nella foto un particolare della mostra
foto Antonella Anti studio click
inaugurazione: venerdì 21 settembre 2007 ore 18,30
con concerto di Stefano Benini (flauto) e Andrea Tarozzi (pianoforte)
dal 21 al 31 settembre 2007
Personale di Giovanni Faccioli a cura di Fiorenza Canestrari
Inaugurazione: sabato 29 settembre 2007 dalle ore 18.00
dal 29 settembre al 17 novembre 2007
La mostra dal
titolo “Ritrovamenti a Pompei” è una raccolta di una decina di opere accomunate tutte
dall’intensità del colore rosso. Le tonalitàe le
sfumature esaltano il colore “pompeiano” che da l'idea di un velluto steso sulla superficie.
La ricerca dell’artista procede, da sempre, in costante equilibrio tra il piacere della rovina e il fascino del restauro, facendo coesistere in armonia aspetti formali e cromatici, che ricordano culture lontane, simboli, frammenti e riflessi ispirati alla nostra stessa antichità. Nei lavori degli ultimi anni Guerzoni elabora una sorta di bassorilievo che consente letture da più punti di osservazione: l’architettura dell’opera presenta forme concave e convesse, ottenute per addizione e sottrazione su superfici gessose che si sviluppano attraverso tonalità monocrome. La traccia, lo scavo, la fenditura, sempre avvolta da una larga misura di vuoto e di silenzio, esprime al massimo grado, nella sua essenzialità, la poetica dell’artista che rievoca il fascino del recupero, la meraviglia della scoperta e la contemplazione di antiche grandezze sopravissute.
Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Fin dai primi anni '70 si dedica alla ricerca dei sistemi di rappresentazione dell’immagine attraverso l’uso del mezzo fotografico, in un contesto di
dal 29 settembre al 28 ottobre 2007
Lo scienziato Edorado Boncinelli e l'artista Salvatore Scafiti
esporanno
le loro suggestive opere
inaugurazione venerdì 7 settembre ore 18,00
dal 7 al 23 settembre
Apre la stagione espositiva 2007/8, come consuetudine, con la mostra dei vincitori del concorso “Proposta
a giovani artisti 2007”, organizzato dalla Fondazione Toniolo in
collaborazione con l’Associazione Amici di don A. Marini e
giunto alla settima edizione.
Quest’anno la Commissione Giudicatrice ha selezionato, fra i numerosi partecipanti:
Marco Campedelli per la sezione grafica
Marianna Gasperini per la sezione pittura
Flavia Robalo per la sezione scultura
A Marco Campedelli è stato anche assegnato il premio speciale intitolato a don Angelo Marini.
Marco Campedelli, nato a Verona nel 1973,dopo il diploma al liceo artistico,si specializza in grafica pubblicitaria. In seguito frequenta corsi di calligrafia e intraprende un percorso artistico in cui la scrittura diventa, insieme al segno, la componente principale delle sue opere.
Marianna Gasperini nasce a Vimercate (MI) nel 1975. Appena ventenne inizia ad esporre: dal 1995 in poi tiene varie personali e collettive in particolare nella zona di Milano e a Berlino. Si dedica anche alla ceramica conseguendo premi nel 2002 e nel 2003 a Faenza.
Flavia Robalo nasce a Buenos Aires nel 1973. Dopo aver frequentato diversi corsi di pittura e scultura nel 1991 diviene assistente dello scultore Dal Porto. Nel 1997 giunge a Pietrasanta dove continua la sua
DAL GRANDE FIUME ALLA FALESIA
Riflessi di quotidianità tra le popolazioni del Sahel
Chiude domenica 9 settembre 2007 la mostra fotografica inaugurata il 15 giugno dal titolo “Dal grande fiume alla falesia”, un itinerario fotografico in bianco e in nero che ben riesce a colorare l’immagine dell’Africa. Più che dall’evidente contesto di precarietà ambientale e povertà materiale, si è attratti dalla sensazione che tutti i personaggi ritratti facciano parte di un’unica grande famiglia. Un vincolo che nasce dalla medesima condizione condivisa, dal senso di comunità e di solidarietà che da essa scaturisce e dal legame ancestrale con gli antenati.
Il percorso fotografico conduce dal ‘grande fiume’, il Niger – testimone degli
antichi e potenti imperi africani del Ghana e del Mali - all’imponente falesia di
Bandiagara abitata dai Dogon, gruppo etnico noto per aver saputo preservare la
propria ricchezza culturale e artistica, espresse nell’affascinante mitologia e in
oggetti artistici e strutture architettoniche uniche.
Marcello Selmo, di Arzignano-Vicenza, noto per le sue precedenti esposizioni
focalizzate sui suoi viaggi di conoscenza in America Latina e in Asia, offre in
quest’occasione una profonda ed intensa lettura di alcune popolazioni del Sahel
africano.
inaugurazione venerdì 24 agosto alle ore 19.00 della mostra fotografica “Portraits in black.
Ritratti in nero”
dal 24 agosto al 23 Settembre 2007.
La rassegna, curata da Gigliola Foschi, ha preso avvio ancora nel novembre del 2006 grazie all’intervento di due principali promotori: il Comune di Verona e il Comune di Padova che attraverso i rispettivi Assessorati alla cultura hanno affidato a due prestigiose realtà quali il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri a Verona e il Centro Nazionale di Fotografia a Padova la realizzazione di questo interessante progetto. La mostra, presenta il reportage fotografico di tre autori veneti: Marco Ambrosi, Matteo Danesin, Aldo Sodoma, membri del collettivo Zoo_Com, che hanno indagato la realtà degli immigrati africani aderenti al cristianesimo pentecostale, in particolare ghanesi e nigeriani residenti a Verona e nella sua provincia.
Le chiese evangeliche pentecostali, emerse dal mondo protestante, formano oggi un movimento mondiale di proporzioni enormi, con centinaia di milioni di credenti in continua crescita, soprattutto in America Latina, Estremo Oriente e Africa.
La mostra cerca di rappresentare la comunità di immigrati con una visione che eviti stereotipi, ma mostri, invece, il contesto di un’identità e di una
31 agosto - 9 settembre 2007
Bruno Prosdocimi: Giulietta e Romeo
In mostra una serie di disegni realizzati per "Zulieta e Romeo", un poema dello scrittore veronese Vittorio Bettelloni (1840-1910), ennesima versione della romantica storia d'amore. Prosdocimi presenta anche ritratti, o meglio caricature, di noti interpreti dell'opera di William Shakespeare, attori e ballerini: da Carla Fracci a Gabriele Lavia, da Roberto Bolle a Riccardo Cocciante.
15 - 30 settembre 2007
3a Biennale Nazionale d'Incisione "Giuseppe Polanschi"
Omaggio a Gino Carrera
Fino al 30 settembre 2007
La mostra, curata da Margherita Bolla e allestita da Eleonora Boaro, ha prevalente intento didattico e indirizza l’attenzione, come le precedenti, su reperti normalmente conservati nei depositi e nella maggior parte dei casi mai visti dal pubblico. In questa occasione sarà presentata una selezione dalla raccolta di vasi in bronzo del Museo precedenti il periodo romano, restaurati con il contributo della Regione del Veneto. Per meglio illustrare i contesti di ritrovamento di questo vasellame, considerato di pregio nel mondo antico, saranno in esposizione la ricostruzione di una tomba di Valeggio sul Mincio e parte del corredo dell’importante tomba principesca con carro, rinvenuta a Lazisetta presso Santa Maria di Zevio poco tempo fa.
Hanno anche collaborato alla realizzazione il Centro Ambientale Archeologico-Museo Civico-Pianura di Legnago, Dante Marcori e Maurizio Verdolini.
La visita all'esposizione è compresa nel biglietto d’ingresso al Museo; verrà predisposto un percorso didattico (usufruibile gratuitamente da parte delle scuole del Comune di Verona, fino ad esaurimento della disponibilità): info e prenotazioni tel. 045 8000804; fax 045 8000466; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.didamusei.it.
Dal 25 marzo 2006 è esposta in modo permanente la collezione della Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti. Da Francesco Hayez a Cindy Sherman, da Guido Trentini a Vanessa Beecroft, da Felice Casorati a Giulio Paolini,
le opere di artisti ormai consolidati nella storia dialogano con le
realtà culturali in atto. La collezione non segue itinerari cronologici
né tendenze storico-artistiche, bensì si articola secondo quattro
sezioni- spazio, oggetto, volto e corpo - che propongono un
modo attuale e problematico di riflettere sull'arte degli ultimi due
secoli, sulle continuità e discontinuità che costituiscono il terreno
scosceso ed emozionante su cui si è mossa.
La "figura" centrale sottesa al percorso espositivo è la consapevolezza
dell'uomo contemporaneo di accettare la sfida della sua epoca: di
muoversi cioè in quello spazio e in quel tempo
infiniti che si nascondono dietro lo sguardo con cui il mondo e i suoi
misteri si presentano all'esperienza dell'amore e del tormento, della
vita e della morte, dell'ansia e della speranza.
Palazzo Forti ha di fatto contribuito, di mostra in mostra, ad un
rinnovamento degli schemi attraverso cui considerare la Storia
dell'Arte, anticipando le esperienze culturali di altre sedi europee
tra le più attive e prestigiose, dalla Tate di Londra al Centre
Pompidou di Parigi. Si è trattato insomma di non dare per scontata la
griglia