turner

 


 

Secondo appuntamento, martedì 10 marzo 2015, nelle sale cinematografiche di Verona e provincia, aderenti alla Fice, con la IX edizione de “La Regione Veneto per il cinema di qualità. I martedì al cinema”, rassegna organizzata dalla Regione del Veneto, in partnership con la Federazione Italiana Cinema d’Essai (FICE) delle Tre Venezie, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS) delle Tre Venezie e con il sostegno di Alì Aliper.

 

Il Cinema Teatro Alcione di Verona propone, alle 15.30, 17.45 e 20.30, “Mr. Turner” (Gran Bretagna 2014, 149’), opera diretta da Mike Leigh con Timothy Spall, Premio Migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes 2014. Il film è una cronaca dell'ultimo quarto di secolo vissuto dal celebre pittore inglese J.M.W. Turner. Profondamente scosso dalla morte del padre, amato dalla devota governante Hanna, stringerà un forte legame con la vedova Booth e insieme a lei vivrà una doppia vita, nella casa al mare della donna a Chelsea, dove morirà nel 1851. Nel frattempo, Turner viaggerà a lungo, dipingerà molti dei suoi capolavori, frequenterà l'aristocrazia così come le case di tolleranza. Popolare, sebbene anticonformista, socio della Royal Academy of Arts, arriverà a farsi legare all'albero di una nave durante le intemperie per dipingere una tempesta.

 

Al Multisala Rivoli è in cartellone, alle 16.45,

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tre-cuori

Martedì 10 marzo alle ore 21 al cinema Kappadue (via Rosmini 2/B, Verona), per la rassegna cinematografica I martedì del festival,

3 coeurs, Francia 2014, 106') di Benoit Jacquot
con Benoit Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg, Chiara Mastroianni, Chaterine Denevue.

In concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il film è un melodramma raccontato in modo coinvolgente e privo di retorica. con colpo di scena finale.
Proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano.

 

Un uomo conteso da due donne. Sembrerebbe il classico triangolo amoroso ma in questo caso c’è una variante singolare: le due donne sono sorelle. Ha degli spunti interessanti il film “Tre cuori” (3 coeurs) di Benoit Jacquot, prossimo appuntamento de I martedì del festival organizzati dall'Ufficio Cinema del Comune di Verona con l'appoggio della Banca Popolare di Verona, in programma il 10 marzo al cinema Kappadue nella versione originale con sottotitoli in italiano.

 

In concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia, il film è un melodramma raccontato in modo coinvolgente e privo di retorica con colpo di scena finale. Ulteriore merito è il cast formato da un terzetto di attori perfetti nei rispettivi ruoli: Charlotte Gainsbourg e Chiara Mastroianni, rispettivamente le sorelle Sylvie e Sophie Berger e Benoit Poelvoorde, l’uomo che sconvolgerà la vita delle due giovani. A loro

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Dario-Argento-Profondo-Rosso_mid1



martedì 17 marzo 2015 ore 21.00 Cinema Kappadue
(Italia, 1975, 130')Regia: Dario Argento, sceneggiatura: Dario Argento, Bernardino Zapponi, fotografia: Luigi Kuveiller, musica: Goblin, Giorgio Gaslini, interpreti: David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Macha Meril, Clara Calamai.



Profondo rosso è stato il primo vero capolavoro di Dario Argento, un thriller mozzafiato i cui segreti vengono rivelati attraverso una serie di composizioni sapientemente calibrate, come se fossero porte virtuali, freudiane, sul passato. Come la mobilissima cinepresa di Argento, il killer sembra essere dappertutto, fino a ché la claustrofobia del protagonista diventa una risposta fisica all'oppressiva messa in scena e alle inquadrature geometriche del regista.
Ed Gozalez, Slant Magazine
Il film segna un punto di passaggio fondamentale nella carriera del regista, a cavallo tra il thriller puro, di ascendenza hitchcockiana e l'horror.
Profondo rosso fu concepito durante la coda delle riprese de Le cinque giornate (ad oggi l'unico non-horror di Argento), con l'aiuto dello sceneggiatore Bernardo Zapponi. La colonna sonora, celeberrima, è del gruppo progressive Goblin, che raccoglie il testimone di Ennio Morricone, autore degli spartiti dei film precedenti (Argento chiese ai Pink Floyd, che declinarono). Accolto da uno straordinario successo di pubblico e critica, il film incassò quasi tre miliardi di lire, entrando nelle top ten della stagione '74-'75.
La pellicola pullula di riferimenti: da Freud ai fratelli

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LAC_Verona

Venerdì 6 febbraio 2015, ore 20,30, Organizzato da LAC Laboratorio di Architettura Contem, via Carlo Cattaneo, 19,  l'appuntamento della rassegna prevede la proiezione del film Visual acoustics. Julius Shulman, l'architetto dello sguardo, per la regia di Eric Bricker.

Shulman è considerato uno dei più grandi fotografi di architettura di tutti i tempi e i suoi scatti fondono il mistico con l'essenzialismo della corrente modernista, facendo sì che le sue fotografie delle icone architettoniche del Modernismo americano divenissero a loro volta delle icone.

Il talentuoso fotografo iniziò la sua carriera casualmente quando con la sua prima macchina fotografica, nel 1936, scattò 6 foto della "Kun House" di Richard Neutra. Man mano che le penetranti immagini di Shulman permettevano agli stessi architetti di osservare le loro opere da una prospettiva che quasi non avevano mai immaginato, la sua fama si espanse, dagli architetti alle riviste, dagli editori agli storici fino a creare attorno a sé una vera e propria cerchia di ammiratori del suo lavoro e ben presto si guadagnò l'appellativo di "one-shot man" per la sua straordinaria capacità di ottenere con un solo scatto l'immagine perfetta.

Miglior documentario al Palm Springs International Film Festival, Audience Award all'Austin Film Festival, Grand Jury Prize al Lone Star Int. Film Festival, il film è attraversato dalle

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weekend1

Marted' 3 marzo ore 21, cinema Kappadue (via Rosmini 1 / B)

di Roger Michell.

Film in versione originale con sottotitoli in italiano.

I martedì del festival

Un fine settimana nella capitale più romantica del mondo per fare un bilancio del loro lungo matrimonio e verificarne la saldezza.
Di questo tratta il film “Le week-end” di Roger Michell, in programma il 3 marzo al cinema Kappadue, nell’ambito della rassegna i Martedì del festival.

La storia in sé è semplice, ma Michell (che è nato in Sudafrica ma ben presto ha iniziato a lavorare n Inghilterra)  la sviluppa con un indovinato mix di delicatezza e umorismo, aiutato anche dai due protagonisti, Jim Broadbent (“Another Year”, “The Iron Lady”) e Lindsay Duncan (“Questione di tempo”, “”) in evidente sintonia tra loro.Nick, docente universitario prossimo alla pensione e Meg, insegnante ormai stanca della scuola, sono sposati da una trentina d’anni. Per festeggiare adeguatamente l’anniversario decidono di regalarsi un week end a Parigi per rivivere la loro luna di miele. Tra bistrot, ristoranti di lusso, mercatini e qualche bravata, la breve vacanza è l’occasione per ripercorrere i lunghi anni trascorsi assieme. Con i ricordi vengono inevitabilmente a galla anche vecchi rancori, incomprensioni mai dimenticate, screzi rimarginati a fatica: sono proprio questi ad aver trasformato il loro matrimonio

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Martedì 3 febbraio 2015 ore 21, cinema Kappadue: La ragazza del bagno pubblico (Usa/Germania, 88’) di J. Skolimowski  Versione originale, restaurata, con sottotitoli in italiano.Ancora una volta la traduzione italiana - La ragazza del bagno pubblico – non restituisce il significato profondo del titolo originale Deep End (Usa/Germania, 88’). Uscito nel 1970, e considerato uno dei capolavori del regista-attore polacco Jerzy Skolimowski, viene proposto dai Martedì del festival il 3 febbraio al Cinema Kappadue in versione originale, con sottotitoli in italiano dopo un accurato restauro digitale.

Melodramma adolescenziale, come lo definisce il critico Paolo Mereghetti, è il terzo film realizzato in occidente da Skolimowski dopo aver abbandonato la natia Polonia comunista. Ambientato nella Londra di quegli anni, ma girato quasi interamente a Monaco, narra l’incontro di un quindicenne (John Moulder-Brown), inserviente in un bagno pubblico della capitale inglese, con una collega più adulta di lui, sessualmente disinibita (Jane Asher). Il giovane se ne innamora. Lei, dapprima lo asseconda, poi lo allontana.
Ci sarà una svolta nella loro storia, legata ad un anello che la ragazza perde nella neve. Il finale del film, da molti considerato tra i più belli di quegli anni, è inatteso e all’epoca non mancò di sorprendere gli spettatori.
Sceneggiatore per Polanski de Il coltello nell’acqua, qui Skolimowski firma la sceneggiatura assieme a

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