fino al 31 maggio 2007
Andrea Jori
La
mostra vedrà esposti i disegni preparatori e le formelle in creta dellaterza
Via Crucis dell'artista: opere che svelano un profondo senso diricerca. Le
superfici dei suoi corpi sono lacerate e spezzate, stratificatein lastre che
sembrano celarne i contorni, che rimangono comunque intuibili,prendono forma
e si elevano senza indugi verso una realtà non ordinaria,quasi bizzarra, per
poi perdersi di nuovo lievemente nel cosmo. Quello cheil pittore trasmette
attraverso i colori, Jori lo converte anche in strati,superfici e strutture
di creta. Questi sono i suoi mezzi espressivi, con iquali dà rilievo ai
contenuti, omette le cose secondarie e crea spazio pervisioni. In tutto
questo le sue forme non sì perdono mai nel merodecorativismo, ma rimangono
energiche e dinamiche, conferendo al temarappresentato ulteriore profondità
ed intensità. Le figure di Andrea Jori hanno effetto di pensieri che prendono
forma. Esse lasciano aperti glisquarci e le cavità ai contenuti spirituali
che non sono trasmissibili comeforme.
Dal 10 febbraio al 10 marzo
In mostra opere degli artisti F. Grassi- P. Vallorz- F. Pietrantonio- P. Toffoletti- C. Castagna- K. Chechik- L. Finessi- Lome (L. Menguzzato) nella rassegna dal titolo "La strategia dell'albero" a cura di Luigi Meneghelli
“Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, conosce la verità. Essi non predicano dottrine o ricette, predicano incuranti del singolo, la legge primordiale della vita”. Così scriveva H. Hesse ne “La natura ci parla”. Gli alberi sin dalla più remota antichità sono ritenuti oggetti sacri abitati da un dio, sono come architetture che mettono in relazione il cielo e la terra, il materiale e lo spirituale, il relativo e l’ assoluto. E l’ arte che tenta di coglierne il senso deve fare i conti con la loro figura metamorfica , con la loro natura eraclitea che la spinge ai limiti del fantastico, del paradossale. Può succedere anche che l’ indagine su quella che è la vita dell’ albero porti a scovare ciò che è inscritto nei nostri corpi, nei nostri gesti, nei nostri miti: una sorta di “riconquista” del tempo rinchiuso nel materiale. Ma le molte facce dell’ albero costringono pure ad un susseguirsi di procedure, di interventi, di investigazioni che vanno ben
A cura di Giovanna Giusti e Maria Sframeli, da un progetto di Antonio Paolucci portato a termine da Cristina Acidini Luchinat, la mostra si svolge nelle splendide sale di Palazzo Franchetti di Venezia, sede dell’Istituto Veneto di Scienze ed Arti e già sede espositiva di grandi mostre internazionali, dal 27 gennaio al 6 maggio 2007.
La mostra è sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Venezia; è prodotta ed organizzata da Arthemisia, nasce in collaborazione con l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, Palazzo Franchetti di Venezia ed è realizzata grazie alla partecipazione degli sponsor Actelion, Palazzo Sant’Angelo sul Canal Grande Venezia
e Tosetto Allestimenti.
L’immagine riflessa di Narciso che cerca un’identità nascosta è da sempre motivo di ricerca per l’introspezione personale dell’artista attraverso i secoli: da Filippino Lippi a Raffaello, da Tintoretto a Guido
VIRIDARIUM
dal 19 gennaio al 3 marzo 2007
Come in uno spettacolo teatrale in cui l’attore è sempre se stesso ma riesce a dar vita a molteplici e sempre diversi caratteri, la galleria indossa una nuova veste i cui elementi predominanti - la natura e l’artificio - divengono i protagonisti assoluti di questo nuovo dialogo con l’arte.
Fulvia Mendini e Corrado Bonomi, gli alchimisti di questa inedita trasformazione, arrederanno e rivestiranno con le loro opere, caratterizzate dai più diversi mezzi espressivi, gli spazi espositivi di Byblos Art Gallery che per l’occasione diventerà, come suggerisce il titolo della mostra, un Viridarium, il giardino delle case patrizie romane in cui si coltivavano le piante ornamentali e officinali e la cui preziosità e sacralità era sottolineata dal fatto che fossero utilizzate per creare delle corone votive da offrire agli
dal 14 febbraio al 16 marzo 2007
La giuria – composta da Marco
Ambrosi (fotografo), Gabriele
Ren (dirigente settore Cultura del Comune di Verona), Antonella de Martino (per
l’Assessorato Politiche Giovanili), Désirée
Zucchi (Marketing e Comunicazione Fnac Verona) – ha selezionato
15 fotografi veronesi:
Bella Manuela - Bordignon Nicola - De Rossi Romina - Faustini Linda – Ferrari Saba – Gastaldello Linda – Giacopini Magda – Goattin Gaia - Guglielmi Roberto – Ghidoni Luca - Lazzarin Alessando – Longo Turri Giorgia – Martini Gianni – Taverani Mirko – Trevisan Carlo
Dalle dichiarazioni della giuria:
“La giuria ha selezionato e giudicato i lavori pervenuti secondo criteri di originalità linguistica e coerenza, nel caso di autori che hanno sottoposto
Sarà inaugurata venerdì 23 febbraio alle ore 18,
23 febbraio- 11 marzo 2007
ingresso dal giardino della Chiesa di S. Fermo, lato stradone S. Fermo,
Verona
l'introduzione critica di Vera
Meneguzzo, la mostra di Anna Caser, artista veronese che
dopo alcuni anni ritorna ad esporre nella sua città. Presenta una trentina di
opere, appositamente realizzate per questa mostra, che costituiscono una
“produzione innovativa”, come evidenziato da Vera Meneguzzo nel testo critico
predisposto per l’occasione.
nella foto il quadro Attesa foto Antonella Anti Studio Click
venerdì 23 febbraio alle ore 18
vernice della mostra dello spazialista Turi Simeti
che resterà aperta fino al 4 marzo.
Se è facile oggi in Italia trovare migliaia di
situazioni dove il nostro paese risulta in crisi di competitività e d¹innovazione e pare essere in coda rispetto a
molti altri paesi europei, ebbene allora è giusto
celebrare, quando c¹è, la nostra posizione preminente.
E' il caso dello Spazialismo, movimento artistico italiano che si è affermato come uno dei più
importanti movimenti internazionali, annoverando artisti di fama mondiale come
Lucio Fontana a cui hanno fatto seguito Enrico Castellani, Turi Simeti ed
Agostino Bonalumi, solo per citare i nomi più
importanti. In questo contesto di riconoscimento internazionale (sono molte le
opere presenti nei musei Tedeschi, Nordeuropei e Sudamericani) Turi Simeti
esprime con un rigore massimo ed una riconoscibilità
incontestabile una poetica raffinatissima che trasforma la monocromia perfetta
delle sue opere in uno scenario suggestivo per accogliere le ombre e le luci
delle estroflessioni. Semplici increspature geometriche, ellittiche, tonde o
rettangolari, diventano protagoniste tridimensionali, potentissime espressioni
di uno spazio che quando sfrutta la terza dimensione trasforma la tela in un
soggetto che cattura le ombre e le trasforma in immagini. La
1 marzo - 14 aprile 2007
L'esposizione si concentra su due nuclei espositivi: una grande
installazione (una corda-treccia dal peso di oltre 4.000 Kg) e una serie di
nuovi lavori fotografici.
L'esercizio mentale di
Gligorov è quello di non fare un oggetto artistico di maniera, bensì riconoscere
all¹arte la capacità di renderci di tanto in tanto più coscienti dei nostri
sentimenti e della nostra anima mentre le nostre vite sono il più delle volte
una costante evasione da noi stessi... con l'opera "dalla terra alla luna"
l'artista evade da questa terra desolata e raggiunge la luna. Ma la corda che
simbolicamente rappresenta l'evasione da questa terra non è una semplice corda,
è l'assoluto e la perfezione di qualcosa di irripetibile e irripetuto. Nelle
trame della corda si intrecciano le aspirazioni, le rappresentazioni dell'età
contemporanea, le sue radici, la corda stringe in sè la redenzione di una
coscienza che scappa dalla paura della polvere della terra sterile e futile. In
questo viaggio che nulla può fermare come l'avventura del sognatore Fitzcarraldo
di Herzog, e con tutti gli imprevisti che accompagnano ogni impresa l'artista ha
creato la vera spina dorsale della sua vita, il sogno. Un sogno che è un inno
I fidanzatini di Peynet a Verona. È stata inaugurata questa mattina dall’assessore al Turismo Francesca Tamellini e dall’assessore alla Cultura Maurizio Pedrazza Gorlero, la mostra che raccoglie, alla casa di Giulietta, i disegni del famoso artista parigino. L’esposizione, realizzata nell’ambito della manifestazione Verona in Love dall’assessorato al Turismo, grazie alla collaborazione della Direzione Civici Musei d’Arte e Monumenti, è curata da Anna Chiara Tommasi e raccoglie una trentina di opere originali del famoso illustratore.
«Una piccola ma preziosissima mostra – ha commentato l’assessore Tamellini -. Siamo grati ad Annie Peynet-Druet, figlia del famoso artista, per aver voluto essere oggi qui presente all’inaugurazione e per aver concesso questi stupendi disegni appartenenti al suo archivio».
I pezzi, per lo più disegni a penna destinati alla pubblicazione su giornali e riviste, sono stati scelti privilegiando il tema degli innamorati sulle panchine dei giardini pubblici, amatissimo dal disegnatore e reso celebre anche dal suo amico Georges Brassens nella canzone Les amoureux des bancs publics.
La mostra documenta inoltre, con alcune opere scelte all’interno della vastissima produzione di Raymond Peynet, il legame dell’artista francese con l’Italia e Verona.
Pur nella fedeltà al motivo dei proverbiali “fidanzatini”, le opere esposte, che vanno
Inaugurazione 3 marzo 2007 alle ore 16,00
Comune di Nogara dal 3 al 18 Marzo 2007.
Cèzanne in mostra ad un secolo dalla sua scomparsa
"L'espressione di
quel che esiste è un compito infinito". Il titolo della
mostra sul pittore
Cèzanne in allestimento nei locali di Palazzo Maggi a
Nogara nella provincia
veronese, sintetizza il straordinario impegno
artistico ed esistenziale di
una figura fondamentale nella storia
dell'arte moderna. Paul Cèzanne nato nel
1839 ad Aix Provence, in una
famiglia di origine italiana di Cesana Torinese,
realizza la più grande
trasformazione ottica accanto agli amici
impressionisti, nella quale la
natura viene descritta nella sua profondità
con il respiro della durata,
con uno sguardo di eternità.
La mostra didattica
ripercorre la vicenda
biografica e artistica del pittore francese, dal
periodo iniziale in cui
studia i maestri del Louvre, all'incontro con gli
impressionisti,
all'affermazione di un nuovo modo di concepire la pittura che
lo porterà
all'isolamento volontario, per un lavoro metodico sui soggetti a
lui più
cari ( Nature morte, Ritratti e autoritratti, Mont
Sainte-Victoire,
Bagnanti).
La sua scomparsa nell'ottobre del 1906 spezzerà
la forza
creativa di un pittore che ha influenzato il cubismo di Picasso e
Braque e
alcuni artisti del primo '900. L'apertura della mostra avrà luogo
sabato 3
marzo alle ore 16 con l'intervento di