Inaugurazione sabato 29 marzo 2008 h.18,30
Richard Pierce è uno scultore americano che ha vissuto per un lungo periodo in Grecia e da tempo risiede a Verona. Per le sue sculture fa uso di materiali diversi (dal legno al bronzo, dalla terracotta al gesso) e si lascia trasportare dalla loro bellezza per ottenere forme sinuose “con sembianze coreografiche che si sposano armoniosamente con lo spazio in cui di volta in volta vengono installate” (Alessandra Molon ).
15 marzo – 29 giugno 2008
Una
storia ricca di avvenimenti artistici, polemiche culturali, mutamenti
politici e perfino scandali clamorosi. A partire dalla fondazione,
avvenuta nel 1895, del maggior istituto culturale italiano, in grado
di coinvolgere ogni due anni oltre 70 Paesi stranieri, passando per
il “rumoroso” arrivo nel 1910 dei Futuristi a Venezia, l’opaco
periodo tra le due guerre, la clamorosa riapertura nel 1948,
l’esplosione della Pop Art americana nel 1964, la contestazione del
1968, il rinnovo statutario del 1973, fino agli eventi dei nostri
giorni.
In mostra una cinquantina di dipinti, tra i quali spiccano opere di Boccioni e i Ciardi, De Pisis e Carena, Casorati e Depero, Cagnaccio di San Pietro e Marussig, Vedova e Santomaso, Pizzinato, Tancredi e Plessi e una trentina di vetri di Murano, acquisiti nello storico padiglione Venezia, tra i quali troviamo, oltre quelli di maestri vetrai leggendari, i nomi di prestigiosi artisti e designers quali Tapio Wirkkala, Carlo Scarpa e Paolo Venini.
La rassegna è introdotta da una selezione di riproduzioni fotografiche dei maggiori protagonisti dell’arte del XX secolo, spesso ritratti al lavoro durante l’allestimento del loro spazio espositivo alla Biennale, scelte dall’archivio del fotografo Graziano Arici e dall’archivio De Maria della Fondazione di Venezia. La Cassa di Risparmio di Venezia, la cui eredità collezionistica e di
Il Museo Nicolis nasce nel 2000 per volontà dell’imprenditore veronese Luciano Nicolis, appassionato collezionista, che con questo museo ha voluto trasmettere alle generazioni future un patrimonio culturale ben organizzato anche sotto il profilo storico-didattico.
In mostra alcune centinaia di vetture d’epoca (molte restaurate personalmente dal sig. Nicolis) ma anche spettacolari collezioni di moto, biciclette, macchine fotografiche e per scrivere, oggetti dell’ingegno umano e una rarissima raccolta di strumenti musicali di varie epoche, veri e propri pezzi d’arte.
La collezione occupa oltre 6000 mq e si sviluppa su quattro piani di un edificio dalle forme avveniristiche, realizzato con criteri ergonomici che lo rendono accessibile anche ai portatori di handicap.
16 febbraio - 30 aprile 2008
La Galleria Studio la Città presenta sei artisti indiani (Hema Upadhyay, Ashim Purkayastha, Nataraj Sharma, Riyas Komu, Shilpa Gupta, Valsan Koorma Kolleri), alcuni dei quali hanno già una rinomanza internazionale, avendo partecipato a fiere e a mostre importanti, ed essendo il loro lavoro condiviso da grandi gallerie.
Con questa mostra
la galleria intende ribadire il proprio gusto, la
propria predilezione per un’arte sospesa e rarefatta, metaforica e
intelligente, pur presentanto artisti che provengono da una società in cui il peso
della tradizione, le contraddizioni sociali, la spinta verso il
futuro, sembrano mescolarsi in maniera caotica e difficilmente
comprensibile ad un occhio “occidentale”.
L'interesse per la cultura contemporanea dell'India, parallelamente all'importante crescita economica del paese – come del resto quella per la Cina –
deriva dal senso di novità che gli artisti di questi paesi esprimono nei loro lavori.
foto Antonella Anti ( Studio Click )
25 novembre 2007 - 30 marzo 2008
E' dedicata ad uno degli artisti più interessanti degli anni Cinquanta e Sessanta, protagonista della “cultura del progetto” in Italia, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, Direzione Musei d’Arte e Monumenti in collaborazione con il Comitato Paritetico Carlo Scarpa.
Esponente dello Spazialismo a fianco del maestro Lucio Fontana, Vianello ha operato a Venezia, collaborando con la galleria del Cavallino, ma il suo percorso è trasversale all’ufficialità e alle correnti artistiche in genere e si sottrae a etichette rigide. Con Fontana condivide lo spirito di ricerca d’avanguardia e l’interesse nei confronti dell’esperire ogni materiale funzionale alla realizzazione di nuove forme e esiti artistici.
Curata da Alberto Bassi, Paola Marini e Alba Di Lieto, la mostra racconta l’originale attività di Vianello, in parte inedita e poco nota al grande pubblico, attraverso una selezionata scelta di 50 opere in vetro poste in stretta relazione con alcuni oggetti di design, lampade, ceramiche, disegnati dagli anni Quaranta fino agli anni Ottanta.
Collocati all’interno di vetrine disegnate da Carlo Scarpa per il Museo di Castelvecchio – allestite ora dallo Studio Follina con progetto grafico di Sergio Brugiolo – i Vasi asimmetrici, la Reazione nucleare, lo Scoppio a Las Vegas, autentici esemplari di una ricerca inedita sul materiale, le tecniche e le forme,
inaugurazione sabato 1 marzo ore 18,00
4 marzo - 16 maggio 2008
Con Look around la galleria Artericambi
offre un assaggio delle articolate ricerche artistiche di Shilpa Gupta
(Mumbai,
1976) e Iman Issa (Cairo, 1979). Uno sguardo che si allarga per offrire
nuovi
stimoli al territorio, per ampliare l'esperienza di un contemporaneo
che ormai
si muove senza confini geografici. Testimonianza di un interesse che
necessariamente deve tener conto di contesti emergenti per creare
relazioni e
collaborazioni che effettivamente possano svilupparsi nel tempo in un
reciproco
arricchimento di prospettive.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona, in collaborazione con il PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) di Milano, presenta le immagini scattate da Leone Nani, missionario e fotografo in Cina dal 1904 al 1914.
Servendosi di uno studio mobile e lavorando prevalentemente con lastre di vetro che sviluppa e stampa da solo, Nani ritrae giovani coppie, famiglie, dignitari, contadini e artigiani, immortalando scene di vita quotidiana, cerimonie religiose, architetture e paesaggi e dimostrandosi un eccellente osservatore di usi e costumi locali, oltre che un buon reporter.
Questo straordinario materiale, splendidamente riprodotto in tavole in bicromia, testimonia la delicata transizione dall’Impero alla Repubblica, uno dei periodi più complessi della storia del millenario Impero cinese (dal sito www.pimemilano.com).
aperto nelle seguenti festività: giorno di Pasqua 23 marzo, 25 aprile, 1 maggio
Biglietto intero: 4,10 Euro; ridotto: 2,10 Euro; ragazzi fino a 14 anni, scolaresche: 1,00 Euro
Tutte le domeniche, con il solo costo del biglietto d’ingresso, è possibile partecipare alla visita guidata della mostra alle ore 11.00
nella foto un momento dell'inagurazione della mostra "Cina perduta"agli Scavi Scaligeri
foto Antonella Anti
Mostra di Codici Miniati e Libri d’arte sulla storia veneta in collaborazione con Editalia - Gruppo Istituto Poligrafico e Zecca della Stato che ha messo a disposizione una serie di facsimili originali di Codici Miniati e Libri d’arte sulla storia veneta, volumi di rara preziosità, bellezza e valore culturale.
Durante l’esposizione, sarà possibile osservare e sfogliare alcuni capolavori medioevali come “L’Acerba” di Cecco d’Ascoli, poema in volgare che raccoglie le conoscenze filosofiche e scientifiche del suo tempo, la “Biblia Sacra” di San Paolo, testo dall'altissimo valore storico voluto da Carlo il Calvo per la Corte carolingia, il “De Re Rustica” di Columella, una delle più importanti testimonianze della realtà agraria dell’Antica Roma, il “Trattato di Aritmetica” di Filippo Calandri, il libro di abaco, con le tavole per le moltiplicazioni e le formule matematiche, dedicato al figlio di Lorenzo il Magnifico, Giuliano de’Medici, e la “Bibbia di Oxford”, prezioso codice miniato, frutto della maestria di artisti e artigiani cui fu chiesto di realizzare un’opera degna della magnificenza divina. Oltre a queste opere, si potranno ammirare alcuni volumi d’arte (Gli Argenti e i Bibliofili) e il Libro d’Arte “Don Chisciotte” di Mimmo Paladino, uno dei
In occasione dell'annuale mostra presso la tipografia, vengono presentati un gruppo di artisti tra i più interessanti delle ultime generazioni, legati nelle forme più diverse a Verona:
Andrea Galvani, Anna Galtarossa, Beatrice Pasquali, Chiara Castagna, Daniele Girardi, Davide Coltro, Donata Lazzarini, Fulvia Mendini, Gianfranco Gentile, Marcello De Angelis, Marco Ferrari, Marta Bassotto, Nicola Verlato, Nicola Vinci, Paolo Parma, Sebastiano Zanetti, Stefano Buro, Ugo Tonello.
La mostra è documentata da un volume pubblicato dalle Edizioni dell’Aurora.
inaugurazione sabato 17 febbraio ore 17,30
18 febbraio - 4 marzo 2008 ingresso libero.
Mostra di cartoline e stampe storiche promossa dall’assessorato all’Istruzione, Decentramento e Pari opportunità del Comune di Verona in collaborazione con la Banca del Tempo “Tu per me, io per te” e la I circoscrizione.Inaugurazione:
venerdì
22
febbraio 2008
ore 18,00
L’inaugurazione
sarà preceduta, alle
ore 17
nella sala Marani della Fondazione Toniolo (chiostro di S.Fermo), da
un incontro sul Movimento Madi, con la partecipazione della Prof.
Maria Lucia Ferraguti e del Prof Giorgio Segato.
22 febbraio – 9 marzo 2008
45
artisti appartenenti al Movimento Madi
provenienti da tutto il mondo a Verona.
Il
Movimento Madì nasce in Argentina nel 1944 nell'ambiente
dell'arte non-figurativa che si era creato intorno alla rivista
"Arturo". Tra gli ispiratori e fondatori del movimento
Madì, vi sono Carmelo Arden Quin, Gyula Kosice, Edgar Bayley e
Rhod Rothfuss, cui si aggiunsero intellettuali e artisti come Tomàs
Maldonado, Torres Garcia, Vincente Huidobro, Martin Blaszko, Salvador
Presta ed altri. La
parola Madì significa MAterialismo DIalettico,
proponendo con Materialismo una geometria dove l'oggetto-opera non
rappresenta, non esprime, non significa, non è in rapporto con
un soggetto, ma è vero in sé, e Dialettico perché
descrive in termini empirici lo sviluppo storico del pensiero.
Un'arte inventiva, originale, ludica che dall'Argentina ha
trasformato Madì in un movimento internazionale con esponenti
in Uruguay, Stati Uniti, Giappone, Francia, Spagna, Italia, Belgio e
Ungheria. La prima mostra Madì si tenne a Buenos Aires nel
1946 mentre in Italia solo nel 1955 a Firenze, si organizzò
una mostra