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Dal 5 luglio 2014 è aperta al Palazzo della Gran Guardia, la mostra Paolo Veronese. L'illusione della realtà, a cura di Paola Marini, direttrice del Museo di Castelvecchio e Bernard Aikema, dell'Università degli Studi di Verona a 26 anni dall'ultima rassegna su Paolo Caliari, dopo 3 anni di lavori preparatori: 100 le opere esposte fra dipinti e disegni provenienti dai più prestigiosi musei italiani ed internazionali.

La mostra monografica è la prima di tale ampiezza in Italia dopo quella memorabile curata da Rodolfo Pallucchini a Venezia nel 1939 e presenta Paolo Veronese attraverso 6 sezioni espositive: la formazione a Verona, i fondamentali rapporti dell’artista con l’architettura e gli architetti (da Michele Sanmicheli a Jacopo Sansovino a Andrea Palladio), la committenza, i temi allegorici e mitologici, la religiosità, e infine le collaborazioni e la bottega, importanti fin dall’inizio del suo lavoro. Oltre ad un’ampia scelta di capolavori dell’artista, la mostra comprende numerosi disegni di eccezionale qualità e varietà tematica e tecnica, con l’obiettivo di testimoniare il ruolo della progettazione e riflessione grafica non solo nel percorso creativo di Paolo ma anche nella dinamica produttiva del suo atelier.

Informazioni e prenotazioni:
numero verde 848 002 008
da lunedì a sabato, ore 9.00-18.00

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Andreina_Robotti_Gerani_da_Matisse_1986_part

Inaugurazione sabato 3 maggio 2014 ore 18.30
Galleria Incorniciarte   via Brigata Regina, 27/a  San Massimo (VR) 
a cura di Luigi Meneghelli
Vai alla galleria fotografica cliccando qui.
periodo:    3.05.2014 – 14.06.2014
Orario:    da martedì a sabato 16.00-19.30 

Una quarantina di opere che attraversano un po’ tutte le fasi della ricerca di Andreina Robotti (Iseo, Brescia 1913 – Verona 1996). L’obiettivo è quello di riaprire una ricognizione critica su un’artista troppo frettolosamente dimenticata o sommariamente confinata tra gli autori naïf e gli inventori di bizzarri paradossi visivi.

Due associazioni culturali e due spazi (La Galleria Incorniciarte e l’Oratorio al Drago per Artemisia) la ospitano nella convinzione non di arrivare a certificarne le modalità espressive, quanto l’inesauribilità di un linguaggio che non pare davvero mai finito o finibile.

E’ un regno segreto, un po’ fatato, un po’ stregonesco, quello che Andreina Robotti dipinge fin dagli anni ‘50: vedute colte con una manualità rapida, sempre sul punto di dissolversi o illustrazioni di passi evangelici, poco più che abbozzate, come fossero apparizioni magiche. Occhi fantasiosi, quelli della pittrice veronese, che vedono cose invisibili, che scovano e trapassano acque, salgono alberi e fiori, sorvegliano le mille vite dei boschi. Universi “spiritosi e garbati”, li ha definiti Buzzati. Ma, a partire dagli anni ‘60, tutte le figure

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Domenica 27 aprile 2014 alle ore 11:00 presso la Galleria G.LOVE BANK in piazza della Pieve, 14 a S. Giorgio di Valpolicella (VR) si inaugura la mostra di Giancarlo Veneri "La Fiaba Inquieta", con presentazione di Luigi Meneghelli.

In un breve frammento poetico del 1997, Alessandro Mozzambani testimone diretto del percorso artistico di Giancarlo Veneri (Verona 1943 – 2007) parlava di un "suggeritore di testi mai scritti, di scenografie / immaginifiche, di commedie per fantasmi / eccentrici". E, osservando alcune delle opere dell'artista veronese (da No war, fatto di lance di legno colorate a Baba Yaga, sequenza stregonesca di stazioni che si rifà ad una oscura e misteriosa fiaba russa), si ha davvero la sensazione che l'obiettivo del suo lavoro sia quello di produrre una sorta di plausibilità dell'assurdo, di imprevedibilità del luogo comune, di eternità dell'istante. Un po' come in Borges o Pessoa o Calvino. E' una galleria di oggetti, quelli di Veneri, dove tutto appare diverso e frammentario, ma dove tutto è anche ininterrotto, coerente, segretamente plausibile. Egli non ricorre ad immagini improbabili e irriverenti, al rifiuto radicale di Dada. In fondo non può neppure essere considerato un avanguardista tout court. E' rimasto nel solco della tradizione, usando i suoi stessi modi, ma per colpirla dal di dentro con più

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10 aprile - 10 maggio 2014  Protomoteca della Biblioteca Civica di Verona

Nella mostra dal titolo "Water Tanks in New York" sono esposte le immagini che Gianmaria Colognese, docente all'Accademia di Belle Arti di Verona, architetto e artista veronese, ha realizzato immortalando le Water Tanks, i serbatoi d'acqua posizionati sulla sommità dei tetti della città di New York, oggetti molto ingombranti che tuttavia tendono a sfuggire allo sguardo e che vengono rivisitati, in questi scatti, con una chiave di lettura del tutto originale.

La prossima estate infatti prenderà forma il "Water Tanks Project", che prevede che tutti i serbatoi ubicati nei cinque distretti della città siano avvolti da opere d'arte, realizzate da artisti celebri o emergenti, oltre che da studenti della scuola pubblica di New York. L'obbiettivo del progetto è di sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale ad un utilizzo consapevole della risorsa più preziosa del ventunesimo secolo: l'acqua.

L'occhio curioso dell'artista, la tecnica della fotografia tradizionale, la resa della stampa su carte speciali, pongono in primo piano questo oggetto inusuale, mettendone in rilievo gli aspetti estetici al di là della sua stretta funzionalità.

La mostra di Verona è stata realizzata con il contributo di Acque Veronesi e dell'Azienda dmd di Verona ed è inoltre patrocinata dall'Ordine degli Architetti e degli Ingegneri di Verona e

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Studio la Città inaugura sabato 17 maggio 2014 ore 11.30 mostra collettiva curata da Angela Madesani, con la collaborazione di Andrea Lerda.

 

L’esposizione si propone di indagare il complesso rapporto fra arte contemporanea e natura attraverso alcune possibili declinazioni: natura naturans come oggetto e soggetto dell’arte attraverso la sua presentazione diretta, natura come entità portatrice di una sacralità laica e, infine, natura, etica ed ecologia.


De Rerum Natura è un’approfondita riflessione da parte di un selezionato gruppo di artisti italiani e stranieri, appartenenti a diverse generazioni, che si spinge ben oltre a una semplice mostra sul paesaggio, superando inevitabilmente anche la visione portata avanti tra gli anni Sessanta e Settanta dalla Land Art.
In mostra, una quindicina di artisti, che operano con diversi linguaggi (dall’installazione alla fotografia al video al disegno), indagheranno alcune tematiche legate al rapporto uomo-ambiente-natura: dalla semplice osservazione del circostante, alla sacralizzazione della natura, dalla sua presenza fisica, sinonimo di bellezza e purezza, alla devastante realtà delle problematiche ambientali. Tutto questo all'interno di un contesto, quello odierno, in cui la natura è oggetto quotidiano di discussione, di studio e di cronaca.
Così come è avvenuto a partire dagli anni Sessanta con l'accentuarsi a livello internazionale del dibattito ecologico, anche in questo caso l'arte e il design diventano lo spunto

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Solo show Curandi Katz Word For Word
Space project Marco Secondin Strikkitrikki Palomalamù
Sabato  12 aprile  ore 18
Galleria Artericambi
Via  XX  Settembre  67, Verona 


Artericambi è lieta di presentare il nuovo spazio espositivo in occasione della personale degli artisti Curandi Katz e dello Space Project di Marco Secondin. Rinnovamento e continuità sono le parole d’ordine che accompagnano il cambiamento di sede della galleria veronese che si è fatta conoscere in Italia e all’estero anche per le installazioni monumentali che i suoi locali avevano saputo ospitare. Oggi Artericambi accoglie una nuova sfida inserendosi nel cuore della vita cittadina per ricontestualizzare la ricerca artistica che l’ha sempre contraddistinta. Ed è proprio questo lo spirito che la caratterizza, che ha animato i progetti del passato e che farà rivivere l’antica piazzetta Cavadini in un incontro tra tradizione e sperimentazione. Una continuità dello stesso processo di rinnovamento che ha fatto di Artericambi un’istituzione ormai nota per la qualità dei lavori proposti e per la personalità degli artisti che ha accompagnato nel tempo, incentivandone le evoluzioni per lasciarsi cambiare. Se la solida rete di affezionati, collaboratori e amici costituisce la base di uno sviluppo che si è sostenuto sull’entusiasmo e sui rapporti sinceri, oggi l'inaugurazione del nuovo spazio mette l’accento sul desiderio di dar continuità a questo

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