Grande evento espositivo 2006-2007 del Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che sarà dunque il primo museo in Italia a dedicare una grande mostra a questo tema.
L'esposizione, in programma dal 2 dicembre 2006 al primo di maggio del 2007, intende raccontare la storia del design dell'automobile, in un percorso che individua come suoi punti nodali le grandi innovazioni dal punto di vista dell’estetica e da quello della tecnologia. Si parte dagli esordi - in mostra anche la prima automobile mai realizzata con un motore a scoppio, la Benz "Dreirad" del 1886 – e si arriva ai giorni nostri e oltre.
"Mitomacchina" presenta infatti anche i prototipi che nel Ventunesimo secolo
stanno per rivoluzionare ancora una volta le forme, l’uso e la carica di
significati dell’automobile.
La chiave di lettura di Mitomacchina è duplice:
da un lato la mostra presenta una vasta selezione di modelli di automobili
scelti a partire dal loro ruolo di propulsori del cambiamento, sia in chiave
sociologica che estetica; dall'altra una ricognizione sui progetti, i processi
industriali e le sperimentazioni che hanno accompagnato, messo in discussione e
ricostruito, grazie ai
Palazzo dei Diamanti dedica un’importante retrospettiva al Simbolismo colmando così una lacuna nel panorama espositivo italiano che perdura da quasi quarant’anni. Dal 18 febbraio prossimo, infatti, un centinaio di capolavori provenienti dalle più prestigiose raccolte pubbliche e private di tutto il mondo offriranno al pubblico del nostro paese l’opportunità di rileggere e approfondire la conoscenza di questo affascinante capitolo della storia dell’arte europea.
Il simbolismo è una delle più importanti correnti artistiche della fine del XIX secolo. La sua poetica, alternativa sia alla pittura accademica che alle più avanzate tendenze del realismo e dell’impressionismo, rappresenta un ponte tra l’Ottocento e il Novecento e costituisce una delle premesse fondamentali alle rivoluzioni formali attuate dalle avanguardie ventesimo secolo.
La mostra, organizzata da Ferrara Arte, in collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, è curata da Geneviève Lacambre, conservatrice onoraria del Musée d’Orsay, con la collaborazione di Luisa Capodieci e Dominique Lobstein. Un allestimento cronologico ripercorre i momenti salienti di quella eccezionale stagione artistica, facendola rivivere attraverso alcuni dei suoi temi più ricorrenti: la vita e la morte, lo scorrere del tempo, il sogno e la riflessione,
Inaugurazione venerdì 2 febbraio 2007
Cinquanta sculture in ferro che sembrano uscite dai bassifondi della storia. Sergio Billi ha girato per anni nei cimiteri del trovarobato e dei ferri-vecchi, raccogliendo oggetti ormai consumati dall'uso e logorati dalla ruggine (zappe, falci, chiodi): poi li ha assemblati e saldati fino a conseguire un’armata di figure che assomigliano un po’ a guerrieri e un po’ a simboli tribali.
Nella sua costruzione l’artista non ha voluto perdere il senso del relitto, ma nel contempo ha cercato di innalzarlo a fregio, a trofeo. Per cui si è venuta a creare una sottile parabola del fare e disfare, dell’aggregare e disgregare o, detto in altri termini, un rapporto paradossale tra forma e informe, tra barbarico e colto, tra primitivo e sofisticato. Non a caso in catalogo, Luigi Meneghelli scrive - l’oggetto è ancora riconoscibile, nominabile, ma spogliato dei suoi contrassegni funzionali diventa anche altro: una parte anatomica, uno scudo, una spada”. Un essere arcimboldesco che fa nascere il fantastico dal noto, l’unitario dall'addizione delle parti. Così, ogni scultura non mira solo a recuperare miti arcaici, iconografie totemiche, ma anche a rappresentare una ironica “recherche” del tempo perduto, un divertito mausoleo di immagini del profondo.
nella foto Luigi Meneghelli e Sergio Billi foto Antonella Anti Studio Click
15 dicembre 2006 - 9 aprile 2007
La mostra celebra l'ampio e sfaccettato mondo del vino attraverso tre sezioni tematiche: Dal mito di Bacco al tema sacro, Dalla terra alla tavola, Vino come fonte di salute e gioia.
Il Vino e l'Arte raccoglie oltre 150 pezzi partendo dalla mitologia antica e arrivando ai giorni nostri: libri antichi, cartoline d'epoca, editti, vasi, dipinti, incisioni, sculture, cavatappi storici, piatti e bicchieri d'epoca, provenienti da collezioni private e musei pubblici.
La mostra sarà accompagnata nel week-end da degustazioni di vino.
Mostra
Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia . 24a edizione
20 gennaio-11
febbraio 2007
La città di Verona per la quinta volta accoglie l’importante Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Le Immagini della fantasia, che nella sua ventiquattresima edizione è dedicata in particolare alle storie del continente africano.
Promossa e organizzata dagli Assessorati all’Istruzione, alla Cultura e alla Cultura delle differenze e Pari Opportunità con la sponsorizzazione di Mondadori Printing e il patrocinio della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Verona, anche quest’anno sarà ospitata dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti: la prestigiosa residenza della Verona antica si proporrà alla città come una casa delle storie del mondo, narrate a più voci attraverso immagini, gesti, profumi, suoni e parole.
La 24a edizione, che si è inaugurata il 21 ottobre 2006 a Sàrmede avviandosi poi nel consueto viaggio a tappe per l’Italia e l’Europa, vuole dare visibilità ai linguaggi dell’illustrazione, cogliendo l’esemplarità del percorso creativo di ogni autore nel contesto mondiale. Oltre 300 tavole originali, realizzate da 40 artisti provenienti da 20 paesi, proporranno un inedito viaggio attraverso fiabe, leggende e racconti di diverse matrici culturali narrate con il linguaggio dell’arte.
Una sezione speciale è dedicata all’ospite d’onore, lo slovacco Dusan Kallay, le