Da giovedì 17 a sabato 19 giugno 2010, alle ore 21, al Teatro Romano
8ª edizione de “I colori della danza” spettacolo-evento promosso dalla 1ª Circoscrizione in collaborazione con l’associazione culturale “ErsiliaDanza”. L’iniziativa, che ha il sostegno degli assessorati alla Cultura del Comune e della Provincia di Verona, della Regione Veneto e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stata presentata dalla vicepresidente della 1ª Circoscrizione Giuliana Marconcini. Presenti la coordinatrice della Commissione Cultura Daniela Drudi e Claire Lusardi del Coordinamento organizzativo.
“La manifestazione, nata nel 2003 – spiega Marconcini – dà la possibilità a centinaia di allievi, provenienti da 62 scuole di danza di Verona e provincia, di esibirsi nella prestigiosa cornice del Teatro Romano. Un’occasione importante per i ragazzi, che partecipano sempre più numerosi, per mostrare quello che, con impegno e dedizione, hanno imparato nel corso dell’anno.
Le migliori esibizioni saranno premiate con stages internazionali e borse di studio”. Nel corso delle tre serate si esibiranno anche la compagnia del Liceo artistico coreutico di Torino, quella del Liceo coreutico di Verona e l’etoile del Balletto della città slovena di Mirabor Marin Turcu. La direzione artistica dell’evento è affidata a Laura Corradi.
Il biglietto d’ingresso, del costo di 10 euro, potrà essere acquistato al Teatro Romano nelle serate di
24 aprile 2010 alle 21.00 al Centro Culturale De André di Marcon (Venezia), Piazza Iv Novembre 2
In occasione del 65° anniversario della liberazione italiana va in scena lo spettacolo teatrale "Le stagioni del sergente" della Compagnia Zelda, con Filippo Tognazzo e Marica Rampazzo, e le musiche a cura di M° Ivan Tibolla.
Lo spettacolo, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Marcon Assessorato alle Politiche Culturali, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Arteven Circuito Teatrale Regionale e la Regione del Veneto.
Le Stagioni Del Sergente rende omaggio all'opera e alla vita di Mario Rigoni Stern attraverso la lettura di alcune delle pagine più intense scritte dall'autore asiaghese nel corso del secondo dopoguerra. Verranno così toccati alcuni dei temi più cari a
Stern, come il rapporto fra natura e uomo, l'evoluzione della vita sull'altipiano, la tragica ritirata di Russia e la difficile vita dei recuperanti della Grande Guerra, il desiderio di una realtà più umana e pacifica.
La densa e casta scrittura di Stern viene valorizzata da una lettura d'attore che ne evidenzia i momenti di dinamicità e drammaticità, mentre la musica ne sottolinea il forte impatto emotivo sull'ascoltatore.
I brani letterari sono tratti da: Storia di Tönle, Le stagioni di Giacomo, L'ultima partita a carte, Storie dell'Altipiano, Stagioni, Il sergente nella neve.
sabato 27 marzo 2010 alle ore 21.00 la Compagnia Teatrale “I Gotturni” in collaborazione con “Il Carro dei Comici”, rispondendo all’invito fatto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dall’AGIS, organizza in occasione della Prima Ricorrenza della Giornata Mondiale del Teatro, presso la propria sede Sala Mirò (Corso Vitt. Emanuele, 31 – Villafranca di Verona) uno spettacolo dal titolo “ANTOLOGIA DI SPOON RIVER” una messa in scena di Claudio Messini con musiche di Fabrizio De André.
La manifestazione sarà ad ingresso libero.
venerdì 26 marzo 2010 al Magazzino 22 di Interzona ultimo appuntamento della rassegna teatrale Are We Human che prevede lo spettacolo degli allievi del Corso Atto III Scena I e la proiezione della videoinstallazione Chiunque vuole essere qualcuno e nessuno vuole essere chiunque di Sirio Magnabosco.
La rassegna, a cura di Tommaso Rossi, si inserisce all'interno del progetto progetto Atto III Scena I, laboratorio di performing art per giovani d'età compresa tra i 14 e 25 anni, organizzato in collaborazione con l'Associazione di Volontariato Il Germoglio, Arci Verona, Cestim, Movimento Nonviolenti e I.T.I.S. G. Marconi di Verona e con il sostegno della Regione del Veneto e del Ministero della Gioventù, oltre al patrocinio di UNESCO Italia, Accademia Nazionale d'Arte Drammatica S. D'Amico e Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli.
Romeo e Giulietta. Atto III, Scena I. Benvolio è accusato da Mercuzio di essere una persona violenta e rissosa. Di Benvolio, in realtà, sappiamo tutt’altro, sembra essere il più pacifico e prudente tra i giovani veronesi. Per di più nel resto della scena sarà Mercuzio a provocare la lite con Tebaldo. Cosa si nasconde sotto questo breve e ambiguo dialogo d'inizio scena? Un’ipotesi: Mercuzio vuole verificare se anche nell'uomo più mite si annidi la violenza. La scena prosegue, Benvolio esplode riversando la propria rabbia, restituendo l'offesa
"Le porte di Babilonia"
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ho sentito russi bestemmiare in italiano
neri gialli e rossi bestemmiare in italiano
li ho sentiti parlare tra loro nella loro lingua
ma bestemmiare in italiano
il papa ce l’abbiamo noi e la bestemmia pure
è come l’inglese per il rock o la sigaretta dopo il caffè
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Valeria. Parlando di Made in italy si fermano tutti all’argomento. “E’ un teatro civile, contro il Nord-Est…” No! La riflessione più grossa che facciamo è quella invece sul teatro.
Enrico. Non facciamo altro che riportare ciò che incontriamo fuori.
- Una sorta di termometro? Non si cura dei motivi della febbre, registra una temperatura.
Enrico. Quest’immagine rende. Non c'è giudizio. Non ce ne chiamiamo fuori.
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giuro su la testa de me mare de me pare de me fiol
giuro sulla bibbia
giuro fedeltà
all’alleanza atlantica
giuro che no lo savea che no volea che no gh’ero mia
giuro che smetto
giuro che ghe proo
ti giuro amore
un amore eterno
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Enrico. In questo sforzo contro la chiusura che si genera col giudizio, scegliere le immagini diventa un lavoro molto delicato.
Valeria. Nei tubi luminosi volevamo mettere molti più disegni. Ad esempio il simbolo dalla Lega Nord. Ma nel momento in cui senti un nostro testo e
16 - 21 marzo 2010, in scena Il paese degli idioti, spettacolo che Tato Russo (ospite di Gigi Marzullo nella trasmissione Applausi di domenica 14 marzo) ha tratto da un romanzo breve e poco noto di Fëdor Dostoevskij, una riscrittura teatrale del Villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti. ottavo e ultimo appuntamento con il Grande Teatro 2009-10.
Si tratta – Tato Russo tiene a precisarlo – di una vera e propria “commedia”, una “reinvenzione teatrale” in cui l’autore porta all’estremo i toni satirici e grotteschi del testo letterario dipingendo un mondo di idioti, succubi del furbo Foma Fomic che interpreta lui stesso. Fomic, fingendosi ispirato, anzi “unto” da Dio, assume atteggiamenti di vate e manipola quanti gli ruotano attorno. L’unico che ha il coraggio di ribellarsi è proprio un “servo della gleba” che, qui come in molti romanzi russi, dimostra una dignità e una consapevolezza inversamente proporzionali al suo ruolo sociale, relegando la classe dei padroni in posizione subalterna, gretta, ignorante, quando non addirittura depravata.
«È la prima volta – racconta Tato Russo – che interpreto un personaggio totalmente negativo e devo confessare che fare la parte del “cattivo” mi diverte molto. Nel riscrivere questo testo che – tengo a ribadirlo – è una vera e propria commedia formalmente ambientata in un’ipotetica contrada