Mostre in programma:
Dal 4 al 11 settembre espone la pittrice
Enrica Fara; dal 11 al 18 settembre espone la pittrice
M.Luisa Prandi e 18 settembre al 25 settembre espone la pittrice
Iva Casson.
Durata della mostra: dal 16 settembre al 7 ottobre.
Inaugurazione 16 settembre ore 18,30.
L’artista croato Miljenko Bengez approda a Verona con il suo mondo pittorico fatto di oasi di pace e colore, in opposizione al grigio caos urbano.
Bengez ha iniziato a dipingere negli anni Ottanta e si unisce al “Gruppo 69” con cui attualmente lavora e espone in Croazia e all’estero. Dall’atelier di Vilim Svencnjak, al “Campo del restauro Lorenzo de’ Medici” di Firenze, a Milano, alla Galleria Feinman di New York: questo il percorso del talentuoso artista che si richiama alla tradizione lirica da Cezanne a Klee e ricerca, trovandole, bellezza e dolcezza.
Le opere resteranno in mostra da INCORNICIARTE fino al 7 ottobre.
La galleria si occupa sia di arte moderna che di arte contemporanea.
Ha curato esposizioni di autori del Novecento (De Chirico, Savinio, Marino Marini, Morandi, Melotti...), dei più importanti artisti degli anni 50 (Afro, Burri, Capogrossi, Fontana, Manzoni...) e di pittori contemporanei (Ontani, Tirelli, Salvo, Dessì, Frangi, Gallo...).
Dal 91, Davide ha curato diversi cataloghi d’artista e ha allestito una dozzina di personali in varie gallerie italiane sopratutto milanesi.
La galleria La Giarina Arte Contemporanea conclude la stagione con Italian Details, una mostra che vuole essere una panoramica sull’iter espositivo della galleria. Le opere esposte sono di Clara Brasca, Davide Coltro, Claudio Costa, Daniele Girardi, Emilio Isgrò, Aldo Mondino, Adriano Nardi, Luisa Raffaelli, Toti Scialoja e Giulio Turcato.
Un viaggio attraverso gli ultimi trent’anni di arte italiana, senza alcuna intenzione di imbrigliare le differenti espressioni artistiche sotto la stessa poetica. D’altra parte, gli artisti in questione appartengono a differenti generazioni e contesti culturali ed utilizzano i più disparati mezzi espressivi. Nonostante ciò, in arte è sempre curioso ravvisare come passato e presente possano incontrarsi e dialogare tra loro. E così, il concettualismo di Isgrò e di Costa, la forza cromatica di Turcato, Mondino e Scialoja instaurano segrete corrispondenze con le multiformi realizzazioni degli artisti cresciuti nel fatidico “presente”, come Brasca, Coltro, Girardi, Nardi e Raffaelli.
Italian Details non è una semplice sosta, ma piuttosto l’occasione per riflettere sugli ultimi anni di attività in vista delle prossime avventure espositive e dei futuri incontri in galleria. I.D.
La Mostra – diretta da Paolo Portoghesi con Marcello Fagiolo – proporrà un percorso visivo attraverso i più significativi luoghi della città di Roma, così come vennero plasmandosi soprattutto durante i pontificati di Urbano VIII Barberini (1623-44), Innocenzo X Pamphilj (1644-55) e Alessandro VII Chigi (1655-66) attraverso l’opera di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. In un secolo di crisi politica e di marginalizzazione del papato, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l’eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio: le innovazioni berniniane e borrominiane si diffondono non soltanto in tutta Europa ma contagiano anche l’America latina. Il Barocco romano diviene così emblema assoluto dell’arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua.
La Mostra intende documentare – oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi - anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse. Attraverso ricostruzioni virtuali e modelli di grandi dimensioni (dai tre agli otto metri di ampiezza) verranno così ricostruiti – insieme a opere perdute come la Villa del Pigneto Sacchetti di Pietro da Cortona - alcuni progetti di eccezionale interesse, come quello di Pietro da Cortona per un Palazzo-Fontana per i Chigi a piazza Colonna, o quelli borrominiani per S. Giovanni in Laterano e S. Paolo fuori le