4 - 31 maggio 2007

"… La Biennale Anterem di Poesia da spazio alle opere e alla voce degli autori, nella certezza che poesia, arte e musica pensano, con tutte le conseguenze che ciò comporta..." afferma Sirio Tommasoli curatore della mostra personale dell’artista russa Larisa Bolshakova organizzata nelle sale della Società Letteraria di Verona  …

Il reale viene compendiato da Larisa Bolshakova in una delle rappresentazioni che più ci riguardano: la struttura urbana. L’ambizione di Larisa Bolshakova è quella di toccare le emozioni interiori eliminando al massimo i tramiti. Scegliendo la casa quale soggetto, Larisa Bolshakova prende a modello un aspetto elementare del mondo. Con questa riduzione riesce a cogliere quel ritmo vitale che caratterizza l’esistenza meglio di tante argomentazioni selezionate. Non si tratta dunque di un ritorno a uno schema estrinseco, bensì di una meditata assunzione di energie primarie, in un linguaggio coerente. Le riprese tematiche sono in genere riconosciute come evasioni transitorie o segni di sfiducia. Qui abbiamo al contrario la delineazione di un’immagine che intende designare la virtualità segreta e proliferante dell’essere da cui proviene. Per intendere Larisa Bolshakova dobbiamo meditare sulla sua idea del mondo, che con i suoi colori lei chiama “mistero” …  Dal saggio critico di Flavio Ermini 



in foto:

powered by social2s

27 aprile - 13 maggio 2007

Una quindicina di sculture (alcune in bronzo, altre in marmo) e una decina di grafiche dalle singolari soluzioni tecniche. Non un’antologica, ma un excursus per tappe sintomatiche lungo quella che è stata una appassionata, paziente, un po’ stregonesca ricerca durata più di cinquant’anni. Quella di Dario Tenuti è l’estetica dell’”oggetto trovato”, dello sguardo a terra, della bellezza archeologica della discarica. Egli percepisce un’anima in quello che può apparire come puro materiale di scarto, coglie un immenso giacimento di possibili bellezze in ciò che è il rifiuto quotidiano. Solo che non si accontenta di una larva: ma mira alla figura perfetta. Ama smontare e rimontare tutto come se le cose della vita fossero un gioco da manipolare. Prende a destra e a manca, creando combinazioni improbabili, coltivando sintassi, di volta in volta, divertenti, ostiche, oscure. G. Verzellesi, in catalogo, allude a un “bricolage” dalla preziosa fisionomia formale. E, in un altro testo, L. Meneghelli parla di “immagini in transito, di mondi possibili, di innesti enigmatici”. L’obiettivo è quello di “sollevare” gli oggetti dal loro stadio di rottami, conferendo loro una nobiltà tra umoristico e sacrale. E poi, ecco le composizioni grafiche, in cui sembra rimanere davvero impressa la memoria dell’oggetto, come una traccia sulla sabbia bagnata o una impronta

powered by social2s

Tante opere raccolte in anni di ricerca: disegni ed acquerelli di maestri italiani e internazionali. Ogni opera ha una propria storia che il collezionista Emilio Carpeggiani ci racconta con passione, la stessa passione che l'ha guidato nelle scelte.

Quando ha iniziato a collezionare opere d’arte?
E’ una storia lunga una vita.

Una vita iniziata a Verona?
No, a Mantova. Ho cominciato collezionando grafica antica negli anni ’50-’51, trascinato da un collega di lavoro. A Verona sono venuto ad abitarci nel 1957, in occasione del matrimonio.

Ad un certo punto ho frequentato questo amico non solo per motivi di lavoro ma anche per hobby, seguendolo nei viaggi che faceva per scovare opere curiose.

Ricordo un viaggio fatto a Londra dove anch’io comprai incisioni antiche. In quegli anni frequentavo antiquari, gallerie e librerie di antiquariato. Però già nel ’59 cominciavo a interessarmi di arte moderna. Frequentavo Milano e la zona di Brera, facendo conoscenza dei più importanti galleristi e pittori del momento. Ricordo di aver conosciuto anche il veronese Birolli di cui acquistai diversi lavori, soprattutto astratti. In quegli anni a Verona c’erano soprattutto ottime stamperie e tra queste mi piace ricordare quella che Perini aveva prima di aprire la galleria.

Se si volesse trovare un filo conduttore nelle opere che ho collezionato questo potrebbe essere individuato in una

powered by social2s


dal 21 aprile al 30 giugno 2007

personale di Giuseppe Rado dal titolo "From Pod to Pod"

a cura di Maurizio Sciaccaluga.

Senza darlo a vedere, la ricerca di Rado ha i modi e lo stile dello zapping televisivo, di quel fai-da-te che caratterizza oggi immagini e palinsesti televisivi. Anche l’artista s’è costruito il suo programma prendendo da dove meglio ha creduto e potuto e, di volta in volta, costruisce e assembla la storia e il finale che più gli aggrada. In fondo, come in quegli spezzoni interrotti lasciati sospesi dal correre frenetico del telecomando da un programma all’altro, nelle foto dell’artista manca un prima e manca un dopo, e questo prima e questo dopo, oltre che dalla fantasia degli spettatori, possono essere dati soltanto dalle altre immagini firmate e presentate dall’autore, sono rappresentati dagli antecedenti e dagli sviluppi della ricerca. Storie e vicende sincopate dunque, certo, trame a singhiozzo e surreali, ancor più certo, ma anche una libertà estrema nel dar sfogo all’immaginazione, nel cercare il sonno più sonno, lo sguardo più sguardo, l’eccezionalità più eccezionale. Giuseppe Rado è nato a Brindisi nel 1970, vive e lavora a Bologna.





Data inizio: 15-04-2007
Data fine: 30-06-2007
Orario: da Ma. a Sa. 15.30-19.30 lunedì e festivi
powered by social2s

Franco Fossi in mostra

dal 26 Maggio al 15 Giugno 2006
Galleria Piazza Erbe a Verona

Enigmatica, sfuggente, ironica, sensuale. Attorno all’indecifrabile figura della Gioconda di Leonardo si sono consumati i più incredibili tentativi di interpretazione, ricercando nel quadro rapporti matematici, geometrie occulte, riferimenti astrologici.
Da più di trent’anni Franco Fossi, evita ogni forma di indagine iconografica e si pone invece di fronte al capolavoro leonardesco come se esso fosse la fonte mitica, la memoria anchetipica a cui guardare per sviluppare una riflessione linguistica senza fine.
Così, nei vari dipinti che si susseguono nel corso del tempo (e di cui sono esposte in mostra una ventina di “exempla”) Fossi pare regredire al leggendario prototipo, quasi a volerlo penetrare o a isolarne porzioni, congetture formali, ipotesi grafiche. E’ lo stesso Franco Fossi ad affermarlo: “La mia vuole essere una ricerca simile a quella di uno scienziato: per questo taglio, sminuzzo, cancello l’immagine, la riduco a una struttura puntiforme, come quella data da una serie di pixel, o la tratto come fosse un pugno di creta, in cui affondare le dita, per meglio appropriarmene e farla mia”.
Si va dalla moltiplicazione dell’immagine, quasi fosse una sorta di accumulo di migliaia di esperienze o di sguardi, a riquadri che danno l’impressione di una trasformazione geologica, cosmica, in atto;

powered by social2s
26 novembre 2005 - 11 febbraio 2006

Trenta immagini appartenenti a quella corrente artistica e fotografica ottocentesca che prende il nome di Orientalismi, a confronto con i lavori di sette artisti contemporanei.

Le immagini antiche fanno parte di una collezione privata raccolta da un diplomatico italiano tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX: ritratti, paesaggi, barche, scene di vita quotidiana egiziana riprese da tre grandi protagonisti della fotografia di quel periodo, Felix Bonfils, Hippolyte Arnoux, i fratelli Zangaki. Preziose le rare immagini inerenti l'apertura del Canale di Suez. Si tratta di fotografie, rigorosamente in bianco e nero, stampate all'albumina, esposte accanto ai lavori di Gabriele Basilico, Luca Campigotto, Daniela Comani, Lynn Davis, Tarin Gartner, Shrin Neshat, Marco Zanta.

Gli artisti contemporanei presentano paesaggi e personaggi del vicino, medio ed estremo oriente e video come Pulse, di Shirin Neshat, tra le più conosciute artiste della scena contemporanea, dove il fuoco è puntato sulla condizione della donna nel mondo musulmano.

Una Beirut devastata dalla guerra, all'inizio degli anni novanta, è la protagonista delle immagini in bianco e nero di Gabriele Basilico, mentre un Israele ironico, solare e tranquillo è raccontato dalla giovane israeliana Tarin Gartner che ormai da qualche anno vive nel nostro paese.
Coloratissime e ipertecnologiche sono le immagini giapponesi di Marco

powered by social2s

 dal 28 aprile al 7 maggio

 
INAUGURAZIONE 28 APRILE  2007  ORE  18.00
 
Storie in fotogrammi di musicisti, scrittori russi, santi e banditi dipinte ad olio su tavole e tele.




Data inizio: 15-03-2007
Data fine: 07-05-2007
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Luogo: Antico Arsenale Austriaco padiglione 20
Indirizzo: Piazza Arsenale, 8
powered by social2s

Inaugura venerdì 4 maggio alle 18.30

Circolo Pink di Verona, 

i lavori della giovane artista veronese Angela Turri, accompagnati dai testi di Leonardo Zanfretta. Con Monologhi al silicone la fotografia si sposa con l’improvvisazione delle parole: visioni asimmetriche che raccontano la vita quotidiana in chiave visionaria, particolari che si fanno trampolino di lancio per contraddizioni estemporanee. Una sorta di matematica dell’inconscio che cataloga l’emotività individuale, per raccontare momenti che proiettano nella fantasia dei sogni.

 

L’appuntamento di maggio con la rassegna “Wekend in mostra”, che propone ogni mese un artista diverso, nello spazio-tempo limitato a un fine settimana presso il Circolo Pink di Verona, è fissato per venerdì 4 maggio alle 18.30 e vedrà in mostra i lavori della giovane artista veronese Angela Turri, accompagnati dai testi di Leonardo Zanfretta. Con Monologhi al silicone la fotografia si sposa con l’improvvisazione delle parole: il prodotto finale non è altro che un insieme di visioni asimmetriche che raccontano la vita quotidiana in chiave visionaria, particolari che sembrano inutili all’occhio frenetico della folle corsa postmoderna e che si fanno trampolino di lancio per contraddizioni estemporanee. Una sorta di matematica dell’inconscio che cataloga l’emotività individuale indirizzandola in perimetri entropici, per raccontare momenti che restano come attaccati a chi li vive, e che proiettano

powered by social2s

 Inaugurazione: Domenica 22 Aprile, ore 11


dal  22 Aprile – 13 Maggio 2007: Le carte e le sculture

dal 15 Maggio – 14 Giugno: Le opere fotografiche e le sculture

 

Un tipo scomodo forse disordinato, certamente un artista inquietantemente autentico, forte di quel lirismo melanconico sottilmente acuto che sempre provoca nell’appassionato d’arte il desiderio di condividere una ricerca avventurosa. Una presenza antispeculativa sul piano economico che, dopo le posizioni di comoda vuotaggine modaiola visibilmente mondana, nascosta nelle pieghe di certi minimalismi, sceglie, in contrasto, una strategia artistica che mette se stesso in rappresentanza dell’Uomo con tutte le sue angosce e complessità. Sempre in discussione provocatoria con lo spettatore inducendolo, a volte, a un senso di disagio. Mai manierista e compiaciuto, ironico, amaro, triste, indimenticabile, forte di quell’essere figlio della sua epoca e radicato nella cultura e nella tradizione figurativamente sensuale e matericamente coinvolgente che per meglio intenderci va da un Caravaggio a un Dieter Roth con in più la stimolante consapevolezza di una feroce critica.

 

Pasquale Martini (nato nel 1961) diplomato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, discusso e commentato da celebri autori, curatori e critici, tra loro: Luciano Caramel, Peter Weiermair, Martina Corgnati, Philippe Daverio e Claudio Cerritelli, protagonista

powered by social2s

Elenco delle mostre in corso organizzate dal  Centro Nazionale di Fotografia


Guido Cecere
Cityscapes
Liceo Classico Tito Livio, Riviera Tito Livio, 9
11 aprile - 19 maggio 2007
Inaugurazione mercoledì 4 aprile ore 11.00
orario:
lunedì - venerdì 9.00/17.00 - sabato 9.00/13.00
chiuso domenica, 25 aprile, 1a maggio.
Ingresso libero


Claudio Sabatino
Padova Est
Ex Fornace Carotta, Piazza Napoli, 74
7 - 29 aprile 2007
Inaugurazione giovedì 5 aprile ore 18.30
orario:
martedì - venerdì 15.30/19.00 - sabato e domenica 10.00/13.00 - 15.30/19.00
chiuso lunedì non festivi, 1a maggio
Ingresso libero


Pino Ninfa
Un racconto chiamato jazz
Galleria Sottopasso della Stua, Largo Europa
7 aprile - 2 giugno 2007
Inaugurazione venerdì 6 aprile ore 17.00
orario:
da lunedì a sabato 10.00/13.00 - 15.30/19.00
chiuso domenica, 1a maggio
Ingresso libero


Mario Schifano
Gioie istantanee
Scuderie di Palazzo Moroni, via Municipio, 1
7 aprile - 27 maggio 2007
Inaugurazione venerdì 6 aprile ore 18.00
orario:
martedì - domenica 10.00/13.00 - 15.30/19.00
chiuso lunedì non festivi, 1a maggio
ingresso libero


Giovanni Chiaramonte
Nascosto in prospettiva. Scene nel paesaggio Italiano
7 aprile - 3 giugno 2007
Museo Civico di piazza del Santo
Inaugurazione venerdì 6 aprile ore 19.00
orario:
martedì - domenica 10.00/13.00 - 15.30/18.30
chiuso lunedì non festivi, 1a maggio
ingresso: 4 euro; 2 euro (ridotto)


Valeria Magli
bal blanc
Ridotto Teatro Verdi, via dei Livello, 32
21 aprile - 27 maggio 2007
Inaugurazione venerdì 20 aprile ore 18.00
orario:
martedì - venerdì 15.30

powered by social2s


ULTIMA MOSTRA : TOTI SCIALOJA


Opere. 1983-1997

a cura di Rolf Lauter e Marco Vallora

Toti Scialoja, nato nel 1914 e scomparso nel 1998, e' stato uno dei protagonisti della lunga esperienza astratta in Italia che, sin dall'inizio degli anni '50, rispetto all'enfasi della scuola di New York, si e' mantenuta fedele allo spirito della tradizione classica, riservandole un ruolo di assoluta centralita'.
 Ne sono testimonianza lo stretto rapporto con Afro, Birolli, Melotti, Vedova, nonche' la dialettica, dietro le apparenti affinita' spirituali, con gli amici americani de Kooning e Motherwell. Conclusa definitivamente negli anni Sessanta la stagione delle "impronte", in una fase immediatamente successiva l'artista si apre a composizioni scandite da partiture rettangolari e inserti definiti da contorni netti, facendo propri gli impulsi astratto-geometrici peculiari dell'epoca. Inizia poi il graduale recupero di un pittoricismo che erompe prepotentemente nelle opere dei primi anni Ottanta, connotate da una singolare liberta' e supportate da un piu' articolato impegno in ambito letterario e poetico.

Si ritiene quindi di estremo interesse una mostra dal carattere strettamente scientifico, centrata sulla ricerca astratta di Scialoja tra il 1983 e il 1997, ovvero sugli ultimi due decenni del suo percorso artistico, scanditi da importanti appuntamenti espositivi come la ricca antologica alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma nel 1991, e dalla maturazione
powered by social2s