Domenica, 22 Novembre 2015 08:35

"La parabola" di Chiara Passilongo In evidenza

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Ho incominciato a vedere qualche pubblicità sul libro "La parabola delle stelli cadenti" e la mia attenzione è stata colpita dal nome dell'autore. A meno non si trattasse di un caso di omonimia, conoscevo Chiara Passilongo, la sua famiglia. Anzi un rapporto di parentela mi lega a sua madre. Non ho mai saputo che avesse la passione di scrivere: avendo fatto studi scientifici e lavorando come dentista non me lo sarei mai aspettato. E' giovane, non ha ancora 35 anni, e quindi scrivere non è stata per lei una passione nata magari dopo anni trascorsi su un lavoro che lascia inespresso qualche angolo della propria anima, ma un desiderio, un sogno che probabilmente aveva da sempre. Una certa curiosità sul contenuto del romanzo a questo punto era già scattata.

Mi sono ritrovata, entrando in libreria, il volume tra le mani. Collana autori italiani e stranieri di Mondadori, pubblicato nell'ottobre 2015, 18,50 euro, 370 pagine. Nel risvolto di copertina leggo che la storia che racconta inizia nel 1981, proprio l'anno di nascita di Chiara. Nel romanzo quindi deve raccontare qualcosa del nostro recente passato, mi dico. La mia curiosità aumenta e, nonostante io prediliga leggere saggi, non potevo sottrarmi alla lettura di un romanzo scritto da una ragazza veronese che vive nel mio stesso quartiere e che potrebbe essere mia figlia.

Man mano che mi addentro nella storia intuisco cosa succederà nelle pagine sucessive, ma mi interessa vedere come si concatenano i fatti e su cosa Chiara sceglie di soffermarsi. Insomma il libro è scritto in modo fluido e si legge piacevolmente, anche se io preferisco una scrittura e un modo di procedere più "asciutto" e più concentrato. Banalmente, anche più corto. Il protagonista del romanzo è un industriale dolciario veronese, Achille Vicentini. Il romanzo racconta l'evolversi della sua azienda e gli accadimenti della sua famiglia dal 10 agosto 1981 (giorno in cui nascono i suoi due figli gemelli: Francesco e Gloria) al 2013. La mia sensazione è che Chiara con questo libro d'esordio abbia iniziato una carriera di scrittrice.

Perchè ho inserito questa "recensione" nel mio blog che gira sempre intorno all'arte contemporanea? Perchè in questo romanzo, molto verosimile da sembrare vero, la cultura visiva fa fatica a trovare spazio ed è del tutto assente ogni accenno all'arte contemporanea. È cosa nota che l'arte contemporanea sia sempre stata molto latitante nell'operoso e prosperoso Nordest e il romanzo, proprio come la realtà, ne è una testimonianza. Si narra di ultime tendenze (ultramoderno) riferendosi all'arredamento dell'attico di Corso Cavour, alla tecnologia, alla moda ... addirittura alla finanza. Ma, se non sbaglio, l'unico accenno all'arte moderna (non contemporanea beninteso) si trova a pagina 21 dove si cita La città che sale di Boccioni ! ! !

Letto 7904 volte Ultima modifica il Venerdì, 15 Settembre 2017 14:18
Il Blog di Mara

"Parole e immagini" potrebbe essere il leitmotiv di questo blog. Parole perchè si tratta sempre di pensieri stringati, minimi, appuntati su eventi che ho vissuto o che mi hanno stimolato. Immagini, perchè quelle scelte sono in maggioranza “immagini” derivate dal mondo dell'arte contemporanea per tanti anni il mio ambiente lavorativo (presso Giancarlo Politi Editore). Un “mondo”, l'arte contemporanea, che è una delle passioni che condivido con mio marito Luigi Meneghelli (critico d'arte): un mondo fatto di immagini fisse e in movimento, di contaminazioni, di luoghi... di persone.

www.veronalive.it
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