Con la mostra dal titolo “Bruno Murari: Aria | Terra” (9 aprile 2017 - 10 gennaio 2018) continua la proposta di esposizioni a Palazzo Pretorio di Cittadella (Padova) in collaborazione con il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova.
Bruno Munari (Milano, 1907 – 1998) ha sempre affrontato con umiltà le possibilità creative della pittura, della grafica, del design, ecc. con l'obiettivo di trasformare il suo lavoro in “una sorta di viaggio esperienziale”.
Sosteneva l’utilizzo di metodologie oggettive e trasmissibili per porre chiunque nella condizione di comprendere i processi creativi. Quasi cinquant’anni fa Munari si chiedeva: «L’arte, che un tempo era privilegio di pochi uomini sta diventando una espressione possibile a ciascuno di noi? Si sta riducendo positivamente la distanza tra l’artista e l’uomo normale?» (Artista e designer, 1971).
In questa mostra il suo lavoro è proposto all'insegna di due aree. Aria dove prevale la leggerezza fisica e mentale, l’evoluzione spaziale e concettuale che sembrano non richiedere sforzo, come in assenza di gravità, dove troviamo alcune tra le più significative opere di Munari, accompagnate dai disegni progettuali, raggruppate in sette nuclei tecnici e tematici.
Terra dove la leggerezza delle opere si traduce in fare con l’obiettivo di divulgare i risultati ben oltre l’ambito ristretto dell’arte, intesa come privilegio esclusivo, elitario, per
15 maggio – 26 luglio 2015 / sedi varie.
Il tema scelto per l'edizione 2015 è "Effetto Terra". Per vivere intensamente "Fotografia Europea" il consiglio è di partecipare alle giornate inaugurali (ma questo suggerimento può servire per le prossime edizioni!). Comunque è sempre interessante e piacevole una visita alla manifestazione che chiude il 26 luglio. Le varie sedi sono ben segnalate e il fine settimana gli orari di apertura serali vengono prolungati. Le mostre
organizzate per questa edizione che si sovrappone all'Expo si interrogano sul rapporto delle tematiche EXPO con la fotografia non solo rispetto alla sua funzione di rappresentazione e di documento, quanto anche con l'ambizione dell'originalità, del rinnovamento, della peculiarità. I mezzi, i modi, le iconografie sono cambiate enormemente negli ultimi decenni e con essi gli immaginari e le riflessioni. La velocità, la connessione, la "liquidità" fanno sempre più da contrappunto ai ritmi, alle relazioni, alla solidità che la terra comunica.
Un primo aspetto riguarda la rappresentazione del pianeta. Quale nuova geografia ci può consegnare oggi la fotografia? Esiste ancora una contrapposizione tra natura e artificio? Tra memoria e novità, tra tradizione e futuro? Luoghi nuovi, nuovi modi di rappresentare, nuovi immaginari e nuove manipolazioni dell'immagine aprono non solo verso inedite prospettive ma anche ad una diversa considerazione del passato.