dal 16 al 25 aprile 2010
Il MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) presenta l’evento culturale piu’ atteso dell’anno, la XII Settimana della Cultura, aprendo gratuitamente, per dieci giorni, tutti i luoghi statali dell’arte: monumenti, musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche con dei grandi eventi diffusi su tutto il territorio.
In tutta Italia più di 2.900 appuntamenti per tutti (italiani e turisti stranieri) e per tutti i gusti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori. Un’occasione imperdibile per avvicinarsi alla più grande ricchezza del nostro Paese: il nostro patrimonio artistico e culturale.
Un evento diffuso su tutto il territorio che, anno dopo anno, riscuote un crescente successo di pubblico, segno di una voglia di cultura che non conosce crisi, a cui si aggiunge che nel caso specifico in questa iniziativa il nostro patrimonio culturale viene promosso in modo adeguato con aperture straordinarie e gratuite.
In sintesi alcuni degli eventi in programma a Verona
* Presentazione del volume "Itinerari sanmicheliani nella provincia di Verona", a cura di M. Vecchiato - Verona, Museo di Castelvecchio - Sala Boggian - Il 16 aprile 2010 - Nel 450° anniversario della morte di Michele Sanmicheli avvenuta nel mese di settembre dell'anno 1559, la Soprintendenza per i beni architettonici e
da domenica 10 aprile 2010, Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti (volto due Mori, 4, Verona): Anna Frank, una storia attuale. Mostra fotografica aperta da martedì al venerdì ore 9.30-19.00, sabato e la domenica ore 10.30-19.00. Organizzazione: Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
27 marzo - 15 maggio 2010
La galleria Studio la Città presenta la prima personale europea di Nick Cave (Mostra n 268) con i suoi ormai famosi “Soundsuit”, quei straordinari esempi di vestiti/sculture realizzati coi materiali più diversi, provenienti dalle più diverse culture, dai più differenti immaginari espressivi, e mixati insieme in una sintesi visiva dalle letture molteplici.
L'origine africana dell'artista, il suo interesse per tutte le culture ritualistiche, la passione per la danza sfociata nella performance, il senso animista che porta ad attribuire ad ogni oggetto un'essenza senziente e volitiva, fanno di ogni “soundsuit”, come di ogni sua scultura, una sorta di “summa” etnica, trapiantata però in un ambiente dai linguaggi tutt'altro che etnici.
In questo modo, il senso dell'esotico che promana dalle sue “sculture da indossare” si offre prima come la reminiscenza di una cultura “altra”, poi, passo dopo passo, si impone come una possibilità futura di ibridazione dei linguaggi, anche di quelli più sofisticati. Cave, così, non propone nessun tipo di nostalgia, ma indica al contrario un possibile futuro, fatto di contaminazioni linguistiche forti ed evidenti, dove il gender, l'appartenenza, la razza, si mescolano con la cultura, col linguaggio sedimentato, con la raffinatezza delle interpretazionipossibili. La relazione tribale si è trasferita tra i grattacieli, e non resta che prenderne atto, costruendo i propri