Ristrutturazione in corso del complesso delle celle frigorifere agli ex Magazzini Generali di Verona, compreso l'edificio più iconico (l'ex-Ghiacciaia, sovrastata da una cupola con un diametro di cento metri). Fin dalla presentazione del progetto e dell'incarico all'architetto svizzero Mario Botta (siamo nel 2014) si è parlato di collocarvi un “Eataly molto speciale” di Oscar Farinetti con ristoranti, spazi emozionali e didattici, sala congressi e scuola di cucina.
Tutto bene. Ma proporre un centro del genere per attrarre pubblico 365 giorni all'anno è parso subito un azzardo. Funzionerebbe probabilmente in moltissimi paesi, ma difficilmente nella nostra città, dove c'è già una consolidata e variegata eccellenza nella ristorazione, come pure nella produzione e nella valorizzazione dei prodotti locali.
E fuori luogo ci pare anche la proposta di Vittorio Sgarbi che, come neo-presidente del Mart di Rovereto, propone la collocazione nell'ex-Ghiacciaia di una “dependance” del Mart stesso (che prenderebbe il nome meno seducente di MarV). Sicuramente vincente l'idea di creare un Museo, vincente anche l'opzione “dependance di un grande Museo”, ma non certo del Mart, così vicino a Verona e facilmente raggiungibile.
Certo si potrebbe proporre di fare la sede staccata di un grande museo, ma a questo punto opterei per qualche Museo Europeo di cui verrebbe documentata la storia, assieme alla mobilità del presente.
Le carte in regola per l'operazione ci sarebbero tutte. Verona è una città con un grande appeal; al top come turismo in Italia, anche se con un gran bisogno di aggiornamento culturale. La stessa location è un frammento di archeologia industriale unico, alla quale ci si augura Botta aggiunga un valore strutturale ed estetico come già ha fatto per il Mart. E poi il complesso si trova nei pressi di VeronaFiere, un Ente che ha nel portafoglio manifestazioni leader mondiali. E che potrebbe suggerire anche ai prodotti dell'arte di vivere in un “museo senza muri” (A. Malraux): aperto, plurimo, internazionale.
C’è sempre qualcuno, in questo periodo, che ricorda la nascita del pandoro a Verona nel 1894 ad opera di Domenico Melegatti, fondatore dell’omonima azienda tuttora attiva, e che ricorda che attualmente l’80% dei pandori si produce a Verona. Raramente ho visto citato, come fa anche wikipedia, che la tipica forma a 8 punte
Fiere di arte contemporanea che soffrono, a rischio chiusura, e fiere che nascono, come Art13 a Londra che si tiene proprio in questi giorni (1-3 marzo 2013) e che vede riunite nel prestigioso e centrale Olympia Grand Hall 130 gallerie provenienti da 30 paesi. Si segnala la nutrita presenza di gallerie provenenti da paesi emergenti come Cina, Singapore, Corea, Sudafrica, Turchia, India, Lituania, Brasile e .. della veronese FaMa Gallery. Per immagini della vernice e altre informazioni rimandiamo all'articolo di Artribune e al sito della manifestazione.
In questo blog, come sapete, scrivo di cose legate all'arte, più spesso all'arte contemporanea, che mi coinvolgono e che voglio condividere. Di solito sono concisa ed evito di precisare se, ad esempio, la mostra che segnalo l'ho visitata oppure no. In questo caso non posso fare a meno di dirlo e voglio condividere anche un'emozione. Ho visto ieri pomeriggio, al Teatro Laboratorio di Verona, lo spettacolo teatrale dal titolo "Louise Bourgeois: Falli, Ragni e Ghigliottine" scritto e diretto da Luca De Bei e interpretato da Margherita Di Rauso. Sono stati 50 magici minuti! Dopo lo spettacolo, durante una chiaccherata, l'attrice Di Rauso ha dichiarato "l'opera è stata scritta da De Bei di getto, in 15 giorni, pensando a me come interprete ...". Non conosco la produzione di De Bei, ma questo è un lavoro felice e nato sotto una buona stella. A mio parere lo spettacolo tiene anche sui tre livelli di lettura possibili:
Visitare una galleria, vedere una mostra con l'introduzione di un esperto, è il privilegio alla portata di tutti del progetto in corso MyPolis Gran Tour di aristocratica memoria.
Per conto dell'associazione MyPolis ho curato il progetto MyPolis Gran Tour. Ho sempre frequentato le gallerie private di Arte Contemporanea e ne ho spesso apprezzato la qualità del lavoro e le scelte che, pur fondate sul profitto, sono aperte alla cultura, al nuovo, al dialogo, ai giovani...
Ovviamente hanno un pubblico fatto in prevalenza da piccoli e grandi appassionati, piccoli e grandi collezionisti. Raramente chi non riceve un invito si azzarda ad entrare in una galleria. Eppure, visto che generalmente di una mostra ne viene data comunicazione a mezzo stampa (locale, nazionale o di settore, cartacea od online), basterebbe questo, dopo aver consultato gli orari di apertura, per presentarsi all'indirizzo e dire: "Sono venuto a visitare la mostra ...".
Sul sito è segnalata la bella mostra in corso al nuovo Museo della Lirica di Verona che si trova a Palazzo Forti, fino a qualche anno fà sede della Galleria d'Arte Moderna di Verona, e le pagine della stampa cittadina hanno registrato la polemica sull'elevato costo del biglietto di ingresso alla mostra "AMO Pavarotti" che era, per quello base, di 25,00 euro. Dopo la polemica, e precisamente da martedì 7 maggio 2013, il costo del biglietto base è stato ridotto a 15,00 euro.
Ai Weiwei (1957) è uno dei più originali e controversi artisti contemporanei. Due sue opere sono esposte alla Biennale Arte di Venezia, in uno degli eventi collaterali che caratterizzano questa 55° edizione
Nella sezione video, incontri culturali, potete seguire tutti gli interventi dei relatori al primo TEDxverona che si è tenuto domenica 23 febbraio 2014 al quale ho assistito. Chi ha materialmente prodotto questi video non deve aver fatto molta fatica. Gli interventi sono stati così, senza ripetizioni o incertezza durante l'esposizione. I relatori sono stati brillanti, chiari e concisi, come il format TED richiede e come il pubblico, pagante, ha apprezzato. Difficile, anche solo mentalmente fare anche una graduatoria. Così diverse le esperienze di vita che, su invito, i vari relatori hanno esposto: si va dal medico al ricercatore, dall'imprenditore al musicista. La prima edizione ha proposto figure, a mio parere, interessanti e legate al territorio. Riusciranno i nostri eroi del Team TEDxVerona a replicare il successo?
Due mostre d'arte appena aperte (una a Milano e una a Verona) invitano ad una considerazione che poi non è altro che una conferma. Mi riferisco alla mostra di Milano "Arte & Food"(che riflette creativamente il tema dell'EXPO: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita") e ad "Arte e Vino", aperta a Verona per potenziare e sviluppare la promozione di una eccellenza del made in Italy: il vino, appunto, diventato ambasciatore di terre e di valori italiani nel mondo.
Ricordo una cena in uno dei più noti ristoranti veronesi. Circa 10 anni fa. Verso la fine, il "patron" del locale richiama l'attenzione. Vengono abbassate le luci e viene allestito un tavolo-altare in un angolo della sala. Tre, quattro persone (tra chef e camerieri) iniziano ad armeggiare. Ci annunciano che avrebbero servito un gelato a base di vino (se non ricordo male un passito). Lo avrebbero preparato in qualche minuto, raffreddando gli ingredienti con l'azoto liquido.