mercoledì 25 febbraio ore 21,15 Castelvecchio, Circolo Ufficiali di Verona,
Per la rassegna “Sere d’Inverno al Castello” nel salone delle feste di Castelvecchio.
Debutta “Gissa Maissa” il nuovo spettacolo del Teatro Impiria
Dal testo di Canteri, una messinscena evocativa di suggestive atmosfere selvatiche e poetiche
Nuovo appuntamento per la rassegna teatrale “Sere d’inverno al castello” promossa dal Teatro Impiria in collaborazione con il Circolo Ufficiali di Verona, per la direzione artistica di Andrea Castelletti, nella splendida cornice dello storico salone delle feste di Castelvecchio.
Mercoledì 25 febbraio alle 21, debutta “Gissa Màissa”, il nuovo attesissimo spettacolo prodotto dal Teatro Impiria di Andrea Castelletti, che ancora una volta si presta alla penna di Raffaello Canteri che parte da una storia locale per raccontare moti e vicende umane universali.“Gissa Màissa” è una favola scritta da Raffaello Canteri, un racconto mitico collocabile storicamente nell’epoca del primo apparire sulle montagne lessinesi del popolo cimbro, oltre settecento anni fa. I Cimbri parlano una lingua “che al germanico pende”, incomprensibile ai veronesi, ostica, vivono a contatto con la natura in un mondo ancora selvatico e misterioso, producono il carbone e si nutrono di poche cose come latte bestiame e ”ocellame”, spartiscono le terre e i boschi con creature misteriose come le fade, le anguane, gli orchi, che vivono in stretto
Sesto incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.
Ci sono fatti, pezzi di storia che esistono solo perchè una fotografia li racconta. E David Alan Harvey è proprio uno straordinario narratore di storie (uno "storyteller" come è stato definito). Nato a San Francisco nel 1944, ha cominciato a fotografare giovanissimo e ha pubblicato il suo primo libro a 22 anni: "Tell it like it is" (Dillo com'è), una raccolta di immagini frutto di un'esperienza vissuta con una famiglia di colore in Virginia. Immagini vere, vive, "pazzesche".
Harvey ha al suo attivo più di quaranta servizi realizzati per National Geografic (il magazine della famosa istituzione scientifica dedita allo studio delle civiltà e della loro storia). E in più, innumerevoli pubblicazioni su tutte le più prestigiose riviste internazionali. Ma è famoso soprattutto per i suoi libri che hanno letteralmente cambiato il linguaggio fotografico: "Cuba", "Divided Soul" o quello realizzato con pagine staccabili, in cui ogni foto può interagire con le altre.
Membro dell'agenzia Magnum (quella che ha avuto tra i suoi fondatori Robert Capa e Henri Cartier-Bresson), Harvey nel corso della sua carriera ha vinto tutti i più prestigiosi premi internazionali. "E' giovane – ha scritto Vogue - perchè tutto in lui esprime contemporaneità": è originale, innovativo, impegnato. E il
da martedì 24 febbraio a domenica 1° marzo. 2015 al Teatro Nuovo
Silvio Orlando e Marina Massironi sono i protagonisti del sesto spettacolo del Grande Teatro
La regia è di Daniele Luchetti.
Giovedì 26 l’incontro con il pubblico.
Dopo le profonde tematiche poste dal Visitatore, che il pubblico ha seguito con interesse, Il Grande Teatro cambia registro e acquista un tono più leggero pur affrontando un argomento complesso e di perenne attualità come la scuola. Proprio così, La scuola, s’intitola lo spettacolo in programma da martedì 24 febbraio (alle 20.45) a domenica 1 marzo al Nuovo con protagonisti Silvio Orlando e Marina Massironi con la regia di Daniele Luchetti nell’allestimento di Cardellino srl.
Torna dunque tra le aule e i banchi scolastici la coppia Orlando-Luchetti che nel 1992 portò per la prima volta sui palcoscenici italiani Sottobanco tratto da due libri (Sottobanco ed Ex cattedra) che Domenico Starnone aveva scritto basandosi sulla sua lunga esperienza di docente. Per Luchetti, che già si era affermato al cinema – basti ricordare che uno dei suoi film più noti, Il portaborse con Nanni Moretti e Silvio Orlando è del 1990 – era il debutto a teatro. Un debutto che andò talmente bene da originare, di lì a qualche anno, la trasposizione cinematografica dello spettacolo
Quarto incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.
Venerdì 20 febbraio 2015, dalle 22,00, ingresso libero.
Nuovo appuntamento per la rassegna "davvero night", ideata dall'agenzia Davvero Comunicazione con la produzione di Anthill Booking, volta ad invitare nuove proposte artistiche di altre città limitrofe allo scopo di vagliarne la potenzialità e valutarne i brani inediti.
La rassegna itinerante arriverà venerdì 20 febbraio al live club Dudù Bar di Caprino Veronese (VR) con tre ospiti: i Grace da Rovigo, i Glass Cosmos da Bergamo ed i Dianoia da Varese.
Ingresso libero con inizio alle ore 22:00 con la collaudata formula dello showcase.
Il Dudu Bar è in Via Circonvallazione Bran 787 a Caprino Veronese.
Foto: i Grace
Secondo incontro del ciclo di conferenze promosse dal Comune di Verona, Cultura, Direzione Musei d’Arte e Monumenti e dall’Università degli Studi di Verona, Facoltà di Lettere, Corso di Laurea in Beni Culturali. L’iniziativa si avvale della collaborazione degli Amici dei Civici Musei d’Arte di Verona. Il programma per l’inverno e la primavera 2015 propone l’intervento di specialisti che illustreranno esposizioni attualmente in corso (Giovanni da Modena. Un pittore all’ombra di San Petronio al Museo Civico Medievale di Bologna), l’importantissimo cantiere di san Pietro a Roma, il contributo che le moderne tecniche di indagine possono portare allo studio delle opere d’arte e la figura di Lucio Fontana.
Giovanni da Modena. Un pittore al tempo del Grande Scisma d’Occidente
Tra i protagonisti che animano la scena del tardogotico padano, Giovanni di Pietro Falloppi da Modena (circa 1375 - 1456) occupa un posto di primo piano per la precocità della sua esperienza e le singolari antinomie su cui si basa il suo linguaggio, assai più forte e violento di quello che connota altri artisti coevi. Se Roberto Longhi leggeva tali caratteri come espressione del clima comunale e “di popolo” che aveva determinato la costruzione
Prenderà il via venerdì 20 febbraio, al Centro Servizi per Anziani “Le Betulle”, il progetto di musico – teatro- terapia per la terza età, promosso dal Centro Servizi per Anziani “Le Betulle” con il patrocinio del Comune di Verona e realizzato dalla Compagnia Dopolavoro Gino Franzi in collaborazione con l’associazione Medici per la Pace Onlus.
La rassegna è stata presentata dal consigliere incaricato alla Cultura, Antonia Pavesi. Presenti il presidente della Compagnia dopolavoro Gino Franzi Stefano Modena, il presidente dell’associazione Medici per la Pace Fabrizio Abrescia, Roberta Gini dell’associazione teatrale La Bugia, Maurizio Ravazzin del Gruppo Teatrale Renato Simoni, Fabrizio Piccinato di Artefatto Teatro e Gianantonio Bresciani dell’ Original Perdido Jazz Band.
Una commissione scientifica, costituita da neurologi, geriatri e psicologi, raccoglierà i risultati di questa attività e li renderà pubblici al termine dell’iniziativa. “L’obiettivo -dice Pavesi- sarà quello di stimolare e migliorare le potenzialità cognitive e di socializzazione degli anziani attraverso una rassegna di spettacoli teatrali dal duplice scopo ricreativo e terapeutico. La rassegna avrà una durata di quattro mesi e prevede generi teatrali diversi tra di loro, al fine di individuare le forme di intrattenimento più idonee e permettere così di incrementare la qualità dei servizi professionali e di volontariato a favore degli anziani.”
All’interno del progetto saranno coinvolte sette
27 febbraio 2015, Teatro Camploy ore 20.45
Vocazione è il viaggio di un artista di teatro nelle sue paure, desideri e consapevolezze legati alla pratica del suo mestiere. L'artista prende ispirazione da frammenti di opere teatrali dove protagonisti sono gli attori di teatro e da frammenti del suo stesso repertorio di autore. Nel microcosmo del palcoscenico, ritrova nella condizione di altri attori che prima di lui hanno preso la strada del teatro, l'inquietudine dell'uomo: paura del fallimento, della follia, desiderio di evasione, domande sulla propria motivazione, vocazione, paura di perdersi nelle dinamiche relazionali umane, buttare uno sguardo verso il momento del proprio tramonto e il momento dell'addio alla propria passione. Con lui sulla scena un attore fa da partner all'artista e incarna di frequente il ruolo della ragionevolezza, del tentativo di richiamare alla sobrietà un mestiere che l'artista tende a portare verso direzioni più estreme, tuttavia lo segue."Mi apro ad un percorso di lavoro che verte sul tema dell'artista di teatro. Metto a fuoco questo soggetto in un momento in cui sembra inutile, non necessario, occuparsi di quest'arte e di conseguenza dell'attore-autore-regista teatrale, figura che sembra in disuso. Fosse anche, come si dice, che il teatro è destinato a sparire, sarebbe comunque un privilegio dare luce al tramonto." (Danio Manfredini)
Danio Manfredini,