Inaugurazione sabato 17 giugno alle ore 18.00

Mostra dedicata a GINO BOGONI e rappresenta la prima rassegna locale in onore del noto scultore veronese, a sedici anni dalla sua scomparsa. In tal modo viene  valorizzato l’impegno della famiglia nel mantenere vivo il ricordo di una figura così rappresentativa della cultura artistica contemporanea.

La mostra è un’occasione per ammirare la qualità e lo spessore creativo del grande artista, che ha lasciato un’eredità da valorizzare e da far conoscere al pubblico. saranno presenti le segurnti opere dell'artista.

  • Lotus - anno 1973
  • Figura di Donna - anno 1976
  • Bove - anno 1961
  • Cavallo - anno 1955
  • 4 opere su carta

Accanto alle opere storiche di Bogoni verranno presentate anche altre opere realizzate in tempi recenti dai due curatori della mostra, gli scultori Gian Paolo BONESINI e Richard PIERCE.

Un evento speciale sarà realizzato sabato 24 giugno alle ore 18.00:

i gioielli-scultura di Gino Bogoni verranno presentati attraverso l’azione  coreografica di Franca Bosella e del gruppo Danza56 Ensemble.

La sfilata verrà accompagnata dai suoni che il percussionista Massimo Rubulotta saprà ottenere con maestria dalla scultura “Lotus”, creata per essere ammirata sul piano visivo ma che potrà dare emozioni anche in una dimensione acustica.

INFORMAZIONI:
Associazione culturale Art@ltro
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Data inizio: 15-06-2006
Data fine: 25-06-2006
Luogo: Arsenale, Verona
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Sabato 1 Luglio 2006 - Ore 17.00  Inaugurazione.
Yoko Okuyama presenta: MA / •.

La Sua prima mostra personale dedicata all’Arte della Carta secondo l’antica filosofia Giapponese “Ma/ ”, dalla quale trae anche il titolo. Saranno esposte opere realizzate con l’originale tecnica della “Pittura Senza Pennello”, da Lei stessa inventata.

YOKO OKUYAMA è nata a Tokyo, si è laureata in Architettura presso la prestigiosa Facoltà di Ingegneria dell’Università di Hokkaido. Ha lavorato, sin dal primo momento, nello studio del famoso Maestro  Kenzo Tange collaborando alla realizzazione di importanti opere che hanno ricevuto diversi premi prestigiosi, tra queste la Cattedrale di Tokyo, la realizzazione dello studio dello stesso Maestro Tange, l’Università del Sacro Cuore di Tokyo e il prestigioso “Tripode” simbolo del Parco della Pace di Hiroshima, da lei stessa ideato.

Nel 1975 ha fondato, e ne è tuttora Presidente, l’importante Studio di Architettura e Progettazione Sohseisha, che opera specialmente nel settore dell’edilizia civile. Dal 1996, per due anni, è stata membro del Direttivo Nazionale dell’Ordine degli Architetti del Giappone. Tra le sue varie attività possiamo ricordare, inoltre, i suoi quindici anni di insegnamento presso un Istituto Specialistico per l’Interior Design e varie pubblicazioni.

Dal 1999 ha scelto di trasferirsi in Italia, e da allora si divide tra il prestigioso Studio in Giappone e la Sede

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Alessandra Guolla alla Galleria Testoni. dal 9 al 17 giugno in piazza Pozza 11 a Verona. Inaugurazione venerdi 9 giugno ore 18. Mostra a cura di Nadia Melotti.




Data inizio: 09-06-2006
Data fine: 17-06-2006
Orario: Inaugurazione venerdi 9 giugno ore 18
Luogo: Galleria Testoni
Indirizzo: Piazza Pozza 11
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Inaugurazione sabato 10 giugno 2006
dalle ore 18.00 alle ore 21.00
performance "WANT IT, GET IT, FAKE IT!" by Ivan Civic

La Galleria Estro  Padova, Via San Prosdocimo 30
è lieta di annunciare la prima personale italiana di IVAN CIVIC (Sarajevo 1979. Vive e lavora a Berlino) dal titolo "BREEDING BRASS PEARLS" (letter. "allevare perle di ottone").

Fino al 15 luglio 2006

Articolandosi tra la performance "WANT IT, GET IT, FAKE IT!" (della durata di 3 ore consecutive durante l'inaugurazione) e l'esposizione di lavori fotografici e video ad essa connessi, il progetto si presenta come una sorta di spiazzante, dissacratoria, ma allo stesso tempo ironica, confessione di un artista sul suo naturale "dance-floor" (la galleria), e come disincantato processo alle sue stesse illusioni. Interpretando l'eroe di un game (che minaccia costantemente di configurarsi “over”), l'artista appare impegnato in una sorta di spossante sfida contro se stesso e in una ripetuta verifica delle proprie attitudini e potenzialità, sia psichiche che comportamentali. Attraverso una plateale messa in scena di sforzi e prove di destrezza sociale, l'artista si fa interprete dei diversi tipi di strategie finalizzate alla progressiva conquista di successo e di "upgrading" culturale e sociale. L'intento è quello di rivelare la precarietà di determinate certezze (come il raggiungimento, apparente, di livelli superiori nella corsa alla fama) e,

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Inaugurazione: venerdì 26 maggio 2006
Periodo: 26 maggio - 15 giugno 2006

Enigmatica, sfuggente, ironica, sensuale. Attorno all’indecifrabile figura della Gioconda di Leonardo si sono consumati i più incredibili tentativi di interpretazione, ricercando nel quadro rapporti matematici, geometrie occulte, riferimenti astrologici.

Da più di trent’anni Franco Fossi, evita ogni forma di indagine iconografica e si pone invece di fronte al capolavoro leonardesco come se esso fosse la fonte mitica, la memoria anchetipica a cui guardare per sviluppare una riflessione linguistica senza fine.
Così, nei vari dipinti che si susseguono nel corso del tempo (e di cui sono esposte in mostra una ventina di “exempla”) Fossi pare regredire al leggendario prototipo, quasi a volerlo penetrare o a isolarne porzioni, congetture formali, ipotesi grafiche. E’ lo stesso Franco Fossi ad affermarlo: “La mia vuole essere una ricerca simile a quella di uno scienziato: per questo taglio, sminuzzo, cancello l’immagine, la riduco a una struttura puntiforme, come quella data da una serie di pixel, o la tratto come fosse un pugno di creta, in cui affondare le dita, per meglio appropriarmene e farla mia”.

Si va dalla moltiplicazione dell’immagine, quasi fosse una sorta di accumulo di migliaia di esperienze o di sguardi, a riquadri che danno l’impressione di una trasformazione geologica, cosmica, in atto; dai richiami alle figure che

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II APPUNTAMENTO: INCONTRO CON SILVIA LEVENSON
Something Wrong, video d’arte, 2006 e  mostra

5 maggio, ore 11.00
dibattito tra l’artista e gli studenti
c/o Accademia Cignaroli, Verona, via Montanari 5;
segue ore 18.00 inaugurazione mostra
presso Circolo Malacarne (in via San vitale 14/a)

Il secondo incontro con gli studenti, previsto per il 5 maggio 2006 alle ore 11.00 presso l’Accademia di Belle Arti,  prevede la presenza dell’artista di origine argentina Silvia Levenson. In quest’occasione l’artista presenterà il recente video d’arte Something Wrong, trasmesso nell’atrio dell’Accademia per tutto maggio e alcune opere che saranno esposte alla sede del circolo Malacarne (in via San vitale 14/a) con inaugurazione alle ore 18.00.

L’artista, introdotta da Orietta Berlanda, da alcuni anni sta seguendo una ricerca sul mondo dell’infanzia e sui paradossi della vita vissuta nell’intimità della casa. L’infanzia non è sempre dorata, così come viene spesso falsamente descritta nelle immagini pubblicitarie, ma presenta problematiche e difficoltà troppe volte trascurate dalla nostra società. Il vetro, le spine, i coltelli rendono molto bene una dimensione di sospensione del giudizio, che si evince dalla contrapposizione tra il tenero e sdolcinato colore rosa, prediletto dall’artista, e forme dai risvolti crudi e inquietanti.

Il video Something Wrong (2005), realizzato da Levenson insieme alla figlia Natalia Saurin, mostra una tranquilla situazione di vita familiare in

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