Mercoledì 16 luglio debutta in prima nazionale al Teatro Romano La dodicesima notte di William Shakespeare. Carlo Cecchi nel duplice ruolo di regista e interprete. Del premio Oscar Nicola Piovani le musiche.
Dopo un mese di prove ad Ancona, Carlo Cecchi e la compagnia Marche Teatro sono giunti al Teatro Romano per le ultime prove del secondo spettacolo del 66° Festival Shakespeariano, La dodicesima notte, che debutta in prima nazionale mercoledì 16 luglio alle 21.15. Dopo il successo di Lost in Cyprus - Sulle tracce di Otello con Giuseppe Battiston protagonista e regista assieme a Paolo Civati, va in scena un allestimento che si preannuncia di grande qualità, data la presenza – nel doppio ruolo di regista e interprete – di Cecchi, uno degli artisti italiani più raffinati e innovativi, sicuramente figura di primo piano nel panorama teatrale nazionale, al suo esordio nell’Estate Teatrale Veronese. Altro elemento rilevante dello spettacolo (prodotto da Marche Teatro - Teatro Stabile Pubblico in collaborazione con l’Estate Teatrale Veronese) è rappresentato dalle musiche, composte per l’occasione dal premio Oscar Nicola Piovani. La traduzione del testo è di Patrizia Cavalli.
Vincitore, lo scorso anno, del premio “Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa”, Cecchi ha alle spalle un notevole bagaglio shakespeariano: dopo la messinscena (giusto trent’anni fa, nel
Mettere in scena un dramma di William Shakespeare nel 450° anniversario della sua nascita è in primo luogo un atto di devozione: rispettare il testo canonico, ma anche adeguarlo alle esigenze del pubblico contemporaneo; scavare in un serbatoio linguistico e simbolico già ampiamente indagato (se non proprio saccheggiato...) ed essere capaci di estrarne ancora qualcosa di nuovo.
L'Otello di Giuseppe Battiston, frutto di una elaborata gestazione e giunto al Teatro Romano di Verona lo scorso 2 luglio, si confronta con tutto il peso di questa investitura, facendo leva su diversi spunti interessanti, non senza alcune ombre. Accantonato il progetto originale di Pappi Corsicato, lo spettacolo è passato nelle mani dello stesso Battiston e di Paolo Civati, che ne firmano la regia modificando il titolo in Lost in Cyprus, sulle tracce di OTELLO. Il risultato finale è a metà strada tra il teatro e il metateatro, laddove ogni sovrapposizione di livelli finzionali è in primo luogo un omaggio al testo: e quindi, salvo una breve introduzione informale, lo spettacolo non tradisce mai la sua matrice.
Battiston tenta di spiegare il senso della sua operazione. Qui si è voluto in primo luogo offrire la possibilità di "toccare con mano" il testo shakespeariano: a momenti di pura recitazione, si alternano così fasi di "lettura recitata".
da William Shakespeare, con Giuseppe Battiston, regia Giuseppe Battiston e Paolo Civati - prima nazionale
2 - 3 - 4 - 5 luglio, ore 21.15
S’intitola Lost in Cyprus, sulle tracce di OTELLO lo spettacolo che inaugurerà, mercoledì 2 luglio alle 21.15 al Teatro Romano in prima nazionale, il 66° Festival shakespeariano, fiore all’occhiello dell’Estate Teatrale Veronese dal lontano 1948
Ci sono stati, infatti, dei cambia-menti rispetto al progetto originale che prevedeva un Otello con la regia di Pappi Corsicato e con la presenza di Valentina Cervi e di Paolo Pierobon che invece non ci saranno. Giuseppe Battiston, che mantiene il ruolo principale del Moro di Venezia, dello spettacolo diviene anche regista assieme a Paolo Civati. Di qui, il nuovo titolo dello spettacolo che, rimanendo fedele al testo di Shakespeare, nasce da un’idea degli stessi Battiston e Civati e degli attori Valentina Fois e Francesco Rossini.
Per Battiston, noto interprete di cinema e teatro, Lost in Cyprus, sulle tracce di OTELLO rappresenta un doppio debutto in riva all’Adige. Un debutto che nasce da un’idea innovativa che coniuga la recitazione e la lettura del famoso testo che Shakespeare scrisse attorno al 1604 dopo Amleto e poco prima di due altrettanto famose tragedie: Macbeth e Re Lear. «Lost in Cyprus – spiegano i registi – è un’immersione nel testo
Teatro Ristori Lunedì 19 maggio 2014 ore 20.30
scritto e diretto da Alessandro Anderloni
assistente alla regia: Marco Pomari
GENERAZIONE TEATRO
Compagnia Teatrale Pietro Sossai dell'ITS Marco Polo di Verona
Ingresso libero Era il tempo in cui Alboino, re dei Longobardi e sovrano d’Italia, teneva il suo seggio reale sul Monte di San Pietro. Dalle montagne di Verona capitò alla corte del re un villano «di sì difforme aspetto che più d’orso che d’uomo avea figura, ma di tant’alto e nobile intelletto che stupir fece il mondo e la natura». Fu Giulio Cesare Croce, gli inizi del XVII Secolo, a dare dignità letteraria a una fiaba villanesca che cantastorie e giullari andavano raccontando fin dal Medioevo. La compagnia dell’Istituto Tecnico Statale Marco Polo la riporta in scena proprio dov’è nata, ai piedi di Castelsanpietro, e la colloca ai giorni nostri chiedendosi chi potrebbe essere, oggi, un re tanto potente, crudele e stupido, e un villano tanto brutto, povero e ingegnoso.Partecipazione gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili. Parcheggio gratuito riservato agli spettatori con ingresso in Vicolo Ognissanti aperto fino a mezzora dopo la fine dello spettacolo
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