Giuseppe-Battiston

 

venerdì 31 gennaio ore 20.45 Teatro Camploy
Teatro dell’Archivolto
L'invenzione della solitudine
di Paul Benjamin Auster
con Giuseppe Battiston
regia Giorgio Gallione
 

 

Quarto degli otto appuntamenti in abbonamento della rassegna L'altro teatro, il 31 gennaio, è lo spettacolo L’invenzione della solitudine dello statunitense Paul Benjamin Auster (1947) con Giuseppe Battiston e con la regia di Giorgio Gallione. Prodotto dal Teatro dell’Archivolto.

Dopo l’inattesa morte del padre, il protagonista si ritrova nella grande casa di un genitore che gli è estraneo, che ha abbandonato da anni la famiglia per ritirarsi da tutto e da tutti. Ripercorrendo attraverso oggetti e carte la vita di un padre semisconosciuto e assente, riscopre i frammenti di un’esistenza che in parte è anche la propria: anche lui sta infatti per abbandonare la moglie e l’amatissimo figlio.

Di Stefano Bollani le musiche di questo spettacolo dove il protagonista è alla fin fine lo stesso Auster: L’invenzione della solitudine è infatti un romanzo autobiografico del 1979, scritto prima di raggiungere la fama nel 1985 con La trilogia di New York .

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Velo Veronese - Sala dei Centomila
da Gennaio  a marzo 2014

Venerdì 31 gennaio, ore 20.30
Albam Fuam
Davide Florio, Piero Facci, Alessandro Romagnoli
Cecilia Zanchetta, Manuel Sanavio

 

Venerdì 7 febbraio, ore 20.30
Stabat Mater
Linda Bobbo, Beatrice Zuin, Claudio Moro

Venerdì 14 febbraio, ore 20.30
Saramago incontra De Andrè
Giuliana Bergamaschi, Paola Zannoni
Federico Mosconi, Margherita Sciarretta

Venerdì 21 febbraio, ore 20.30
Perché cantiamo
Coro La Falìa, Bepi De Marzi, Alessandro Anderloni

Venerdì 28 febbraio, ore 20.30
La storia del vilan
Roberto Puliero, Thomas Sinigaglia

Venerdì 7 marzo, ore 20.30
Carlo
Alessandro Anderloni

 

Ingresso € 6
Info: tel. 045 7835566
lefalie.it

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Lunedì 3 febbraio Teatro Filarmonico di Verona

Compagnia Los Hermanos Macana
creato e diretto da Enrique e Guillermo de Fazio
con musica dal vivo e 10 ballerini

Il tango è un universo espressivo e poetico dove tutto può essere detto attraverso il movimento di una gamba, di una mano, lo sguardo malandrino che seduce e intriga.

Lo sottolinea la compagnia argentina Los Hermanos Macana che, con “Tango Macho”, porta una dimostrazione di intensità tanguera al maschile. Non si tratta di una forzatura: Tango Macho nasce alle radici dell’esprit di vivre del tango, proponendo uno spettacolo che profuma delle emozioni, della fisicità e della gioia di questa arte in movimento. A renderla pulsante saranno due ballerini fra i più talentuosi del panorama tanghero internazionale, i Fratelli Macana, Enrique e Guillermo De Fazio che, oltre a proporre la loro performance, hanno curato anche le altre coreografie dello spettacolo che vede protagonista uno straordinario corpo di ballo composto da dieci ballerini.

Los Hermanos Macana, nati e cresciuti a Buenos Aires, rievocano le origini del tango come i compadritos (i guappi dell'epoca) che, per carenza di donne, erano costretti ad allenarsi e ballare tra di loro. Grazie all'originalità e alla perfezione del loro stile (grinta e mascolinità si esaltano in passi impeccabili e velocissimi) Enrique

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domenica 26 gennaio 2014  ore 21.00

Un’orazione per immagini e video sull’Italia, la Politica e il potere nell’anno della grande crisi.

Il  famoso giornalista e conduttore televisivo Luca Telese , sarà al Teatro Filippini di Verona con il suo nuovo spettacolo

Luca Telese, giornalista, scrittore e autore televisivo italiano, arriva a teatro con Romanzo Italiano, un monologo sulla politica e il costume nazionale raccontati nella sua stagione più difficile. I personaggi e i fatti di una cruciale stagione italiana vengono ripercorsi e interpretati in una successione alternata di parole e immagini.

Luca Telese sul palco darà voce alla storia d'Italia nell'anno della grande crisi. Il dramma, dentro cui siamo tutti coinvolti, tra lacrime e sorrisi, nella speranza di uscire dal tunnel. Dalla battaglia delle leadership al logoramento della Casta, per arrivare al nuovo protagonismo dei movimenti, senza dimenticare l'eterno duellare dei personaggi intramontabili, le metamorfosi camaleontiche dei partiti e dei loro leader. Dalle elezioni alla lotta per il Quirinale, all'informazione, vecchi e nuovi poteri si affrontano sul palcoscenico italiano. Poi ci sono i cittadini: spesso sudditi, quasi sempre spettatori. A volte cittadini.

 

Teatro Filippini: vicolo Dietro Campanile Filippini Verona.   

Tel 045/592709. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    www.fondazioneaida.it

Illustrazione di Gianni Burato

 

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Venerdì 24 gennaio ore 21.00 al Teatro Laboratorio all'Arsenale

E' di scena “Alice delle meraviglie”. La compagnia Macelleria Ettoreincontra Alice e Lewis Carroll nel paese delle meraviglie. Un viaggio nel tempo dentro noi stessi alla ricerca di un’identità possibile tra dentro e fuori, grande e piccolo, sogno e realtà.

Una serie di interrogativi e di domande su quello che realmente (oppure oniricamente) siamo. Alice si meraviglia di se stessa. Ci mostra lo scarto tra quello che siamo e l’immagine che abbiamo di noi. Messi davanti a uno specchio, ci scopriamo troppo grandi o troppo piccoli per i nostri sogni. Cadiamo - spinti dalla curiosità di specchiarci nell’altro - anche a costo di perderci. Il sogno ha il suo mondo, che è vero quanto questo. Ammesso che questo sia il mondo. Sono io che sto cadendo o mi sta cadendo il mondo addosso? Alice nel paese delle meraviglie e Alice attraverso lo specchio non sono libri per bambini e non sono per adulti. Sono libri per adulti stanchi di crescere per niente. Il tempo dell’orologio è esterno al tempo del sé. Corre spietatamente, battendo il tempo della vita reale. E se – dentro di noi – fossimo in ritardo o in anticipo sulla vita? Se fossimo rimasti fermi a un tempo altro, altrettanto reale?

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Giovedì 23 gennaio ore 21,00 Teatro Astra San Giovanni Lupatoto

di Lidia Ravera
Regia: Emanuela Giordano
La Contemporanea
Lella Costa – Paolo Calabresi

Innamorarsi a 60 anni è una sfida, una forma d'arte, un capolavoro. E' la vittoria della libertà contro gli stereotipi. Iris contro ogni logica si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui dopo un po’, ma va bene così.

Tutto comincia con una stanza in subaffitto. Iris la offre a Carlo, psicanalista sfrattato del pianoterra. Intanto lei, rimasta senza un soldo, vende in nuda proprietà la casa.
Dissipatrice accanita, senza pensione, non ha altra scelta che cedere il suo unico bene al miglior offerente, fingendosi molto più malandata di quello che è. Il miglior offerente è senza scrupoli e una nipotina bella e nullafacente fa irruzione proprio quando Iris e Carlo capiscono che sta succedendo qualcosa di imprevedibile. Mentre Carlo scopre di essere malato Iris si accorge che non può più fare a meno di lui, della sua intelligenza, della sua ironia, della sua capacità di decifrare la vita per quello che è. Carlo è affascinato da questa donna incasinata e vitale, che si espone, si dichiara, senza farsi mortificare dalle convenzioni. Decidono di vivere insieme tutto quello che resta da vivere. In due riescono a guardare in faccia la

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