dal 7 ottobre - 2 dicembre 2006


Il lavoro di Federico Maddalozzo è incentrato sull'analisi percettiva e identitaria del colore puro. In quest'ultimo progetto che prevede quattro installazioni site specific, l'artista si concentra sul carattere individuale ed incerto della visione. Prediligendo materiali leggeri: prodotti cartotecnici, pile di fogli, campioni cromatici Pantone, alluminio, ed intervenendo direttamente sullo spazio, Maddalozzo sottrae agli sguardi, struttura e peso delle forme, concentrando l'attenzione verso il perimetro e la superficie degli oggetti.


In Maybe #05 la luce riflessa dai fotoni di un'intera parete rivestita di centinaia di cartoncini colorati, sporgenti dal muro con due opposte inclinazioni, ridisegna lo spazio intrappolando gli sguardi in un meccanismo ottico destabilizzante. L'incertezza che pervade la percezione, l'impossibilità dei nostri occhi di riconoscere come identiche due superfici cromatiche identiche esposte con inclinazioni differenti, ci riconduce inevitabilmente a tematiche complesse che attraversano l'equilibrio psicologico dell'individuo.

L'illusorità del reale e l'unicità dell'esperienza, così come l'invisibilità delle emozioni, sono i codici sottesi da Federico Maddalozzo.

Darren Murray riproduce in pittura immagini di paesaggi assolutamente convenzionali, ripresi da calendari o brochure pubblicitarie di viaggi. La cromia è accesissima, con una tavolozza limitata quasi esclusivamente ai colori primari e secondari, assolutamente non naturalistica.

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Dall'8 dicembre 2006 al 9 aprile 2007

A Bassano la collezione mai vista di due grandi Fondazioni

 

LE COLLEZIONI DELLA FONDAZIONE CARIVERONA  E DELLA FONDAZIONE DOMUS




     

 Un patrimonio d’arte che spazia dalla fine del Trecento agli anni ’80 del Novecento, custodito nella sede della Fondazione Cariverona e della Fondazione Domus a Verona ..Bellotto, Boccioni, Morandi, Vedova, Tancredi, Dorazio…, viene eccezionalmente esposto nella nuova ala del Museo Civico di Bassano per festeggiare il completamento del primo lotto dei lavori della grande nuova struttura culturale della città, della quale la Fondazione Cariverona è principale sostenitore.

 

     

 La collezione d’arte presentata a Bassano del Grappa è di recente e recentissima storia e si coaugula intorno all’importante acquisto, nel 2000, della Veduta di Castelvecchio e del ponte scaligero da monte dell’Adige  di Bernardo Bellotto, una tela commissionata al grande pittore veneziano durante il suo soggiorno a Verona nel 1747 dal maresciallo Von der Schulenburg, al quale si legano alcune tra le più importanti committenze di dipinti di veduta e paesaggio della pittura veneziana di primo Settecento.

 Nata con l’intento di raccogliere opere di artisti veronesi o vedute di Verona, la collezione si venne integrando negli anni successivi

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In mostra disegni e sculture del veronese Virginio Ferrari che da anni si divide tra Verona e Chicago (dove ha insegnato per anni alll  ). Le sue sculture sono presenti in collezioni private e nei musei di tutto il mondo. Per le sue opere lirico astratte impiega prevalentemente bronzo, ferro, acciaio inox, granito.




Data inizio: 14-10-2006
Data fine: 11-11-2006
Luogo: Galleria Incorniciate
Indirizzo: Via Brigata Regina 27/a
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 045 89oo212
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dal 24 ottobre

Dal 1992 il Museo Civico di Storia Naturale di Verona effettua ricerche nelle aree carsiche della Cina meridionale. Sono state effettuate 12 spedizioni, alle quali hanno preso parte oltre 300 persone tra studiosi e speleologi italiani e cinesi, che hanno permesso l’esplorazione di quasi 150 grotte, per un totale di oltre 60 km di sviluppo.

Per sistematicità, sforzo complessivo e risultati, le esplorazioni veronesi in Cina costituiscono di gran lunga il maggior impegno speleologico italiano in questo vasto territorio dell’Asia orientale. Le spedizioni veronesi hanno spesso visitato aree ed esplorato grotte carsiche in territori di difficile accesso. La regione della Cina dove il Museo di Verona ha investito le maggiori energie, per il grande interesse scientifico e naturalistico dell’area, è il Guizhou.

Numerosi organismi viventi, molti dei quali nuovi per la scienza, sono stati osservati e raccolti, specialmente nel corso delle spedizioni condotte negli ultimi cinque anni. Tra questi possiamo citare alcuni funghi parassiti, crostacei terrestri e acquatici, coleotteri, cavallette e altri insetti e, tra i vertebrati, alcune nuove specie di pesci cavernicoli.

Un altro importante obiettivo è stato lo studio dettagliato di alcuni sistemi di fiumi carsici del Guizhou attraverso un monitoraggio dei principali parametri chimico-fisici. Sono stati effettuati numerosi rilievi per evidenziare il livello

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dal 24 settembre al 17 dicembre 2006.

La mostra si propone come l’esperienza dell’andare a funghi ed insieme ai funghi reali s’incontrano nel parco della Barchessa di Villa Donà delle Rose a Mirano quelli d’artista. Come è nello spirito di Concerto d’Arte Contemporanea e di PaRDeS ed in sintonia con il periodo, si organizza per un’esposizione autunnale con opere di scultura ed installazioni ambientali dislocate all’aperto (corredate di progetti e video) sul tema dei “funghi d’artista” che si lega all’ambiente e al territorio. L'idea è nata in quanto, in questa zona del Veneziano, ci sono molti funghi, sia commestibili sia tossici e velenosi, che crescono nei parchi e giardini storici. Inoltre il fungo è un argomento di grande interesse per gli artisti.

Il lavoro di trasformazione del fungo è simile a quanto fa l’artista che con le sue tecniche trasforma i materiali in opera d’arte; il fungo come l’artista compie un’operazione alchemica: trasforma elementi e sostanze in qualcosa che in molti casi diventa bella e buona. Basti pesare all’umile e prezioso lavoro che il micelio  sviluppa in micorrizia  con le radici degli alberi per aiutarle nell’assimilazione delle sostanze minerali La parola fungo inoltre assume nella “mappa mentale” molteplici significati tutt’altro che negativi.

Sono in molti gli artisti a trarre ispirazione dal fungo con

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La galleria The flat, in occasione di art(Verona 06, riapre la stagione espositiva,  ha inaugurato il  21 ottobre, nella sua sede di Villa Noris, "People like Us" una mostra collettiva che presenta i lavori di dieci artisti italiani e stranieri.

Il fil rouge che attraversa i lavori, declinato dai diversi artisti secondo tecniche e priorità concettuali divergenti, è rappresentato dalla voglia di guardare, cogliere e raccontare angolature del nostro essere "gente comune".

Lo show presenta lavori che ritraggono coloro ai quali la "normalità" occidentale viene brutalmente negata, a fianco ad altri che indagano la realtà di chi, nella sua ostentata eccentricità, a quella voglia d’essere uno come tanti, rimane tuttavia testardamente aggrappato. Ma chi sta dentro e chi fuori, da quello "us" - che monosillabico com’è, vorrebbe contenerci tutti? Persone come voi, come me che scrivo e te che leggi: l’alienazione di donne comuni, sguardi colti per caso dal finestrino di un auto e facce familiari, recuperate da vecchie foto ricordo reinterpretate, ancora volti strappati alla cinematografia, che comunicano inquietudine e infine facce senza volto, ma con un’identità iscritta nei dettagli, questi ultimi di un’eloquenza tale, da renderle malgrado tutto, ancora sorprendentemente riconoscibili.




Data inizio: 18-10-2006
Data fine: 23-12-2006
Orario:
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