Alessia_de_Biase
Settimo incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.
È veronese Alessia de Biase. Dopo studi di Architettura e Antropologia tra Venezia e Parigi, si trasferisce in Francia, dove insegna Antropologia Urbana all'Ecole Nationale Supérieure d'Architecture a Parigi La Villette. Raggiunge grande notorietà con "Tranche de ville", un progetto che porta avanti dal 1981: un metodo interdisciplinare per comprendere, ripensare, analizzare e agire sulla "città".
Il suo modo di porsi di fronte a progetti di recupero e di restauro si realizza sempre tenendo conto di quella che è la dimensione storica e sociale dell'ambiente. Lei non è un architetto al quale interessa il progetto in sè (l'utopia radicale di un produrre partendo dalla "tabula rasa"), quanto dare importanza allo studio del contesto. Per lei è necessario comprendere la complessità della società contemporanea in relazione ai suoi oggetti, alle sue strutture, al suo paesaggio.
 
Ad esempio a Verona c'è il complesso monumentale del Lazzaretto. Costruito intorno al 1600 si trova all'interno del Parco dell'Adige Sud e viene da un lungo periodo di abbandono. Nel 2014 è stato "consegnato" dal Comune al FAI che si è impegnato a riqualificarlo, gestirlo e valorizzarlo. La de Biase con il collega Piero Zanini, nel 2013 torna a Verona per tenere proprio il
powered by social2s
castel_vecchio

mercoledì 25 febbraio ore 21,15 Castelvecchio, Circolo Ufficiali di Verona,

Per la rassegna “Sere d’Inverno al Castello” nel salone delle feste di Castelvecchio.
Debutta “Gissa Maissa” il nuovo spettacolo del Teatro Impiria
Dal testo di Canteri, una messinscena evocativa di suggestive atmosfere selvatiche e poetiche

Nuovo appuntamento per la rassegna teatrale “Sere d’inverno al castello” promossa dal Teatro Impiria in collaborazione con il Circolo Ufficiali di Verona, per la direzione artistica di Andrea Castelletti, nella splendida cornice dello storico salone delle feste di Castelvecchio.
Mercoledì 25 febbraio alle 21, debutta “Gissa Màissa”, il nuovo attesissimo spettacolo prodotto dal Teatro Impiria di Andrea Castelletti, che ancora una volta si presta alla penna di Raffaello Canteri che parte da una storia locale per raccontare moti e vicende umane universali.“Gissa Màissa” è una favola scritta da Raffaello Canteri, un racconto mitico collocabile storicamente nell’epoca del primo apparire sulle montagne lessinesi del popolo cimbro, oltre settecento anni fa. I Cimbri parlano una lingua “che al germanico pende”, incomprensibile ai veronesi, ostica, vivono a contatto con la natura in un mondo ancora selvatico e misterioso, producono il carbone e si nutrono di poche cose come latte bestiame e ”ocellame”, spartiscono le terre e i boschi con creature misteriose come le fade, le anguane, gli orchi, che vivono in stretto

powered by social2s
David_Alan_Harvey

Sesto incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.

Ci sono fatti, pezzi di storia che esistono solo perchè una fotografia li racconta. E David Alan Harvey è proprio uno straordinario narratore di storie (uno "storyteller" come è stato definito). Nato a San Francisco nel 1944, ha cominciato a fotografare giovanissimo e ha pubblicato il suo primo libro a 22 anni: "Tell it like it is" (Dillo com'è), una raccolta di immagini frutto di un'esperienza vissuta con una famiglia di colore in Virginia. Immagini vere, vive, "pazzesche".

Harvey ha al suo attivo più di quaranta servizi realizzati per National Geografic (il magazine della famosa istituzione scientifica dedita allo studio delle civiltà e della loro storia). E in più, innumerevoli pubblicazioni su tutte le più prestigiose riviste internazionali. Ma è famoso soprattutto per i suoi libri che hanno letteralmente cambiato il linguaggio fotografico: "Cuba", "Divided Soul" o quello realizzato con pagine staccabili, in cui ogni foto può interagire con le altre.

Membro dell'agenzia Magnum (quella che ha avuto tra i suoi fondatori Robert Capa e Henri Cartier-Bresson), Harvey nel corso della sua carriera ha vinto tutti i più prestigiosi premi internazionali. "E' giovane – ha scritto Vogue - perchè tutto in lui esprime contemporaneità": è originale, innovativo, impegnato. E il

powered by social2s
Sergio_Canavero_neurochirurgo
Quinto incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.
 
Sergio Canavero è un neurochirurgo funzionale di fama internazionale. Lavora all'Ospedale Molinette di Torino, dove è nato nel 1964. È uno di quei relatori che non ha particolari legami con Verona. Ma, come ha dichiarato il presidente di TEDxVerona, Alberto Magagnino, al meeting vengono invitate persone "le cui idee meritano di essere diffuse".
E, perciò, benvenuto al dottor Canavero con le sue ricerche estreme che gli hanno meritato l'appellativo di "dottor Frankenstein". Soprannome inevitabile per chi ritiene si possa fare un trapianto di testa.
Il dottor Canavero è convinto di poter curare in questo modo gravi forme di distrofia muscolare e tetraplegia. In varie occasioni ha dichiarato che gli possono bastare due anni di ricerca sui cadaveri. Di corpi ne ha a disposizione in abbandonza, ma gli servirebbero una decina di milioni per portare a compimento la sua sperimentazione. Certo, non in Italia, che ha ben altre "paralisi" cui pensare, ma negli Stati Uniti.
 
Quella del dottor Canavero, ovviamente, è un'operazione che turba le coscienze e pone gravi questioni etiche. Si entra nel mondo delle "creature post-umane": nella dimensione del sublime, del diverso, che in quanto tale genera inquietudine e sgomento. Non è più una questione di
powered by social2s
scuola

 

da martedì 24 febbraio a domenica 1° marzo. 2015 al Teatro Nuovo

Silvio Orlando e Marina Massironi sono i protagonisti del sesto spettacolo del Grande Teatro

La regia è di Daniele Luchetti.

Giovedì 26 l’incontro con il pubblico.

 

Dopo le profonde tematiche poste dal Visitatore, che il pubblico ha seguito con interesse, Il Grande Teatro cambia registro e acquista un tono più leggero pur affrontando un argomento complesso e di perenne attualità come la scuola. Proprio così, La scuola, s’intitola lo spettacolo in programma da martedì 24 febbraio (alle 20.45) a domenica 1 marzo al Nuovo con protagonisti Silvio Orlando e Marina Massironi con la regia di Daniele Luchetti nell’allestimento di Cardellino srl.
Torna dunque tra le aule e i banchi scolastici la coppia Orlando-Luchetti che nel 1992 portò per la prima volta sui palcoscenici italiani Sottobanco tratto da due libri (Sottobanco ed Ex cattedra) che Domenico Starnone aveva scritto basandosi sulla sua lunga esperienza di docente. Per Luchetti, che già si era affermato al cinema – basti ricordare che uno dei suoi film più noti, Il portaborse con Nanni Moretti e Silvio Orlando è del 1990 – era il debutto a teatro. Un debutto che andò talmente bene da originare, di lì a qualche anno, la trasposizione cinematografica dello spettacolo

powered by social2s
Sofia_Righetti_campionessa

Quarto incontro con i relatori del TEDxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.

Sofia Righetti è una giovane veronese (1988, Negrar) che da quando ha cinque mesi ha perso l'uso delle gambe per un'ischemia midollare dovuta ad un errore medico e si muove in carrozzina. Si laurea a pieni voti in Filosofia della Medicina a Bologna e sta concludendo gli studi magistrali in Scienze Filosofiche. Per anni ha suonato la chitarra elettrica in varie band rock/metal e ha posato come fotomodella per diversi fotografi.
Nel 2012 inizia la sua carriera sportiva e in 2 anni diventa campionessa nazionale di Sci Alpino, medaglia d'oro in slalom gigante e d'argento in slalom speciale. E' vegana e sostenitrice dei diritti degli animali.
 
La disabilità, paradossalmente, è il frutto della civiltà e dei nostri tempi. Lo sforzo maggiore che oggi la società civile deve fare è sdoganare e aiutare chi ha un'autonomia fisica ridotta. L'handicap fisico non è altro che una caratteristica fisica. Ce l'ha mostrato il bellissimo film dei registi Nakache e Toledano "Quasi amici". Ma libri e film arrivano sempre dopo. Dopo che qualcuno ha già vinto la sua battaglia per non sentirsi diverso, ma semplicemente una persona.
E non sempre c'è dietro una famiglia ricchissima come nel caso del protagonista del film
powered by social2s
I_Grace_da_Rovigo

Venerdì 20 febbraio 2015, dalle 22,00, ingresso libero.

Nuovo appuntamento per la rassegna "davvero night", ideata dall'agenzia Davvero Comunicazione con la produzione di Anthill Booking, volta ad invitare nuove proposte artistiche di altre città limitrofe allo scopo di vagliarne la potenzialità e valutarne i brani inediti.

La rassegna itinerante arriverà venerdì 20 febbraio al live club Dudù Bar di Caprino Veronese (VR) con tre ospiti: i Grace da Rovigo, i Glass Cosmos da Bergamo ed i Dianoia da Varese.

Ingresso libero con inizio alle ore 22:00 con la collaudata formula dello showcase.

Il Dudu Bar è in Via Circonvallazione Bran 787 a Caprino Veronese.

Foto: i Grace

powered by social2s
Giovanni_Da_Modena_-_The_Return_of_the_Magi_-_WGA09416

Martedì 24 febbraio 2015 ore 17.30
Palazzo della Gran Guardia Piazza Bra, Verona Sala Conferenze
 Daniele Benati
Università degli Studi di Bologna

Secondo incontro del ciclo di conferenze promosse dal Comune di Verona, Cultura, Direzione Musei d’Arte e Monumenti e dall’Università degli Studi di Verona, Facoltà di Lettere, Corso di Laurea in Beni Culturali. L’iniziativa si avvale della collaborazione degli Amici dei Civici Musei d’Arte di Verona. Il programma per l’inverno e la primavera 2015 propone l’intervento di specialisti che illustreranno esposizioni attualmente in corso (Giovanni da Modena. Un pittore all’ombra di San Petronio al Museo Civico Medievale di Bologna), l’importantissimo cantiere di san Pietro a Roma, il contributo che le moderne tecniche di indagine possono portare allo studio delle opere d’arte e la figura di Lucio Fontana.

Giovanni da Modena. Un pittore al tempo del Grande Scisma d’Occidente

Tra i protagonisti che animano la scena del tardogotico padano, Giovanni di Pietro Falloppi da Modena (circa 1375 - 1456) occupa un posto di primo piano per la precocità della sua esperienza e le singolari antinomie su cui si basa il suo linguaggio, assai più forte e violento di quello che connota altri artisti coevi. Se Roberto Longhi leggeva tali caratteri come espressione del clima comunale e “di popolo” che aveva determinato la costruzione

powered by social2s
Carla_Cico_TEDxVerona
 
Terzo incontro con i relatori del TedxVerona in vista dell'appuntamento del 1° marzo.

Carla Cico, nata a Verona, è una "megamanager" che si è formata in Italia: si, proprio nelle nostre disastrate e bistrattate scuole. Laureata in Lingue orientali a Venezia, ha preso il volo, per studiare alla London Business School e alla Normal Superior University di Taiwan. E' multilingue: parla anche il mandarino!
Con una tale preparazione non poteva che lavorare in aziende internazionali, apprezzata per la sua profonda conoscenza dei mercati e delle dinamiche socio-politiche mondiali. Nel 2005, a 44 anni, viene inserita nella classifica di Forbes tra le 100 donne più influenti al mondo.
Salutista, va a correre la mattina con i suoi collaboratori. Anche per forgiare il team. E' una maratoneta e applica pure nel lavoro una visione a lungo termine.
 
Al TEDxVerona parlerà delle sue esperienze. L'auspicio è che le scelte lavorative fatte lontano da Verona (e dall'Italia) siano dovute più alla curiosità, alla voglia di confrontarsi con altri mondi e altre culture che a una "necessità"... Lavorare all'estero per molti giovani, oggi non è più una scelta, ma un ripiego. È necessario cambiare l'atteggiamento mentale nei confronti del lavoro? Andare a lavorare all'estero come si va per l'Erasmus o per un Master? Viviamo un
powered by social2s
LOGO_BETULLE_Centro_Servi

Prenderà il via venerdì 20 febbraio, al Centro Servizi per Anziani “Le Betulle”, il progetto di musico – teatro- terapia per la terza età, promosso dal Centro Servizi per Anziani “Le Betulle” con il patrocinio del Comune di Verona e realizzato dalla Compagnia Dopolavoro Gino Franzi in collaborazione con l’associazione Medici per la Pace Onlus.

La rassegna è stata presentata   dal consigliere incaricato alla Cultura, Antonia Pavesi. Presenti il presidente della Compagnia dopolavoro Gino Franzi Stefano Modena, il presidente dell’associazione Medici per la Pace Fabrizio Abrescia, Roberta Gini dell’associazione teatrale La Bugia, Maurizio Ravazzin del Gruppo Teatrale Renato Simoni, Fabrizio Piccinato di Artefatto Teatro e Gianantonio Bresciani dell’ Original Perdido Jazz Band.

Una commissione scientifica, costituita da neurologi, geriatri e psicologi, raccoglierà i risultati di questa attività e li renderà pubblici al termine dell’iniziativa. “L’obiettivo -dice Pavesi- sarà quello di stimolare e migliorare le potenzialità cognitive e di socializzazione degli anziani attraverso una rassegna di spettacoli teatrali dal duplice scopo ricreativo e terapeutico. La rassegna avrà una durata di quattro mesi e prevede generi teatrali diversi tra di loro, al fine di individuare le forme di intrattenimento più idonee e permettere così di incrementare la qualità dei servizi professionali e di volontariato a favore degli anziani.”

All’interno del progetto saranno coinvolte sette

powered by social2s
Danio_Manfredini

27 febbraio 2015, Teatro Camploy ore 20.45

Vocazione è il viaggio di un artista di teatro nelle sue paure, desideri e consapevolezze legati alla pratica del suo mestiere. L'artista prende ispirazione da frammenti di opere teatrali dove protagonisti sono gli attori di teatro e da frammenti del suo stesso repertorio di autore. Nel microcosmo del palcoscenico, ritrova nella condizione di altri attori che prima di lui hanno preso la strada del teatro, l'inquietudine dell'uomo: paura del fallimento, della follia, desiderio di evasione, domande sulla propria motivazione, vocazione, paura di perdersi nelle dinamiche relazionali umane, buttare uno sguardo verso il momento del proprio tramonto e il momento dell'addio alla propria passione. Con lui sulla scena un attore fa da partner all'artista e incarna di frequente il ruolo della ragionevolezza, del tentativo di richiamare alla sobrietà un mestiere che l'artista tende a portare verso direzioni più estreme, tuttavia lo segue.

"Mi apro ad un percorso di lavoro che verte sul tema dell'artista di teatro. Metto a fuoco questo soggetto in un momento in cui sembra inutile, non necessario, occuparsi di quest'arte e di conseguenza dell'attore-autore-regista teatrale, figura che sembra in disuso. Fosse anche, come si dice, che il teatro è destinato a sparire, sarebbe comunque un privilegio dare luce al tramonto." (Danio Manfredini)

Danio Manfredini,

powered by social2s