20 ottobre – 16 aprile Teatro Camploy - Verona
Ritorna Atto Terzo al Teatro Filiipini. Ancora una abbiamo privilegiato gli osservatori permanenti della sena italiana, ovvero Fanny Alexander; gli Artefatti; il CRT di Milano e ancora la Compagnia Due Mondi per offrire anche alla nostra città saggi sulle migliori proposte che il teatro di ricerca sta offrendo ai festival italiani e non. Accanto a i nomo consolidati abbiamo poi voluto affiancare i laboratori di sperimentazione dei nuovi linguaggi che hanno consolidato il loro cammino in premi e riconoscimenti dalla critica teatrale. Si pensi al premio Scenario con il Teatro Sotterraneo o i Brincadera di Bergamo con il loro teatro surreale e destabilizzante. Il senso della rassegna quest’anno è infine decisamente più spudorato delle scorse edizioni e come sempre all’insena della collaborazione generosa delle compagnie che per amicizia hanno ancora una volta aderito ad un progetto ricco di idee ma estremamente povero di risorse.
In un’altalena di seriosità e comicità abbiamo voluto affiancare l’ironia più corrosiva alla denuncia più impegnata. Ne è nato un cartellone solo apparentemente eterogeneo ma in realtà complice della volontà di rischiare con i non sensi, le buche, i tranelli del comico e del riso perennemente in agguato sull’altro lato della medaglia.
20 OTTOBRE
Compagnia Brincadera
TEATRALCONCERTO
Un concerto demodé che
Il capolavoro rossiniano manca dall’anfiteatro veronese dal 1996, intervallo minimo se si pensa che la presenza precedente risale addirittura al 1956. In totale Il Barbiere di Siviglia è stato rappresentato per 16 volte nelle tre edizioni in cui è stato programmato (1948, 1956, 1996) ed è al 27a posto nell’ideale classifica delle opere più rappresentate.
Il Barbiere di Siviglia è un’opera di non facile ambientazione in un palcoscenico così vasto come quello dell’Arena di Verona; Hugo de Ana ha realizzato uno spettacolo nel quale le situazioni vengono amplificate in un grande gioco scenico, ponendo tutti i protagonisti, dagli artisti dei ruoli principali ai mimi, ai ballerini e ai coristi, al servizio della musica di Rossini.
Dice De Ana: «Ho puntato su un certo manierismo e su una gestualità un po’ plateale che l’Arena necessariamente richiede. Ci sono momenti, nell’opera di Rossini, nei quali l’azione drammatica comincia a diventare più ritmata; in questi momenti abbiamo un’idea del passaggio che ci può essere tra
Domenica
1 luglio alle ore 21.15 sotto le stelle del palcoscenico dell’85a
Festival lirico all’Arena di Verona torna Aida, la regina
dell’anfiteatro veronese, nel nuovo allestimento che ha visto la
luce la settimana scorsa. Le firme di Giampiero Solari per la regia e
di Sergio Tramonti per scene e costumi conferiscono una nuova e
accattivante veste al capolavoro verdiano, che ha sùbito
conquistato il pubblico utilizzando elementi scenografici dai forti
colori, onde di luce sui millenari gradoni a simboleggiare il Nilo e
proiezioni che disegnano una grande piramide nel cielo, quasi a voler
raccogliere tutto il pubblico e renderlo coprotagonista della
vicenda. Nella messa in scena non mancano anche alcuni colpi ad
effetto.
Il cast ripresenta nel ruolo del titolo il soprano cinese Hui He che, esordiente in Arena nella parte della schiava etiope dopo aver interpretato negli anni scorsi i personagi di Tosca e Liù in Turandot, ha impressionato per timbro, estensione della voce e qualità interpretative; ad affiancarla nel ruolo di Radames il tenore statunitense Frank Porretta, debuttante in Arena.
Marianne Cornetti sarà Amneris, Ambrogio Maestri vestirà i panni di Amonasro, Giorgio Surian impersonerà Ramfis; completano il cast Duccio Dal Monte (Il Re), Carlo Bosi (Messaggero) e Antonella Trevisan (Sacerdotessa).
La direzione
Sabato 30 giugno alle ore 21.15 il palcoscenico dell’85a Festival lirico dell’Arena di Verona tornerà ad illuminarsi dei suoni e dei colori della Parigi che pulsano vivaci ne La Bohème, il capolavoro di Giacomo Puccini che ritorna nell’apprezzato allestimento del 2005; La Bohème è alla sua decima presenza nel cartellone areniano con 65 rappresentazioni complessive.
Emblematico dello spirito libero, giovanile, passionale e al contempo corale che Puccini volle far trasparire dall’opera è il fatto che La Bohème sia l’unica opera il cui titolo non è riferito ad un personaggio in particolare ma ad un costume di vita, come un inno alla giovinezza nella migliore cornice ambientale possibile, la Parigi di metà Ottocento.
La storia, che i librettisti Illica e Giacosa hanno tratto dal romanzo di Murger Scénes de la vie de bohéme, narra infatti della vita allegra, scanzonata e piena di sogni di un gruppo di giovani artisti e delle loro fidanzate; ma a turbare storie che appaiono spensierate come queste arriva un dramma indesiderato, la malattia di Mimì che la conduce alla morte e getta nello sconforto tutti i protagonisti; ma in questa morte Puccini ha voluto tracciare un’evidente differenziazione con altre sue eroine: Mimì muore confortata dagli amici che quasi l’accompagnano verso la pace conclusiva,
Inaugurazione “alla grande” per il Festival Lirico 2007 all’Arena di Verona che si apre venerdì 22 giugno alle ore 21.15 con un nuovo allestimento del Nabucco di Giuseppe Verdi affidato al regista franco italiano Denis Krief autore anche di scene, costumi e luci.
L'opera, che è la più eseguita di Verdi in Arena dopo Aida, avrà per protagonista il grande baritono Leo Nucci che quest'anno festeggia i 30 anni di Arena interpretando Nabucco e, nel mese di luglio, Figaro nel Barbiere di Siviglia. Accanto a lui voci di grande prestigio come quelle di Maria Guleghina (Abigaille), Carlo Colombara (Zaccaria), Nino Surguladze (Fenena), Fabio Sartori (Ismaele).
Il Maestro Daniel Oren, amatissimo dal pubblico e ospite abituale dell’anfiteatro, dirigerà i complessi artistici dell’Arena di Verona. Direttore del Coro, come sempre, Marco Faelli.
A questo Nabucco la trasmissione di Rai 3 “Prima della Prima” ha dedicato una puntata; inoltre l’opera, di cui verrà realizzato un DVD, sarà diffusa il prossimo 20 luglio dalla I Rete ARD della Televisione tedesca.
Ulteriori informazioni sulla stagione areniana, anche relativamente ai prezzi dei biglietti ed alle modalità di acquisto, si possono trovare sul sito internet www.arena.it o telefonando al numero 0458005151.
22-23-24 Settembre 2006
Centro Storico – Verona
Grande festa venerdì 22 settembre per l’inaugurazione dell’installazione del Ponte Postumio con una fiaccolata sul fiume, con l’accompagnamento della Big Band Ritmo Sinfonica e un “combattimento” tra aquiloni illuminati che si è svolto dove un tempo venivano organizzate le battaglie navali.
L’installazione del Ponte Postumio, lunga 102 metri, proponeva un percorso simbolico che lasciava immaginare la pianta della città romana, con l’asse principale sul decumano, costituito dall’antica via Postumia che univa Genova ad Aquileia, e passava sotto il Teatro Romano. Si è ricreato così lo spazio ludico più antico della città, compreso tra ponte Pietra e lo scomparso ponte Postumio, dove sembra si svolgessero le naumachie, battaglie navali sull’Adige, sbocco in epoca romana sulla via Postumia del decumano massimo.
Sabato 23 e domanica 24 settembre i giochi di strada hanno trasformato la città di Verona, per l’occasione chiusa al traffico e svuotata dalle automobili. Uno sfondo di eccezionale bellezza per un Festival che ha coinvolto adulti e bambini con giochi tradizionali.
Un teatro a cielo aperto, dove i giocatori esperti si sono sfidati regalando al pubblico emozioni indimenticabili, e dove gli spettatori hanno potuto diventare attori, provando i circa 50 giochi a disposizione. Per tutto il fine settimana, biglie,
In linea con la generale tendenza al biologico e all 'ecologia, anche nell’edilizia e nell’urbanistica contemporanee, progettisti, costruttori ed utenti orientano le loro scelte verso questi valori che confluiscono nel concetto di sostenibilità.
Ma cosa significa edificio o città sostenibile? L’abbiamo chiesto all’architetto Mario Veronese, titolare di uno studio di bioedilizia nella nostra città nonché Delegato Provinciale dell’ANAB - Associazione Nazionale Architettura Bioecologica che ha progettato "Proxima" abitazione ecologica e a basso consumo energetico in collaborazione con numerose aziende del settore. E’ possibile visitare l'edificio, costruito nel piazzale della fiera di Verona antistante ai padiglioni in occasione di “Vivi la Casa”, anche durante la manifestazione "Luxury & Yachts" 2007.
C’è un aspetto dell’edilizia e dell’urbanistica contemporanee che giustamente sta guadagnando sempre maggiore importanza presso progettisti, costruttori ed utenti: la sostenibilità.
Costruire, oltre ad essere una delle attività umane più antiche, è anche quella a più alto impatto ambientale; produce infatti un inevitabile consumo di territorio con sottrazione continua di risorse, inquinamento e trasformazione dell’habitat non sempre in modo positivo e reversibile.
E’ un’attività incessante che non si può fermare e se da un lato è giusto continuare a costruire quando questo risponde a legittime richieste espressione di bisogni del vivere contemporaneo, dall’altro lo si deve fare in maniera sempre più misurata, qualificata e rispettosa dell’ambiente e della
Il lusso, per definizione, è appannaggio di pochi. Rifiniture pregiate, materiali rari, lavorazioni artigianali, sono velleità che solo poche persone si possono permettere.
Il salone internazionale del lusso, che arriva alla sua quarta edizione e si svolge in contemporanea a Nautic Show e a Pescare Fly Fishing e Spinning Show (25, 26 e 27 Febbraio 2006), sembra stravolgere questi punti saldi.
Auto, gioielli, orologi, penne, moda, calzature, pelletteria, accessori, antiquariato, arte contemporanea, arredamento, turismo, enogastronomia rimangono i principali protagonisti di LUXURY&YACHTS (25 Febbraio - 5 Marzo 2006), ma l'organizzazione Optimist in associazione con VeronaFiere, ha voluto dare una veste nuova a questo salone d'eccellenza, che ha richiamato l'anno scorso 51.000 visitatori e prevede per quest'anno un ulteriore aumento dell'affluenza.
Il lusso rappresenta il meglio della produzione italiana d estera, gli oggetti preziosi presenti in fiera sono la dimostrazione del livello a cui può arrivare la bravura degli artigiani, quando non si bada a spese per la ricerca dei materiali, lo studio del design e la cura dei particolari.
Il “Made in Italy” forza e risorsa attraverso la quale ci facciamo conoscere ed apprezzare in tutto il mondo, è alimentato da una continua ricerca dell'esclusivo, e questo “culto del bello” si assimila da piccoli, prima di essere affinato da adulti. E' in questa
In un mondo scandito dalle immagini, immagini registrate, importate, manipolate da professionisti e non, in un mondo “aggredito” da videocamere, macchine fotografiche, videotelefoni e dove la televisione è multicanale si inserisce il lavoro del tedesco Oliver Pietsch.
Pietsch realizza opere di ”regia” ma anche dei cut-up dove depreda e manipola sequenze tratte da film famosi o sconosciuti assemblandole con un ordine diverso e creando una nuova narrazione, introducendo un commento sonoro che è parte integrante dell’opera visiva.
Heaven can wait è ripreso da Lubitsch e innesca il “loop” di Pietsch dove i personaggi si trovano a rivivere un salottiero tête-à-tête per tre volte consecutive: dapprima scorre la versione originale, quindi le immagini sono trasmesse con i dialoghi tratti dal finale del film (in cui i protagonisti – venticinque anni dopo – rievocano l‘episodio), mentre la terza proiezione è accompagnata dalle note di "Wild is the wind" nell’interpretazione di Cat Power.
Il tema trattato nel lavoro più recente di Pietsch concerne il mondo della droga: le scene di spaccio e consumo, il rituale dell’assunzione, gli effetti allucinatori connessi, le reazioni conseguenti agli stupefacenti, i gesti rituali visti nell’ottica degli interpreti che Hollywood ha mostrato in numerose celebri sequenze.
Oliver Pietsch, nasce a Monaco nel 1972, vive e lavora a Berlino.
Sue opere sono in esposizione a Milano (presso