1 marzo - 14 aprile 2007
L'esposizione si concentra su due nuclei espositivi: una grande
installazione (una corda-treccia dal peso di oltre 4.000 Kg) e una serie di
nuovi lavori fotografici.
L'esercizio mentale di
Gligorov è quello di non fare un oggetto artistico di maniera, bensì riconoscere
all¹arte la capacità di renderci di tanto in tanto più coscienti dei nostri
sentimenti e della nostra anima mentre le nostre vite sono il più delle volte
una costante evasione da noi stessi... con l'opera "dalla terra alla luna"
l'artista evade da questa terra desolata e raggiunge la luna. Ma la corda che
simbolicamente rappresenta l'evasione da questa terra non è una semplice corda,
è l'assoluto e la perfezione di qualcosa di irripetibile e irripetuto. Nelle
trame della corda si intrecciano le aspirazioni, le rappresentazioni dell'età
contemporanea, le sue radici, la corda stringe in sè la redenzione di una
coscienza che scappa dalla paura della polvere della terra sterile e futile. In
questo viaggio che nulla può fermare come l'avventura del sognatore Fitzcarraldo
di Herzog, e con tutti gli imprevisti che accompagnano ogni impresa l'artista ha
creato la vera spina dorsale della sua vita, il sogno. Un sogno che è un inno
I fidanzatini di Peynet a Verona. È stata inaugurata questa mattina dall’assessore al Turismo Francesca Tamellini e dall’assessore alla Cultura Maurizio Pedrazza Gorlero, la mostra che raccoglie, alla casa di Giulietta, i disegni del famoso artista parigino. L’esposizione, realizzata nell’ambito della manifestazione Verona in Love dall’assessorato al Turismo, grazie alla collaborazione della Direzione Civici Musei d’Arte e Monumenti, è curata da Anna Chiara Tommasi e raccoglie una trentina di opere originali del famoso illustratore.
«Una piccola ma preziosissima mostra – ha commentato l’assessore Tamellini -. Siamo grati ad Annie Peynet-Druet, figlia del famoso artista, per aver voluto essere oggi qui presente all’inaugurazione e per aver concesso questi stupendi disegni appartenenti al suo archivio».
I pezzi, per lo più disegni a penna destinati alla pubblicazione su giornali e riviste, sono stati scelti privilegiando il tema degli innamorati sulle panchine dei giardini pubblici, amatissimo dal disegnatore e reso celebre anche dal suo amico Georges Brassens nella canzone Les amoureux des bancs publics.
La mostra documenta inoltre, con alcune opere scelte all’interno della vastissima produzione di Raymond Peynet, il legame dell’artista francese con l’Italia e Verona.
Pur nella fedeltà al motivo dei proverbiali “fidanzatini”, le opere esposte, che vanno
Inaugurazione 3 marzo 2007 alle ore 16,00
Comune di Nogara dal 3 al 18 Marzo 2007.
Cèzanne in mostra ad un secolo dalla sua scomparsa
"L'espressione di
quel che esiste è un compito infinito". Il titolo della
mostra sul pittore
Cèzanne in allestimento nei locali di Palazzo Maggi a
Nogara nella provincia
veronese, sintetizza il straordinario impegno
artistico ed esistenziale di
una figura fondamentale nella storia
dell'arte moderna. Paul Cèzanne nato nel
1839 ad Aix Provence, in una
famiglia di origine italiana di Cesana Torinese,
realizza la più grande
trasformazione ottica accanto agli amici
impressionisti, nella quale la
natura viene descritta nella sua profondità
con il respiro della durata,
con uno sguardo di eternità.
La mostra didattica
ripercorre la vicenda
biografica e artistica del pittore francese, dal
periodo iniziale in cui
studia i maestri del Louvre, all'incontro con gli
impressionisti,
all'affermazione di un nuovo modo di concepire la pittura che
lo porterà
all'isolamento volontario, per un lavoro metodico sui soggetti a
lui più
cari ( Nature morte, Ritratti e autoritratti, Mont
Sainte-Victoire,
Bagnanti).
La sua scomparsa nell'ottobre del 1906 spezzerà
la forza
creativa di un pittore che ha influenzato il cubismo di Picasso e
Braque e
alcuni artisti del primo '900. L'apertura della mostra avrà luogo
sabato 3
marzo alle ore 16 con l'intervento di
Inaugurazione lunedì 5 marzo dell'installazione dell'artista veronese di origini veneziane Zwilling dal titolo "è(e) - trama di parole e di relazioni umane" promossa dall'Assessorato alle Pari Opportunità e Cultura delle Differenze.
ingresso libero
La Fondazione Bevilacqua La Masa mostra per la prima volta al pubblico un
momento saliente della collaborazione e della profonda amicizia tra Carmelo
Bene e Pierre Klossowski, cioè il ciclo completo – 17 disegni e 4 studi –
che quest’ultimo dedicò a una commedia su Bafometto di cui lui stesso aveva
scritto il testo, e che Carmelo Bene avrebbe dovuto mettere in scena in
occasione della Biennale Teatro da lui diretta: un sogno rimasto chiuso, dal
momento che l’istrione italiano decise di abbandonare bruscamente l’incarico.
Appena dopo la celebrazione di Klossowski offerta dalla Whitechapel di
Londra, nonché prima di quella che gli tributerà il Centre Pompidou di Parigi,
la BLM di Venezia è fiera di potere portare a conoscenza del pubblico anche
questo nucleo compatto e inedito di disegni.
Afflato mistico e
religioso, paura dell’omosessualità, del desiderio erotico perverso; omaggi a
Sade e a Foucault, due diversi maestri della liberazione dal potere e dalle sue
catene; gioventù e suicidio… questi e altri temi scandalosi sono al centro della
mostra.
Il soggetto attorno a cui si svolgono i grandi cartoni a matita,
infatti, in cui le figure hanno quasi sempre dimensione reale, è quello di un
giovane attraente,