Data inizio: 15-05-2006
Data fine: 04-06-2006
Orario: dalle 16 alle 19.30
Luogo: Spazio Arte Pisanello
Indirizzo: Ingresso dal giardino della Chiesa di San Fermo di Verona
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Sabato 27 maggio 2006  ore 18,30 la galleria Boxart inaugura Collezione primavera/estate 2006, mostra personale del Laboratorio Saccardi.

La formazione dei giovani artisti siciliani, nota per lo spirito dissacrante tra storia dell’arte, critica massmediale, cronaca nera e attualità, presenta una serie di nuovi lavori tra pittura, video e fotografia.

Attraverso la molteplicità dei linguaggi espressivi e il tono acido e graffiante, Laboratorio Saccardi si pone come una mina vagante nel sistema dell’arte contemporanea.

Artisti, intellettuali, protagonisti e semplici comparse sono il bersaglio prediletto, un bersaglio da centrare a colpi di ironia e demenzialità. Ma al centro del loro sarcasmo troviamo anche politici, personaggi della TV, cantanti, stilisti, falsi vip, nani e ballerine.

Da Picasso a Matthew Barney, da Maurizio Costanzo a Padre Pio, non risparmiano nessuno. Gambizzati, impiccati o colpiti a morte: i Saccardi applicano una personalissima legge del contrappasso. Smantellano miti e leggende d’oggi, smascherano personaggi sospetti in nome di una cultura libera, autentica. L’atteggiamento adolescenziale diverte e la loro satira colpisce nel segno. Ma dietro alla provocazione, all’intento ludico e dissacratorio, allo spirito scanzonato che guida la loro infinita produzione, si cela una lettura tragica della condizione umana, sociale e culturale. Le scene burlesche, impietose e assurde non sono altro che una parodia di ciò che siamo diventati. Bombardati e abbindolati

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dal 20 maggio al 1 luglio, mostra Collettiva in galleria.
Artisti: BRIAN ALFRED, ARTHR DAUFF, MICHAEL LIGHT, TRACEY SNELLING, TIMOTHY TOMPKINS, MIKHAEL SUBOTZKY, PABLO ZULETA-ZAHR.

Le mostre collettive hanno l'ambizione di rispondere a domande. Certe volte queste sono distanti dalla realtá politica, economica e sociale nella quale siamo scaraventati ogni giorno ma rivolgono il loro interesse a quella parte più intima e etica della nostra vita.

"NEW CODE" si colloca perfettamente in questa ricerca anche se il tema della mostra è la galleria, o meglio, il futuro della galleria.

Questa mostra è lo sviluppo della nostra presentazione a "Anteprima", la sezione under 35 di MiArt alla quale abbiamo partecipato con lo slogan"+35-35", giocando con l'età della galleria e quella degli artisti, tutti nati dopo l'apertura nel 1969; una sfida importante per una galleria affermata e un esercizio interessante per farsi delle domande sul futuro piuttosto che guardare indietro a storia e successi.

Questa mostra scivola fuori dai rigidi limiti di età imposti dalla fiera e inserisce i lavori di altri artisti che la galleria ha incluso recentemente nel programma. Nello scenario complesso attuale dell'arte contemporanea è ancora possibile per una galleria seguire una linea di pensiero piuttosto che una linea di mercato? Questa linea può essere abbastanza solida da resistere il passare del tempo

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5 maggio - 21 giugno

Gabriele Basilico è considerato uno dei fotografi italiani più importanti. Famose sono le sue periferie ma il lavoro forse più noto è la documentazione su Beirut dopo la guerra civile. In mostra alcuni dei 38 lavori che Basilico ha fatto su questo spazio di archeologia industriale veronese che dovrebbe “risorgere a nuova vita”.

Accanto alle sue foto saranno proposte alcune fotografie originali degli anni Trenta per  un confronto degli spazio nel tempo e dei linguaggi fotografici.




Data inizio: 05-05-2006
Data fine: 21-06-2006
Luogo: Palazzo Pellegrini Fondazione Domus
Indirizzo: via Forti 3a
Link: http://www.fondazionedomus.org/
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 045 8057433
Fax: 045 8057326
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Pietro Ghizzardi 1906-1986

Inaugurazione 13 maggio ore 17

Perché Pietro Ghizzardi quale mostra di esordio della galleria FuoriNorma? Perché Ghizzardi incarna (incharna direbbe lui..) in modo esemplare quello spirito e quell’arte inascoltata e malinterpretata nel nostro Paese a cui ci piacerebbe dare spazio e visibilità.

Un’arte che assai poco si cura delle mode del mercato e che non teme la propria ruvidità espressiva, un’arte che si legittima da sola e che non ammicca al gioco facile di chi primitivo non è ma vorrebbe esserlo. Non quindi un’arte nostalgica ma un’arte assai poco mediata e meditata, che trae forza espressiva dalla sua naturale e per nulla coltivata propensione alla singolarità.

Molti pensano che la follia sia ingrediente necessario e sufficiente per ottenere risultati artistici di valore: niente di più falso. Laddove non c’è l’artista, folle o sano che sia, fiorisce solo la mediocrità. Quando invece la potenza creatrice c’è, la follia, (o la singolarità della personalità) contribuisce a rendere radicale, unica, stupefacente, l’opera d’arte, forse proprio per una minor sudditanza alle maschere del tempo. Ecco, Ghizzardi ci pare interprete esemplare di questo fecondo incrocio di genio e sregolatezza, forse più d’ogni altro in Italia, forse più di altri primitivi e visionari di terra padana e non.
Terra che sembra aver conservato sotto traccia, sotto

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Inaugurazione: sabato 20 maggio, ore 18.30


La mostra, a cura di Riccardo Fai, presenta una decina d’immagini inedite tratte dagli ultimi tre anni di ricerca del fotografo e artista Renato Begnoni.
Tutte le opere esposte sono pezzi unici (stampe fotografiche con interventi manuali a tecnica mista).
 
Dinanzi al mistero, mancano le parole.  A volte, anzi, manca addirittura il fiato. La sopraggiunta apnea, se prolungata, annebbia fin la vista. E, nel momentaneo capogiro, puo' capitare di intravvedere per un attimo qualcos’altro, come in un lampo, tracce d’altra realta', forse uno squarcio di sovrarealta'. E' questa un’impressione suscitata dalle immagini di Renato Begnoni. 

Diciamo “immagini”, tenendoci sul vago, e non in modo specifico “fotografie”, perché tali semplicemente esse non sono, anche se possono sembrarlo a una prima occhiata. In fin dei conti né tecnicamente, né formalmente, né concettualmente. Benché realizzate con i più tradizionali procedimenti analogici, e mai digitali, sono piuttosto immagini che usano la fotografia, che partono dalla fotografia, per proseguire su strade loro, del tutto speciali. Partono dalla realtà per trascenderla in modo sovrano. Sono altresì opere che partono dal figurativo per raggiungere effetti di astrazione, anche visiva oltre che concettuale. Partono dall’esteriore per significare un interiore.




Data inizio: 15-05-2006
Data fine: 30-07-2006
Orario: Venerdì, Sabato e Domenica dalle 16.00 alle 20.00 oppure su appuntamento
Luogo: HEART
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