dal 5 ottobre 2006 al 18 febbraio 2007.
A grande richiesta prorogate le mostre Tamara de Lempicka e Boccioni
Per il grande successo di
pubblico, che ha superato i 100.000 visitatori alla mostra di Tamara de Lempicka
(tra cui molti personaggi famosi come Seedorf, Lucio Dalla, Ottavia Piccolo,
Anna Kanakis, Olivier Dacourt, Rosalinda Celentano, Ambra Orfei, Valeria Marini)
e i circa 60.000 alla mostra di Boccioni, in occasione delle proroghe le due
mostre avranno un biglietto cumulativo e un orario più esteso.
La mostra Tamara de Lempicka ripercorre la carriera di questa affascinante artista polacca che visse in Russia, a Parigi, in Italia, per approdare poi negli Stati Uniti e passare gli ultimi anni della sua vita in Messico. Attraverso una meditata scelta di opere pittoriche, ma anche di disegni, documenti, fotografie, immagini di repertorio, viene ricreata l’atmosfera del tempo, i grandi eventi storici, ma anche le tendenze dell’arte a lei contemporanea, in un percorso che consente al visitatore di immergersi e di immedesimarsi nel mondo e nella vita dell’artista, piena di “glamour” ma segnata anche dai grandi eventi storici del Novecento.
Mantenendo costante il parallelismo tra la vita e l’opera di Tamara, la mostra si apre evidenziando il momento della fuga dell’artista dalla Russia all’Europa. Tamara, già
Vasco Bendini in mostra fino al 30 gennaio
Ampia personale con opere dagli anni cinquanta ai nostri giorni, di un importante protagonista e anticipatore dell’informale italiano. Vasco Bendini, nato a Bologna nel 1922, allievo di Virgilio Guidi e Giorgio Morandi, è stato uno dei pittori più seguiti e amati da Francesco Arcangeli che ha presentato le sue prime personali a Firenze, Milano, Roma negli anni cinquanta, anni in cui è nata la serie di dipinti “Gesto e materia” che proseguirà fino agli anni settanta.
Autore di raffinata cultura, solitario e schivo per carattere, ma eclettico e audace sperimentatore quando si tratta di affrontare l’opera, Bendini non volle mai riconoscersi in una scuola o corrente, tanto che negli anni sessanta la sua ricerca si spostò sull’arte oggettuale e comportamentale, precorrendo in qualche modo l’arte povera. Ma la pittura, sua più autentica vocazione finirà per vincere.
Questo ritorno darà vita negli anni successivi a nuovi cicli di lavori che, sempre di più, lo dichiareranno figura unica nel contesto della pittura italiana del dopoguerra. Unicità che si definisce forse proprio in quell’equilibrio “fragile, instabile, slittante” che Arcangeli aveva letto già nei suoi primi lavori, unito a quell’”accentuazione dello spirituale” che eleva la materia a poesia.
Presente a tre edizioni della Biennale di Venezia nel 1956-1964 e 1972,
La quinta edizione della Biennale d’Arte Postumia "Giovani Camerae Pictae" nasce in concomitanza con le celebrazioni dedicate al quinto centenario della scomparsa di Andrea Mantegna.
Per l’occasione gli spazi di Villa Ippoliti, sede del Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti, si aprono a dieci giovani artisti selezionati dalle curatrici Paola Artonie Antonella Gandinie chiamati a intervenire negli spazi del museo rielaborando personalmente la poetica di Mantegna (in termini di spazialità e prospettiva, psicologia dei protagonisti, rapporto con la classicità,…).
In mostra sono i lavori di Paul Beel, Francesca Conchieri, Leonida De Filippi, Luca Francesconi, Junko Imada, Mario Piavoli, Paola Risoli, Spazio Visivo(gruppo composto da Paolo Cavinato, Anna Stradae Stefano Trevisi), Nicola Vinci, Dania Zanotto.
Mostra d’Arte dedicata al Jazz
Poesie Visuali di MAURO DAL FIOR e quadri di AMARANTA DE FRANCISCI
Prorogata fino al 28 gennaio
Dal 16 Settembre 2006 al 14 Gennaio 2007
Una mostra per celebrare il quinto centenario della morte di Andrea Mantenga, uno tra i più grandi maestri del nostro Rinascimento. Un evento espositivo di indubbio valore. Un unico affascinante viaggio alla scoperta della ricca personalità di questo grande maestro attraverso tre mostre che avranno luogo in contemporanea in tre città, partendo da Padova, luogo della sua formazione, passando per Verona dove è conservata una delle sue opere più importanti, che tanto influì sulla cultura figurativa del capoluogo, per arrivare a Mantova, città in cui l’artista trascorse la maggior parte della sua vita fino alla morte.
A Verona il nucleo della mostra sarà rappresentato dalle due grandi commissioni pittoriche realizzate da Andrea Mantegna per la città, il Trittico di San Zeno, e la Madonna in gloria fra santi e angeli, nota come Pala Trivulzio, e sulla loro influenza su uno dei periodi più alti della storia artistica veronese
Rilettura delle vicende artistiche di Verona negli anni ’50 ’60 ’70 attraverso le opere di:
E. Degani, M. Berrocal, F. Arduini, G. Bogoni, G. Olivieri, G. Meloni, S. Girardello,
I. Legnaghi, G. Bragantini, M. Casari, P. Castagna, F. Chiecchi, C. Lerose,
R. Marinelli, G. Veneri, G. Martinelli, A. Zanon, P. Rampinelli, V. Ferrari, S. Billi,
N. Finotti, O. Gibroni, D. Levi, F. Malavasi, D. Tenuti, F. Verdi, P. Marchiori,
M. Mangano, Q. Ghermandi, L. Brunelli, Sarenco, A. Mozzambani. G. Rossi
e tutti gli altri protagonisti delle vita artistica di quel momento.
Nel prezioso
volume pubblicato per l’occasione da Edizioni dell’Aurora, oltre alla riproduzione
delle opere, ci
sarà una vasta e inedita documentazione fotografica della scena artistica
di quei favolosi anni ’60 (inaugurazioni, performances, cocktails, mostre, eventi ecc.).
Scritti in catalogo di: Alberto Veca, Camilla Bertoni, Alessandro Mozzambani
e Francesco Arduini.
foto Antonella Anti Studio Click
Eliana Masala
dal 16 dicembre al 06 gennaio 2007
sculture in seta e LAMBDA on alluminium
sarà presente l'Artista
La Mostra verrà presentata
dalla Storica dell'Arte e Saggista
Licia MichelangeliI Catalogo disponibile in Galleria
sculture in seta e LAMBDA on alluminium
ELIANA MASALA è nata a Verona da genitori Sardi nel 1961.
Ha studiato Pittura, Grafica, Incisione all'Acquaforte,
Fotografia, Arti Visive, Architettura.
Dal 1990 si occupa di tecnica "Batik & Tie&Dye" e in
questo ambito ha curato anche
alcune pubblicazioni per le Edizioni GIUNTI di Firenze.
Attività espositiva a partire dal 1992 con Mostre "Personali" e
"Collettive".
Ha vinto alcuni Premi di Grafica e Pittura.
Partecipazioni recenti: IMMAGINA2004 - Arte a Reggio Emilia
Vicenza Arte 2006 • 60x60 "Collezione in Crescita" a cura di
Nicola Dimitri Young
Museum Palazzo Ducale di Revere - Mantova
MIM: Museum in Motion, Castell'Arquato (Piacenza) a cura della
Fondazione D'ARS
Acquisizioni:
Museo D'Arte Contemporanea della Fondazione "LOGUDORO MEILOGU" di
Banari (SS)
Young Museum di Revere (Mantova)
Golf Club S. Stefano di Campagnola Emilia (Reggio Emilia)
Fondazione D'ARS, Milano.
Un suo importante lavoro è stato esposto a Verona negli spazi
della Sinagoga nell'ambito
della 5a Giornata Europea della Cultura
Ebraica.
"Nelle opere di quest'Artista la stoffa si sostituisce alla terra
madre, calda, faticosa,
generatrice.
Il suo
dal 7 ottobre alll'8 gennaio 2007
Al Mart di Rovereto la mostra presenta oltre 120 opere provenienti dall'Osterreichische Galerie Belvedere di Vienna e altri prestigiosi musei austriaci e tedeschi, fra dipinti, disegni e sculture, molti dei quali mai esposti in Italia, per illustrare la vita e l'opera di Egon Schiele (1890 - 1918), uno dei più celebri esponenti della pittura espressionista.
Un'occasione importante per approfondire il percorso
pittorico del grande artista austriaco, ma anche per conoscere l'ambiente
culturale della Vienna di inizio secolo scorso attraverso le opere di quel
gruppo di artisti che, con Schiele, diedero vita al rinnovamento dell'arte
moderna.
Gustav Klimt (1862 - 1918), amico e mentore, è certamente una figura
centrale, il perno dell'evoluzione artistica del giovane Schiele. Klimt è stato
il maestro, alla sua arte si era ispirato così come ne aveva presto abbandonato
le linee ondulate e impreziosite da decorazioni auree e vegetali per raggiungere
un più crudo realismo, aspro e duro espresso soprattutto nei ritratti e nei
corpi nudi.
Egon Schiele aveva frequentato l'Accademia d'Arti Figurative di
Vienna, presto lasciata a causa dei contrasti con i suoi insegnanti. Nel 1909
fondò con quindici compagni di studio, tra cui Anton Faistauer e Robin Christian
LA CASA DEI SOGNI
Nel verde e nell’isolamento delle Torricelle, a ottobre di quest’anno, ha aperto i battenti il primo museo permanente del giocattolo.
Vi sono riuniti oltre 3000 esemplari di varie nazionalità di bambole, pupazzi, casette di ogni dimensione, burattini, marionette, macchinine, cavalli a dondolo, libri antichi, ..., raccolti negli anni dall’avvocato veronese Luciana Gaspari. Ci siamo stati. Nell’idea è un luogo affascinante pensato forse per gli adulti, forse per i bambini, non è ben chiaro.
Agli adulti mancano le coordinate, le date, qualche piccola parolina
sparsa qua e là che spieghi la provenienza dei giochi, la loro collocazione
nella storia del giocattolo senza la quale quei pezzi rischiano di diventare un
ammasso senza forma. Ai bambini manca la possibilità di un’esperienza completa,
essendo i giochi tutti aldilà di un vetro.
Più che una casa dei sogni assomiglia a un luogo di magia più nera che bianca. Suoni il campanello, si apre la serratura dal di dentro, entri e
dal 18 novembre al 16 dicembre
La galleria, specializzata
nella ricerca etnografica e nella proposta
di autentici pezzi delle Arti Tradizionali dei popoli extra-europei,
espone una collezione di copricapi tradizionali Asiatici e Africani.
Sono
ornamenti che spesso, oltre ad un semplice abbellimento del corpo, costituivano
un importante elemento decorativo che aveva particolare significato in occasioni
quali feste, riti, momenti religiosi; di grande effetto scenografico, o di
poetica fattura, assumevano anche una decisa funzione apotropaica.
La galleria propone in
permanenza una scelta di monili e ornamenti di popoli extraeuropei e
periodicamente mostre tematiche alternandole al progetto
"Fuorinorma" (Outsider Art)
Foto Antonella Anti Studio Click