13 aprile 2015 Teatro Filarmonico ore 21.00
Le virtù, gli eccessi, le manie, le abitudini, i vizi e le cattiverie degli italiani. Paolo Migone racconta come gli italiani affrontano quotidianamente la vita, dalle difficoltà ai rapporti personali senza trascurare politica e cronaca.
Il punto di vista è naturalmente critico ed ironico come solo un’attore-‐regista visionario come Paolo Migone sa fare. Il percorso narrativo tocca ambiti semplici come la simpatia generata dai nomi o i rapporti di vicinato; ma anche più complessi come le idee degli italiani che hanno rivoluzionato il mondo del lavoro e della cultura. In un’ora e mezza imparerete a ridere di voi stessi, delle vostre fisse e, forse, anche a vivere un pochino meglio, con più leggerezza.
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da martedì 24 a domenica 29 marzo 2015 al Teatro Nuovo.ore 20,45
di Tennessee Williams con Vittoria e Vinicio Marchioni
regia di Arturo Cirillo.
La gatta sul tetto che scotta (The Cat On a Hot Tin Roof), regia di Arturo Cirillo, traduzione di Gerardo Guerrieri. Ne sono protagonisti due attori che recitano per la prima volta a Verona: Vittoria Puccini (nota al grande pubblico per la fortunata fiction televisiva Elisa di Rivombrosa e in seguito apprezzata interprete di vari film e ora al suo esordio in teatro) e Vinicio Marchioni cui pure la tivù ha regalato notorietà grazie al ruolo di “Freddo” nella serie cult Romanzo criminale ispirata alla vera storia della Banda della Magliana, in onda su Sky, e successivamente affermatosi anche al cinema. La Puccini e Marchioni sono, rispettivamente, Margaret e Brick che portano avanti stancamente un matrimonio problematico e senza sesso. Il padre di Brick è un facoltoso proprietario terriero del Sud degli Stati Uniti, un patriarca autoritario minato da una grave malattia che lo sta conducendo alla morte.
Ci sono, poi, la moglie di quest’ultimo e l’altro figlio, il fratello di Brick (con relativa moglie), interessato solo all’ eredità che potrebbe toccargli dopo la morte del genitore. In un simile contesto, Margaret cerca di salvare il suo rapporto con
da martedì 10 a domenica 15 marzo 2015 al Teatro Nuovo Alessandro Preziosi è regista e protagonista di Don Giovanni di Molière.
Giovedì 12 Preziosi e gli altri interpreti incontrano il pubblico.
Dopo tre spettacoli di autori contemporanei (Glattauer, Schmitt e Starnone), col penultimo appuntamento del Grande Teatro si torna ai classici con uno dei testi più noti e amati di Molière: Don Giovanni (o Il convito di pietra), tragicommedia in cinque atti che debuttò al Palais Royal di Parigi nel 1665. Prodotto da Khora Teatro e dal Teatro Stabile d’Abruzzo,
Don Giovanni è in programma al Nuovo da martedì 10 (alle 20.45) a domenica 15 marzo con Alessandro Preziosi nella duplice veste di protagonista e regista. Traduzione e adattamento del testo sono di Tommaso Mattei. Rivive dunque sul palcoscenico una figura divenuta nel tempo il simbolo per eccellenza del seduttore oltre che del provocatore nato, di un individuo che desidera solo affermare la propria indipendenza e che niente può far recedere dai suoi propositi, nemmeno la punizione divina. Della religione, del resto, Don Giovanni non si fa alcuno scrupolo. In parecchi si sono occupati del mito di Don Giovanni: basti dire che ne esistono qualcosa come quattro mila riscritture. Fu nel 1630 che il personaggio cominciò a godere di grande fortuna
di Antonella Moscati (Ed. Nottetempo, Roma 2009)
con Cecilia Ligorio
musiche originali Andrea Belfi
scena Gregorio Zurla
costumi Giada Masi
regia e drammaturgia Tommaso Rossi
La performance racconta la necessità di rielaborare e il coraggio di condividere un’esperienza estrema. Il ritmo opprimente del delirio e le sue immagini apparentemente prive di senso sono il terreno su cui la protagonista intraprende una lotta per la sopravvivenza – che vince tessendo con umorismo inattesi rapporti affettivi tra ciò che ricorda.
Tratto dal romanzo autobiografico di Antonella Moscati, Deliri racconta l’esperienza di una serie di attacchi psicotici. Durate quindici anni, queste crisi del pensiero vengono affrontate con coraggio dalla protagonista: con l’aiuto della psicoanalisi ma anche attraverso un personale lavoro di trascrizione.Nell’introduzione del romanzo, l’autrice contrappone la ferrea logica del delirio che tutto tiene assieme facendo violenza
20 marzo 2015, ore 21,00, Teatro Stimate, Via Carlo Montanari 1 (Piazza Cittadella)
Pura gioia per gli occhi questo gioco di immagini che vive di ironia e di leggerezza. I toni sono quelli della commedia, dell'avventura e della magia, proprio come quelli dei poemi cavallereschi. Lo spettacolo ripercorre le pagine più famose e anche quelle meno conosciute de L'Orlando Furioso: ci sono i viaggi sulla Luna di Astolfo, il tormentatissimo amore tra Bradamante e Ruggiero, le imprese di Ferraù, l'incantata isola di Alcina, gli amori di Angelica e Medoro, il palazzo di Atlante e ovviamente la pazzia di Orlando, ancora attualissimo emblema di tutte le follie umane. Ovvero quando le passioni si trasformano in ossessioni spingendo gli uomini a perdersi da se stessi.