portarono Boccioni alla morte, avvenuta nell’agosto 1916.

Al Cavallino – fonofotointervista in un atto, rappresenta una scoperta, di notevole importanza, che ha destato, sin dall’ inizio, un grande interesse e curiosità da parte di molti esperti e storici del Futurismo, i quali hanno sottolineato immediatamente la forza espressiva di questa nuova modalità narrativa, che si pone come elemento originalissimo nel variegato mondo delle sperimentazioni e ricerche futuriste. Convinti di trovarsi di fronte ad un’opera di grande interesse storico, estetico e letterario, Gabriello Anselmi e l’editore Giovanni Perez  hanno così deciso di realizzare una ricostruzione quanto più fedele alle intenzioni dell’Autore.  Un lungo e meticoloso lavoro di indagine e ricostruzione, che ha impegnano Gabriello Anselmi in un approfondito studio sulle rare testimonianze lasciate dal padre e i molteplici interessi che il futurismo aveva  verso il teatro, il cinema, la fotografia.
Il testo è  una breve pièce ambientata in  un camerino di un teatro di varietà; un brillante dialogo tra attori, non privo di battute e trovate sceniche, dove emerge un chiaro dibattito tra il destino del cinema e del teatro, sul futuro della nuova dirompente  musica jazz.  Ma l’interesse per questo lavoro va oltre lo stesso testo, oltre le grandi intuizioni diventate oggi di grande attualità, perché Piero Anselmi inventa un nuova modalità narrativa, la “Fonofotointervista” che vede fondere recitazione, musica e arti visive grazie all’uso del Fonografo e del Proiettore d’immagini. Un’ invenzione Futurista  che, seguendo le strade intraprese da Russolo con “l’Intonarumori” e di Bragaglia con la “Fotodinamica”, esplora nuovi orizzonti nella ricerca di  un’arte nuova, totale, senza più confini.
Mostrando cultura e creatività, Gabriello Anselmi, ci regala un breve video, brillante, ricco di energia e di atmosfera, offrendoci un tassello di Futurismo che non doveva assolutamente andare perduto.
Al video è abbinato un libretto curato da  G. Anselmi, G. Perez, A. Pantano e che porta le prestigiose firme di Giovanni Antonucci, Antonio Pantano, Maurizio Scudiero, Paola Azzolini, Luigi Tallarico. Del breve filmato ricordiamo le belle interpretazioni degli attori Camilla Adami, Giacomo Albi, Efrem Zoccatelli Jacopo Squizzato, Elia Perbellini  nella parte della bella Milly, le indovinatissime musiche di Stefano Gueresi e i costumi di Alice Anselmi.

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