Litografie, incisioni e disegni di costruzioni dalla prospettiva vertiginosa e scenografie di mondi impossibili.
Data inizio: 30-01-2009
Data fine: 03-05-2009
Orario: ma/sa 9,00/19,00
Indirizzo: Volto Due Mori
Localita': Verona
Provincia: VR
Presso: Palazzo Forti
Organizzazione: Palazzo forti
Link: www.palazzoforti.it
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: 045/8003524
In occasione della manifestazione “Infinita…mente” (il week end di scienza, cultura ed arte che si terrà a Verona dal 30 gennaio al 1a febbraio 2009) nelle sale dell'ex-Galleria d’arte Moderna di Verona, per circa due mesi, viene allestito un percorso espositivo dedicato alle opere e alla ricerca del celebre studioso Mauritus Cornelis Escher, vissuto in Italia dal 1922 al 1935.
Le opere di David Lindberg rappresentano un’interessante risposta ai quesiti della pittura non figurativa del nostro tempo. È difficile classificare le sue opere, in cui il colore è velato da una compatta trasparenza. Per realizzarle l’artista quarantacinquenne americano, che da anni vive in Olanda, utilizza materiali duttili, che rivisita: gommapiuma, resina epossidica, fibra di vetro, colori ad olio, pigmenti. Questi materiali gli consentono di lavorare direttamente con le mani e con arnesi non professionali, strumenti occasionali: piccoli
1 marzo - 18 aprile 2009
Il punto di vista di Federico Maddalozzo - come scrive il curatore della mostra Di Gigiotto Del Vecchio - tratta di un sistema di regole di codificazione delle immagini abbastanza preciso, il suo è un archivio visivo, un punto di visione caratterizzato dall’utilizzo di un metodo in cui è la razionalizzazione, la traduzione in struttura, l’elemento che compone ogni atto creativo. Ci troviamo di fronte ad un percorso in cui la realtà viene mediata da una sorta di filtro che sintetizza e rimanda ad una condizione sospesa, quasi da immagine virtuale in cui, però, la volontà di raffreddamento sfugge al controllo anche dell’artista.
Alla sua seconda personale da Artericambi Maddalozzi presenta grandi installazioni e lavori a parete, di grandi dimensioni dove l’opera è involucro ed impedimento per lo sguardo, opportunità (per l’errore) di un eventuale sviluppo poetico. Per l'artista l’errore rappresenta infatti un momento di rilancio (il difetto di impaginazione di un libro, le strutture in legno che delimitano un piccolo cantiere edile, l’impalcatura che sorregge un grande pannello pubblicitario) e attraverso la decontestualizzazione conferisce loro un valore puramente estetico e scultoreo.
L'artista analizza la realtà che concede spazio all’emozione e che l’asseconda, persegue nel suo intento catalogativo giocando più sulla visione che sull’atto di conservazione. L'intento è