L'arte moderna e contemporanea è un mondo che amo e frequento e così, a un mese dall'apertura di ArtVerona vorrei condividere alcune considerazioni, augurandomi che possano diventare stimoli per "cogliere l'attimo" e visitare la manifestazione. A me, più che il mercato in sé (che mi auguro comunque "vivace"), interessa l'arte come cultura, pensiero, messaggio. L'arte si può comprare, ma ovviamente si può anche semplicemente "osservare". In questo senso pure una fiera-mercato può funzionare per farsi un'idea dell'arte proposta dalle gallerie. Le opere non sono presentate con il rigore tipico delle mostre, dove gli allestimenti seguono logiche curatoriali (tematiche o storiche che siano). La fiera, invece, è un'esposizione che con le sue numerose e variegate proposte tende a disorientare, a porre quesiti più che a dare risposte.
ArtVerona ambisce a posizionarsi tra le prime fiere dell'arte italiana, dopo Arte Fiera di Bologna e Artissima di Torino, ma è mia opinione che l'obiettivo non sia ancora stato raggiunto. La manifestazione, è vero, è abbastanza recente ma deve "giocarsela" con quella di Milano e forse anche quella di Padova.
Comunque una Fiera d'Arte Moderna e Contemporanea è una bella occasione per la città e per tutti gli amanti dell'arte. Mitica è Art Basel. Ricordo ancora l'anno (2008) in cui la stampa internazionale a supporto del successo della manifestazione accennava ai "200 aerei privati atterrati in quei giorni nel piccolo aeroporto di Basilea". Difficile che tra gli stand di ArtVerona si aggiri qualche "collezionista da almeno un milione di dollari l'anno". Quelli che fanno parte del club molto ambito della "nuova aristocrazia planetaria" che ha sostituito gli esclusivi salotti della buona finanza di un tempo, si muovono verso altre mete e altri mercati.
Ho visitato tutte le edizioni di ArtVerona, e spesso ho avuto l'impressione di incontrare i "soliti noti". Quello che mi auguro è che questa edizione veda la partecipazione di molti giovani e neofiti (soprattutto veronesi). Mi piacerebbe vedere anche molti studenti fare una "passeggiata" tra gli stand (il biglietto costa all'incirca come quello di un cinema). Si vedrà un po' di tutto (si fa per dire!).
Quando mi spostavo tra gli stand ho sempre sentito pronunciare gli abusati luoghi comuni: "niente di nuovo", "questo lo so' fare anch'io", "ma è arte questa?" e via dicendo. Vedevo qualcuno che chiedeva il prezzo di un'opera e, se naturalmente non era un "addetto ai lavori", manifestava una lampante sorpresa di fronte alle cifre apparentemente inspiegabili.
Non si può pretendere di conoscere e capire il mercato dell'arte senza informarsi, senza frequentarlo. Come non si diventa un buon tennista (e penso ai recenti successi della Pennetta e della Vinci) solo comprandosi l'abbigliamento e la racchetta, prendendo qualche lezione o leggendo qualche manuale.
I media, se escludiamo quelli di settore, certo non aiutano. Quelli locali non fanno eccezione: danno poca informazione e soprattutto molto approssimativa. Spesso gli articoli più che sulle opere e sulle mostre ruotano intorno ai Vip, alle feste, ai premi o ai record.
Il mio consiglio? Dare un'occhiata al calendario degli eventi di ArtVerona e, se possibile, organizzare la visita in modo da seguire l'incontro che più ci ispira. Sentir parlare qualche protagonista del mondo dell'arte fa bene e può diventare contagioso. Gli incontri che ho seguito (casualmente o appuntandomeli) nelle precedenti edizioni, in genere, non mi hanno deluso. Ma va bene anche programmare la visita/passeggiata secondo i propri tempi, lasciandosi trasportare dallo scorrere di immagini, colori, materiali, tecniche. E' sempre aria che entra nei nostri polmoni, è sempre esperienza che modella il nostro pensare e il nostro sentire.
Buona visita, buon ascolto e, naturalmente, buon shopping!