In questi ultimi diciotto anni, Ragnar Axelsson ha viaggiato a lungo attraverso l’Islanda, fino alle isole Féroé e alla Groenlandia. Ha trascorso parecchie settimane nei piccoli villaggi dei cacciatori della Groenlandia ed è rimasto nel freddo polare insieme ad alcuni degli ultimi cacciatori Inuit rimasti. Durante questi viaggi, si è conquistato la fiducia delle persone che ha incontrato, in situazioni in cui nessun fotografo prima si era trovato. Ha fotografato vecchi pescatori, chasseurs e contadini che utilizzano la terra e le sue risorse in modo tradizionale ma anche giovani che stanno perdendo il legame con le tradizioni dei loro antenati, destinati
In esposizioni opere del fumetista Paolo Bacilieri”. Laboratorio di disegno tenuto da Federico Brusco
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20 gennaio - 2 febbraio
In esposizione opere di Micaela Barbarossa, Sabrina
Giacopuzzi, Elpidio Tramontano, Mario Dalla Fini.
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dal 25 novembre al 31 gennaio 2007
“Still life”: natura morta. Ma più letteralmente “vita
immota, silenziosa”: rappresentazione di un oggetto discreto, umile che si fa
“forma fluens”, presenza animata, luogo di sensibilità visiva.
L’aveva
insegnato il Manierismo, il movimento
più alto di questo genere pittorico, con le sue trasgressioni ingegnose, i suoi
artifici, le sue metamorfosi. Ebbene, gli “Still life” dell’americano Timothy
Tompkins (Long Beach, California, 1967), vibrano anch’essi d’aria, di luce, di
liquidità, proprio come se l’immagine fosse precaria e si stesse formando (o
disfacendo) sotto gli occhi.
Certo, sono eliminati tutti i dati esornativi,
particolaristici, descrittivi, come pure quelli che hanno a che fare con
allegorie, simbolismi, metafore. Tompkins si pone di fronte al mondo oggettuale
come di fronte a un qualcosa di austero, di ordinario, di banale (un po’ alla
maniera di Chardin, come dichiara egli stesso).
E lo fotografa, ma non per cogliere un momento memorabile, quanto un istante di vita trascurabile: interni domestici, entrate secondarie di negozi, tavole apparecchiate alla menopeggio. Il successivo intervento al computer è un tentativo di braccare, di stanare, di liberare queste “cose comuni” dalle scorie nelle quali sono rimaste invischiate: un po’ un’interpretazione dell’immagine che così si trova decostruita, alterata, enfatizzata.
E gli smalti ultrabrillanti che seguono il dettato tecnologico (e
Il seminario itinerante, giunto quest’anno alla settima edizione, deve il proprio nome al chierico di età gotica Villard d’Honnecourt, che viaggiò per l’Europa sempre accompagnato dal suo taccuino da architetto. L’iniziativa ha coinvolto un centinaio di studenti e 20 docenti di 12 scuole di architettura italiane (tra cui Napoli, Milano e Palermo) e di due straniere. Durante il seminario gli studenti hanno partecipato a laboratori, sopralluoghi, analisi, incontri mensili nelle diverse università coinvolte per immaginare assieme le potenzialità di cinque aree veronesi: la cava Prati a Madonna di Dossobuono, la Speziala a San Massimo, l’area di Forte Chievo, le mura di Verona e l’ex scalo merci, compreso tra la stazione di Porta Nuova e il quartiere di Santa Lucia, scelte in base alle loro specificità e alla loro criticità, dagli architetti Paolo Boninsegna del Comune e Carlo Palazzolo dello Iuav (l’Istituto universitario di architettura di Venezia). I progetti vengono ora presentati alla città.
La mostra in Gran Guardia sarà inaugurata sabato alle 11,Bologna, 26 - 29 gennaio 2007
L’APPUNTAMENTO PER SCOPRIRE LE NUOVE TENDENZE DELL’ARTE
INTERNAZIONALE
che si mobilita dando vita ad una grande kermesse di
iniziative dedicate agli oltre 40.000 visitatori della rassegna.
La più importante fiera italiana dedicata all’arte contemporanea e moderna, organizzata da BolognaFiere dà appuntamento a Bologna dal 26 al 29 gennaio 2007 per la trentunesima edizione dell’evento, che si preannuncia sempre più ricco di eventi ed iniziative.
Ulteriormente qualificata, ad ARTEFIERA ART FIRST 2007, la presenza di
Gallerie di tutto il mondo, selezionate dal Comitato internazionale che
proporranno - accanto alle opere dei più importanti artisti nazionali
(attualmente di indiscusso protagonismo a livello mondiale) – l’anticipazione
delle tendenze più innovative.
Sarà, come sempre di grande suggestione (e
interesse per i collezionisti), il confronto fra arte italiana e internazionale,
una caratteristica unica di ARTEFRIERA ART FIRST, che la qualifica a livello
internazionale.
Oltre 200 gallerie, 35% estere (cui si aggiungono una sessantina di espositori fra editori, musei, istituzioni) le protagoniste di un’edizione di ARTEFIERA ART FIRST che si presenterà ancora più curata dal punto di vista espositivo. Infatti, accanto alla selezione meticolosa delle Gallerie (ad opera del Comitato Internazionale), la manifestazione prosegue nell’obiettivo di