1 marzo - 14 aprile 2007
L'esposizione si concentra su due nuclei espositivi: una grande installazione (una corda-treccia dal peso di oltre 4.000 Kg) e una serie di nuovi lavori fotografici.

L'esercizio mentale di Gligorov è quello di non fare un oggetto artistico di maniera, bensì riconoscere  all¹arte la capacità di renderci di tanto in tanto più coscienti dei nostri sentimenti e della nostra anima mentre le nostre vite sono il più delle volte una costante evasione da noi stessi... con l'opera "dalla terra alla luna" l'artista evade da questa terra desolata e raggiunge la luna. Ma la corda che simbolicamente rappresenta l'evasione da questa terra non è una semplice corda, è  l'assoluto e la perfezione di qualcosa di irripetibile e irripetuto. Nelle trame della corda si intrecciano le aspirazioni, le rappresentazioni dell'età contemporanea, le sue  radici, la corda stringe in sè la redenzione di una coscienza  che scappa dalla paura della polvere della terra sterile e futile. In questo viaggio che nulla può fermare come l'avventura del sognatore Fitzcarraldo di Herzog, e con tutti gli imprevisti che accompagnano ogni impresa l'artista ha creato la vera spina dorsale della sua vita, il sogno. Un sogno che è un inno

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Sabato 3 marzo alle ore 18.30 inaugurazione della personale di Roberto Conz "In Tua Assenza" a cura di Luigi Meneghelli

Tutto nasce da una sorta di apparizione o di epifania: dai fari accecanti di una macchina che fanno risplendere dal fondo dell'ombra un cimitero di statue. Per l'artista si tratta come di un tempo smarrito, spettrale, fantasmatico: del ritrovamento di quella memoria interiore che un'opera d'arte possiede, anche quando non è altro che la copia, la replica, il fac-simile di un originale perduto. Ebbene, Roberto Conz cerca proprio di trattenere, di fermare, di dare un corpo all'assenza, di stringere le tracce effimere di ciò che è scomparso. Senza, con questo, avere la presunzione di portare la vita soppressa alla potenza di una vita superiore.

L'occhio fotografico che egli impiega trascende il puro dato oggettivo, per aggirarsi tra i simulacri e cogliere quel confine estremo che sta tra la rigidità e il moto, l'identico e l'altro, la morte e l'eterno ritorno. Così, tutta quella folla di statue di Apolli, Veneri di Milo, Angeli assume davvero la dimensione segreta, sepolta, che improvvisamente e in maniera inquietante viene alla luce. Solo che, come in un trauma freudiano, nell'operazione di Conz qualcosa si inceppa:
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 in mostra alla Casa di Giulietta fino al 9 aprile 2007

 

I fidanzatini di Peynet a Verona. È stata inaugurata questa mattina dall’assessore al Turismo Francesca Tamellini e dall’assessore alla Cultura Maurizio Pedrazza Gorlero, la mostra che raccoglie, alla casa di Giulietta, i disegni del famoso artista parigino. L’esposizione, realizzata nell’ambito della manifestazione Verona in Love dall’assessorato al Turismo, grazie alla collaborazione della Direzione Civici Musei d’Arte e Monumenti, è curata da Anna Chiara Tommasi e raccoglie una trentina di opere originali del famoso illustratore.

«Una piccola ma preziosissima mostra – ha commentato l’assessore Tamellini -. Siamo grati ad Annie Peynet-Druet, figlia del famoso artista, per aver voluto essere oggi qui presente all’inaugurazione e per aver concesso questi stupendi disegni appartenenti al suo archivio».

I pezzi, per lo più disegni a penna destinati alla pubblicazione su giornali e riviste, sono stati scelti privilegiando il tema degli innamorati sulle panchine dei giardini pubblici, amatissimo dal disegnatore e reso celebre anche dal suo amico Georges Brassens nella canzone Les amoureux des bancs publics.

La mostra documenta inoltre, con alcune opere scelte all’interno della vastissima produzione di Raymond Peynet, il legame dell’artista francese con l’Italia e Verona.

Pur nella fedeltà al motivo dei proverbiali “fidanzatini”, le opere esposte, che vanno

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Inaugurazione 3 marzo 2007 alle ore 16,00
Comune di Nogara dal 3 al 18 Marzo 2007.

Cèzanne in mostra ad un secolo dalla sua scomparsa


"L'espressione di quel che esiste è un compito infinito". Il titolo della
mostra sul pittore Cèzanne in allestimento nei locali  di Palazzo Maggi a
Nogara nella provincia veronese, sintetizza il straordinario impegno
artistico ed esistenziale di una figura fondamentale nella storia
dell'arte moderna. Paul Cèzanne nato nel 1839 ad Aix Provence, in una
famiglia di origine italiana di Cesana Torinese, realizza la più grande
trasformazione ottica accanto agli amici impressionisti, nella quale la
natura viene descritta nella sua profondità con il respiro della durata,
con uno sguardo di eternità.
La mostra didattica ripercorre la vicenda
biografica e artistica del pittore francese, dal periodo iniziale in cui
studia i maestri del Louvre, all'incontro con gli impressionisti,
all'affermazione di un nuovo modo di concepire la pittura che lo porterà
all'isolamento volontario, per un lavoro metodico sui soggetti a lui più
cari ( Nature morte, Ritratti e autoritratti, Mont Sainte-Victoire,
Bagnanti).
La sua scomparsa nell'ottobre del 1906 spezzerà la forza
creativa di un pittore che ha influenzato il cubismo di Picasso e Braque e
alcuni artisti del primo '900. L'apertura della mostra avrà luogo sabato 3
marzo alle ore 16 con l'intervento di

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Inaugurazione lunedì 5 marzo dell'installazione dell'artista veronese di origini veneziane Zwilling dal titolo "è(e) - trama di parole e di relazioni umane" promossa dall'Assessorato alle Pari Opportunità e Cultura delle Differenze.

Ferro, fili di lana, lana cardata, garze da medicazioni, parole per
una creazione artistica site-specific, cioè realizzata su misura per
lo spazio che deve contenerla, dove il visitatore è invitato ad interagire con l'opera.

ingresso libero


Data inizio: 02-01-2007
Data fine: 11-03-2007
Luogo: Palazzo Gran Guardia
Indirizzo: Piazza Brà - Verona
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La Fondazione Bevilacqua La Masa mostra per la prima volta al pubblico un momento saliente della collaborazione e della profonda amicizia tra Carmelo Bene e Pierre Klossowski, cioè il ciclo completo – 17 disegni e 4 studi – che quest’ultimo dedicò a una commedia su Bafometto di cui lui stesso aveva scritto il testo, e che Carmelo Bene avrebbe dovuto mettere in scena in occasione della Biennale Teatro da lui diretta: un sogno rimasto chiuso, dal momento che l’istrione italiano decise di abbandonare bruscamente l’incarico.  

Appena dopo la celebrazione di Klossowski offerta dalla Whitechapel di Londra, nonché prima di quella che gli tributerà il Centre Pompidou di Parigi, la BLM di Venezia è fiera di potere portare a conoscenza del pubblico anche questo nucleo compatto e inedito di disegni.

Afflato mistico e religioso, paura dell’omosessualità, del desiderio erotico perverso; omaggi a Sade e a Foucault, due diversi maestri della liberazione dal potere e dalle sue catene; gioventù e suicidio… questi e altri temi scandalosi sono al centro della mostra.

Il soggetto attorno a cui si svolgono i grandi cartoni a matita, infatti, in cui le figure hanno quasi sempre dimensione reale, è quello di un giovane attraente,

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