dal 7 ottobre - 2 dicembre 2006


Il lavoro di Federico Maddalozzo è incentrato sull'analisi percettiva e identitaria del colore puro. In quest'ultimo progetto che prevede quattro installazioni site specific, l'artista si concentra sul carattere individuale ed incerto della visione. Prediligendo materiali leggeri: prodotti cartotecnici, pile di fogli, campioni cromatici Pantone, alluminio, ed intervenendo direttamente sullo spazio, Maddalozzo sottrae agli sguardi, struttura e peso delle forme, concentrando l'attenzione verso il perimetro e la superficie degli oggetti.


In Maybe #05 la luce riflessa dai fotoni di un'intera parete rivestita di centinaia di cartoncini colorati, sporgenti dal muro con due opposte inclinazioni, ridisegna lo spazio intrappolando gli sguardi in un meccanismo ottico destabilizzante. L'incertezza che pervade la percezione, l'impossibilità dei nostri occhi di riconoscere come identiche due superfici cromatiche identiche esposte con inclinazioni differenti, ci riconduce inevitabilmente a tematiche complesse che attraversano l'equilibrio psicologico dell'individuo.

L'illusorità del reale e l'unicità dell'esperienza, così come l'invisibilità delle emozioni, sono i codici sottesi da Federico Maddalozzo.

Darren Murray riproduce in pittura immagini di paesaggi assolutamente convenzionali, ripresi da calendari o brochure pubblicitarie di viaggi. La cromia è accesissima, con una tavolozza limitata quasi esclusivamente ai colori primari e secondari, assolutamente non naturalistica.

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17 Novembre 2007 -  26 Gennaio 2008

La galleria ospita le opere fotografiche della giovane Miwa Yanagi che fa parte della nuova generazione di artisti giapponesi, che sono divenuti oggetto di grande attenzione per il mondo della critica dell’arte contemporanea internazionale.

La sua arte si avvale di una forte componente onirica non si disgiunge tuttavia dal forte legame che l’artista mantiene con la società contemporanea giapponese. Le sue fotografie infatti sono il frutto di un dialogo costante con la società in cui vive. Gli effetti della bubble economy - il grande sviluppo economico che ha investito il Giappone negli anni ’80 – vengono vissuti dall’artista in modo negativo. La complessità della società dei consumi e i cambiamenti che essa ha apportato danno origine, nell’opera di Miwa Yanagi, ad una visione drammatica e a tratti pessimistica dell’esistenza. Il suo atteggiamento nei confronti di questo fenomeno non è di rifiuto o criticità, ma diviene una ricerca continua degli effetti che il consumismo ha nei comportamenti della donna giapponese.

Al centro del pensiero artistico di Miwa Yanagi regna sovrana la soggettività femminile vista nelle diverse fasi della vita. Gioventù, adolescenza, maturità e anzianità sono tuttavia rappresentate in una condizione temporale futura. Miwa Yanagi gioca con il travestimento e la trasformazione e con una punta

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fino al 22 novembre 2007
 
mostra personale del pittore perugino, che vive e lavora a Roma,che presenta una selezione di opere facenti parte del più recente periodo creativo sul quale sono evidenti gli influssi della sua passione per la fotografia, il fumetto e il cinema.
Catalogo a cura di Floriano De Santi





Data inizio: 05-11-2007
Data fine: 19-11-2007
Luogo: Gallerie D'Arte Giorgio Ghelfi
Indirizzo: Piazza Erbe, 31
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: tel. 045-595995 - fax. 045-597375
Fax: fax. 045-597375
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20 novembre - 22 dicembre 2007 

 In mostra trenta opere che riassumono il lavoro dell´ artista degli ultimi due anni con catalogo a cura di Claudio Cerritelli.
 
Nel percorso della sua intensa attività vediamo un appassionato e lucido impegno di conquistare attraverso visioni poetiche il senso positivo delle idee.
Nel percorso di immagini che scorrono sulla soglia del presente, la fisicità del colore è la materia prima di ogni pensiero, essa assume complesse soluzioni, è un continuo elogio del quadrato e del cerchio, della variazione e della modulazione lineare.
Non esclude tuttavia slanci trasversali, orizzonti amplificati nelle estensioni immaginative della luce.
Si tratta di intuizioni spaziali mai uguali a se stesse, talvolta risultano dall´incontro delle forme primarie, in altri casi racchiudono il vuoto, fermano il bianco, inghiottite dal nero, in tensione con il rosso, sospese tra le regole compositive e il divenire delle figure astratte. Metamorfosi di ritmi senza soluzione, s´intende, ma anche contrappunti di suoni che lasciano un timbro inconfondibile nei movimenti dell´immagine, silenzi di memorie che ritornano, ombre che custodiscono la luce, luminosità immerse nei silenzi dell´oscurità. In questo complesso divenire la presenza del colore è commisurata all´ampiezza delle forme, osserviamo quadrati che si sfiorano di poco, righe di diverso timbro che segnalano la dimensione nascosta della superficie. E inoltre:
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dal 20 ottobre al 3 febbraio 2008


Una ottantantina di dipinti, compresi alcuni straordinari capolavori, formano un percorso, un appassionante viaggio, nella pittura italiana degli ultimi cinque secoli. L' importanza della mostra è dovuta sia alla qualità in senso assoluto delle opere esposte, ma anche al fatto che la maggior parte di queste opere varcano per la prima volta i confini della Russia per tornare ed essere ammirate dove sono state concepite e realizzate: in Italia.


Dopo una introduzione al Museo Pushkin (il più importante di Mosca), il visitatore è accolto in una prima sezione rinascimentale e manierista, vera e propria antologia della pittura del XVI secolo. Giulio Romano e Bronzino, la cui La Madonna col Bambino e san Giovanni Battista, scelta per l'immagine guida dell'evento, ci immettono nella cultura romana e fiorentina all'ombra di Raffaello e Michelangelo. Questa parte completata dal ritratto vigoroso di Pierfrancesco di Jacopo Foschi, pittore fiorentino dal colore smaltato e levigato. La pittura della Maniera rappresentata, tra gli altri, da Lorenzo Lotto, Tintoretto e Paolo Veronese che ricordano Venezia e il suo particolare modo di vivere la crisi, col trionfo del colore e degli squarci di luce che rendono le rappresentazioni monumentali ed evocative.

La pittura barocca di Luca Giordano e il mondo realistico, minuzioso ed elegantemente malinconico di

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1) EXPLODED VIEW

Primo appuntamento (a cura di Maria Rosa Sossai) di un ciclo di mostre che si svilupperà lungo l'arco della stagione espositiva 2007-08. Le opere video indagheranno di volta in volta i modi in cui la pratica contemporanea delle immagini in movimento è entrata dentro i complessi meccanismi della visione, in relazione con altri ambiti espressivi, quali il cinema, il teatro, il musical. La serie prende il nome dall'opera “Exploded View” di Alexander Gutke, con un chiaro riferimento all'attuale frammentazione visuale e alla varietà dei dispositivi, dislocati lungo i luoghi di passaggio pubblici ma presenti anche ! nella vita privata di ciascuno di noi. Se l'interazione con le tecnologie ha dato vita a nuove forme di comunicazione che hanno comportato un'intensificazione del controllo sociale, al tempo stesso esse hanno diretto la pratica artistica verso la ricerca di una singolarità dell'immagine, quasi un atto di resistenza nei confronti del consumo veloce e in tempo reale della comunicazione mediatica. I due artisti invitati per il primo appuntamento sono gli svedesi Johanna Billing e Alexander Gutke.


Il video “Another Album” (2006, 12') di Johanna Billing, girato nell'isola Krapanj, di fronte la costa croata, descrive l'incontro di alcuni amici musicisti che si riuniscono regolarmente per cantare e suonare insieme, in un clima informale e piacevole. Nei video

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