Data mostra: 7 luglio - 8 ottobre.
In un breve testo Fernando Pessoa racconta di essere su un treno e di fissare il ricamo del colletto di una donna. Osservando questo semplice dettaglio, gli si aprono davanti agli occhi le filande da cui è uscito il filo, gli operai, le sarte, fino ad entrare nella vita domestica e nei segreti più intimi di tutta quella gente che può aver collaborato affinché la donna portasse quel piccolo filo di seta che le orlava il collo. Quando alla fine scende dal tram, è completamente stordito dalla sensazione di aver vissuto tutta una vita. E’ un brano spesso riportato da Luigi Ghirri. Basta niente – spalancare una finestra, scendere le scale, camminare lungo un fiume - per arrivare in capo al mondo. Forse era per questo che egli apriva l’obiettivo all’infinito. Lo faceva per allargare lo spazio dell’immagine e andare a scovare le cose che si perdono all’orizzonte. Una sua foto dell’85 porta un titolo alla Borghes: “Le strade sembrano andare sempre nello stesso punto e quindi da nessuna parte”. E’ un richiamo a un concreto inafferrabile, dove ogni cosa è visibile e nient’altro. Ma è anche un modo per sfuggire alla moltiplicazione ossessiva delle immagini che rende il mondo esterno sempre più denso e opaco, tanto che
Mostre in programma:
Dal 4 al 11 settembre espone la pittrice
Enrica Fara; dal 11 al 18 settembre espone la pittrice
M.Luisa Prandi e 18 settembre al 25 settembre espone la pittrice
Iva Casson.
Durata della mostra: dal 16 settembre al 7 ottobre.
Inaugurazione 16 settembre ore 18,30.
L’artista croato Miljenko Bengez approda a Verona con il suo mondo pittorico fatto di oasi di pace e colore, in opposizione al grigio caos urbano.
Bengez ha iniziato a dipingere negli anni Ottanta e si unisce al “Gruppo 69” con cui attualmente lavora e espone in Croazia e all’estero. Dall’atelier di Vilim Svencnjak, al “Campo del restauro Lorenzo de’ Medici” di Firenze, a Milano, alla Galleria Feinman di New York: questo il percorso del talentuoso artista che si richiama alla tradizione lirica da Cezanne a Klee e ricerca, trovandole, bellezza e dolcezza.
Le opere resteranno in mostra da INCORNICIARTE fino al 7 ottobre.
La galleria si occupa sia di arte moderna che di arte contemporanea.
Ha curato esposizioni di autori del Novecento (De Chirico, Savinio, Marino Marini, Morandi, Melotti...), dei più importanti artisti degli anni 50 (Afro, Burri, Capogrossi, Fontana, Manzoni...) e di pittori contemporanei (Ontani, Tirelli, Salvo, Dessì, Frangi, Gallo...).
Dal 91, Davide ha curato diversi cataloghi d’artista e ha allestito una dozzina di personali in varie gallerie italiane sopratutto milanesi.
La galleria La Giarina Arte Contemporanea conclude la stagione con Italian Details, una mostra che vuole essere una panoramica sull’iter espositivo della galleria. Le opere esposte sono di Clara Brasca, Davide Coltro, Claudio Costa, Daniele Girardi, Emilio Isgrò, Aldo Mondino, Adriano Nardi, Luisa Raffaelli, Toti Scialoja e Giulio Turcato.
Un viaggio attraverso gli ultimi trent’anni di arte italiana, senza alcuna intenzione di imbrigliare le differenti espressioni artistiche sotto la stessa poetica. D’altra parte, gli artisti in questione appartengono a differenti generazioni e contesti culturali ed utilizzano i più disparati mezzi espressivi. Nonostante ciò, in arte è sempre curioso ravvisare come passato e presente possano incontrarsi e dialogare tra loro. E così, il concettualismo di Isgrò e di Costa, la forza cromatica di Turcato, Mondino e Scialoja instaurano segrete corrispondenze con le multiformi realizzazioni degli artisti cresciuti nel fatidico “presente”, come Brasca, Coltro, Girardi, Nardi e Raffaelli.
Italian Details non è una semplice sosta, ma piuttosto l’occasione per riflettere sugli ultimi anni di attività in vista delle prossime avventure espositive e dei futuri incontri in galleria. I.D.
La Mostra – diretta da Paolo Portoghesi con Marcello Fagiolo – proporrà un percorso visivo attraverso i più significativi luoghi della città di Roma, così come vennero plasmandosi soprattutto durante i pontificati di Urbano VIII Barberini (1623-44), Innocenzo X Pamphilj (1644-55) e Alessandro VII Chigi (1655-66) attraverso l’opera di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. In un secolo di crisi politica e di marginalizzazione del papato, il Barocco costituisce il vanto e il primato di Roma per l’eccezionale forza rivoluzionaria del suo linguaggio: le innovazioni berniniane e borrominiane si diffondono non soltanto in tutta Europa ma contagiano anche l’America latina. Il Barocco romano diviene così emblema assoluto dell’arte come meraviglia, spettacolo, invenzione continua.
La Mostra intende documentare – oltre ai capolavori architettonici e ai grandi cicli decorativi - anche la sperimentazione del barocco interrotto, di opere rimaste sulla carta per scelta dei committenti o per mancanza di risorse. Attraverso ricostruzioni virtuali e modelli di grandi dimensioni (dai tre agli otto metri di ampiezza) verranno così ricostruiti – insieme a opere perdute come la Villa del Pigneto Sacchetti di Pietro da Cortona - alcuni progetti di eccezionale interesse, come quello di Pietro da Cortona per un Palazzo-Fontana per i Chigi a piazza Colonna, o quelli borrominiani per S. Giovanni in Laterano e S. Paolo fuori le
dal 27 agosto al 17 settembre
Un percorso nella valle del Tasso
Inaugurazione domenica 27 agosto alle ore 16.30.
La valle del tasso, lembo di terra che sorge tra la frazione di Pazzon ed il comune di Caprino Veronese, sarà il proscenio di Sentieri nell’arte, una manifestazione artistica a cura di Nadia Melotti
Si tratta di un percorso che vedrà lo spettatore immerso nel viaggio lungo i morbidi fianchi del monte, tra le opere di 16 artisti ed un poeta, che hanno creato i loro lavori per il luogo.
Il lavoro dell’artista al servizio della natura, che per due settimane donerà il proprio fragile e misterioso corpo agli occhi dei viandanti che ivi si addentreranno.
Lunedi 28 agosto: "Uomo e natura alla ricerca di un equilibrio possibile" (conversazione Filosofica). A seguire "Rassegna Video Art" in collaborazione con la Galleria Neon-Campobase di Bologna.
Corpus poeticum di EVASIO REVEUR, curatori Nadia Melotti.
SENTIERI NELL’ARTE
“Nell’osservazione spregiudicata dell’acqua e dell’aria, il pensiero si trasforma e diventa idoneo alla comprensione del vivente”
Rudolf Steiner
Fotografie di Alessandro Brasile
(Ingresso libero e gratuito).
Una mostra di ritratti di registi africani, e non solo. Un faccia a faccia con i protagonisti di un cinema altro, ancora poco conosciuto, per svelare, attraverso il ritratto fotografico, il volto nascosto dietro la macchina cinematografica.
Nel 1857 il celebre fotografo Gaspard-Félix Tournachon, più famoso come Nadar, giunge a un processo con il fratello Adrien proprio per l’uso di questo pseudonimo con cui era divevuto celebre; nel sostenere di fronte ai giudici che a lui solamente spettava il diritto di utilizzare il nome di Nadar, e quindi firmare le proprie opere, egli spiegò che la fotografia era ormai alla portata di qualsiasi persona e che lui avrebbe potuto insegnare anche a uno stalliere tutto ciò che serviva per realizzare una fotografia in un giorno, ma non avrebbe potuto comunicargli quella particolare sensibilità necessaria per ritrarre una persona cogliendone le sfumature del carattere, la sua personalità e realizzando quindi non un qualsiasi ritratto, ma “il ritratto” dotato di una verosimiglianza interiore, oltre che esteriore. Si può certamente immaginare quale fascino abbia avuto il ritratto nella ormai lunga storia della fotografia, ma aldilà delle epoche e degli stili rimane però interessante riconoscere quelle immagini nelle quali il fotografo ha cercato di entrare in sintonia con i propri soggetti.
Attraverso
Nella odierna piena rivalutazione dell’arte del Seicento spetta finalmente anche ad Annibale Carracci (1560 – 1609), che per secoli ne è stato considerato il maggior rappresentante, l’attenzione specifica di una mostra monografica. Promossa dal Comune di Bologna e dal Comune di Roma, la mostra, a cura di Daniele Benati e di Eugenio Riccomini, vanta un prestigioso comitato scientifico che si avvale dei più autorevoli studiosi internazionali dell’opera di Annibale. E’ questa la prima esposizione dedicata esclusivamente al più giovane e più dotato dei tre Carracci, celebrato dai suoi contemporanei come il nuovo Raffaello, autore di dipinti e disegni fin da subito straordinariamente ammirati per novità di invenzione e felicità di esecuzione, eretti a modello da generazioni di artisti e oggetto di culto già dal Seicento nelle maggiori collezioni europee.
Sebbene un momento essenziale della riscoperta della pittura seicentesca fu proprio nella grande mostra bolognese del 1956 dedicata ai tre Carracci, nella vicenda critica che ha accompagnato la riabilitazione di quella stagione Annibale è stato letto come l’antagonista di Caravaggio: risultato tanto più paradossale in quanto proprio Annibale Carracci fu uno dei pittori contemporanei più stimati da Caravaggio, nonché uno dei suoi principali interlocutori (e non soltanto nell’impresa comune della Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo a Roma), in un dialogo serratissimo che
I personaggi dei comics sul grande schermo.
Dal 27 maggio al 17 settembre a cura di Roberto Festi.
Spiderman, Valentina, Dick Tracy, Diabolik, Flash Gordon..... Differenze e affinità dei più importanti intrattenimenti di massa del Novecento, imparentati tra di loro fin dai rispettivi esordi. La mostra, ideata da esaExpomostre, si snoda cronologicamente dando spazio alla produzione americana ed europea e presentando 34 personaggi attraverso manifesti cinematografici, tavole e strisce dei comics, costumi, foto di scena e colonne sonore.