inaugurazione sabato 29 settembre 2007 alle ore 18,00
con opere di Mancino
apre la Galleria d'Arte dell'Associazione Culturale "Spazio Sei" che vede promotore Giancarlo Zanini. Un nuovo spazio, un punto d'incontro per gli appassionati di arte moderna e contemporanea della città.
In programmazione mostre di Virginio Ferrari, Raimondo Lorenzetti, Paladino-Balestrini, Floriano Guizzardi.
"E ricomincio da tre" a
cura di Luca Massimo Barbero
"In dialogo" a cura di Maria Rosa Sossai
La nuova galleria, il cui progetto interno è stato curato dallo Studio Albanese di Vicenza, si trova in una zona industriale a ridosso del centro storico della cittá in una zona che ha iniziato a svilupparsi negli anni Venti del secolo scorso, ancora oggi parzialmente attiva. L’edificio che contiene gli spazi espositivi, proprio per la storia che lo ha contraddistinto nel corso degli anni, è vincolato dai beni ambientali, in particolar modo la facciata, bell’esempio di architettura decó.
Lo spazio interno mantiene un carattere post-industriale ed è ampio ed
articolato in diverse aree adatte ad una programmazione di diverse mostre
concomitanti. Lo spazio espositivo consiste in un grande volume di 300 metri quadrati
con un’altezza di 7 metri,
in una sala attrezzata per proiezioni di video e in altri tre spazi espositivi
con caratteristiche che li rendono ognuno adatto ad installazioni diverse.
La flessibilità dell’utilizzo è stata curata anche con una forte attenzione
agli strumenti tecnologici che possono permettere un uso complesso degli spazi,
integrando all’allestimento classico la tecnologia più attuale per offrire agli
artisti la possibilità di realizzare installazioni articolate e multimediali.
Gli uffici sono integrati nell’ampia biblioteca, costituita dal prezioso materiale accumulato
Novanta
superbe opere dell’arte paleocristiana riunite alle Gallerie di Palazzo
Leoni Montanari per raccontare quella che fu una vera “rivoluzione
dell’immagine”.
Rappresentano documenti, eccezionali, del passaggio dal mondo antico
alla modernità quando le opere d’arte divennero soprattutto simboli per
comunicare, davvero a chiunque, un nuovo rivoluzionario credo.
L’iconografia già in uso vira di significato, mentre segni di
appartenenza sino ad allora nascosti venivano svelati.
Tutto ciò intorno ad una data. L’aprile dell’anno 313 quando Costantino
emanò l’Editto che riconobbe al Cristianesimo una legittimità che lo
toglierà dalle catacombe e comunque dal puro ambito domestico e privato.
Per l’arte fu l’inizio di un nuovo tumultuoso passaggio dalla classicità alla modernità, appunto.
Questo momento cruciale della Storia, ma anche della storia dell’arte,
dell’iconografia e della comunicazione viene raccontato
nell’esposizione promossa e curata da Intesa Sanpaolo nella propria
sede museale di Vicenza, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, con
esempi tra i più importanti della produzione artistica tra quarto e
sesto secolo, creati in tutto il territorio dell’Impero ed in
particolare tra Roma e Bisanzio. Sono sculture in marmo e bronzo,
affreschi, mosaici, vetri dorati, avori, argenti, tessuti concessi per
questa mostra da una ventina di musei italiani.
L’ampio apparato illustrativo che accompagnerà l’esposizione delle
opere condurrà il visitatore non solo a godere
Gao Brothers (Gao Zhen e Gao Qiang)
The Utopia of Art
Dopo aver conquistato il pubblico mondiale i Gao Brothers, protagonisti dell’avanguardia artistica cinese, per la loro prima personale italiana, propongono 20 grandi stampe fotografiche, 3 sculture (una Miss Mao N.2 di 2.10 metri d'altezza!) e un video-documento del loro percorso di artisti performer.
Le loro opere offrono una visione cruda dei problemi pratici che le persone comuni affrontano ogni giorno. Gli scatti dei Gao Brothers sono specchi, saggi fotografici della condizione attuale dovuta alla straordinaria crescita della Repubblica popolare. Come volumetti sono da leggere nella loro simbologia, fitta di richiami alla storia politica e sociale cinese.
Mao Zedong è poi il bersaglio della mastodontica opera scultorea che campeggia al centro della prima sala espositiva. Una Miss Mao na2 (2006), ovvero un cartoon mostruoso un po’ Lolita un po’ Mickey Mouse, rosso lacca che catalizza l’attenzione. Il naso da Pinocchio e il seno ipertrofico che sfoggia l’ex dittatore sono connessi con il
La galleria alterna piccole antologiche di maestri storici, come quelle dedicate a Mauro Reggiani, Emilio Scanavino, Mario Schifano e Pompeo Borra a proposte di "giovani" artisti.
nella foto Luigi Meneghelli legge il testo del catalogo della mostra di Mario Schifano ai visitatori
foto Antonella Anti Studio Click
dal 12 luglio al 29 settembre 2007
Collettiva d’estate di artisti già presentati dalla galleria in mostre personali nelle ultime stagioni: Valeria Agosti Nelli - Clara Brasca - Davide Coltro - Daniele Girardi - Ernesto Jannini - Adriano Nardi - Giuseppe Rado - Luisa Raffaelli.