ANDREA BIANCONI 11 maggio - 20 luglio 2013
Inaugurazione 11 maggio .2013, ore 18,30 La Giarina Arte Contemporanea
“Sono uno specchio, un’eco. L’epitaffio”. Parole di Borges, per dire dell’infinito, dell’innumerabile, del tempo, dell’eternità o della ciclicità dei tempi. Ma anche, per sottolineare la convivenza e la compresenza di tutte le cose tra di loro, la loro connessione fluida, ininterrotta che si perpetua attraverso la presenza (o la sparizione) dell’autore stesso. Ebbene, tutta la ricerca degli ultimi anni di Andrea Bianconi (Arzignano, VI, 1974; vive e lavora tra Vicenza e New York) sembra concentrarsi su un’idea di perpetuazione del vissuto, del perdurare di esistenze, anche quando queste sono ridotte a semplici resti, a spoglie ingegnose o maliziose.
Anzi, l’artista vicentino pare spingere la sua operazione alle estreme conseguenze, legando (e collegando) uno sterminio di oggetti in una sorta di alluvione romantica e surreale, fino a far perdere loro ogni profilo consueto, ogni riconoscibilità, ogni corporeità. A contare è soprattutto l’utopica idea di collezionare il mondo, come fosse una casa di adorabili fantasmi, una raccolta di saperi indiziari, esposti alla fragilità, al movimento, al mutamento che è la caratteristica stessa del sapere. Niente può essere davvero ordinato o classificato: e gli strumenti che Bianconi utilizza per assemblare il suo bizzarro archivio (corde, nodi, gabbie, colle), più
23 Aprile 2013 - 10 Settembre 2013
In occasione del Centenario del Festival lirico Arena di Verona, raggiunge il suo compimento la missione di AMO - Arena MuseOpera: contribuire alla valorizzazione e alla divulgazione della cultura Operistica Italiana. Il riferimento assoluto per quel che riguarda la storia della lirica italiana a livello internazionale è senza dubbio il maestro Luciano Pavarotti e proprio a lui è dedicata la prima delle nuove esposizioni al piano terra dello storico Palazzo Forti a Verona,
Nelle nove "stanze" dedicate ad AMO Pavarotti, la Voce si racconta attraverso uno straordinario percorso di video emozionanti, restaurati ed elaborati graficamente: grandi installazioni multischermo, strutture video trasparenti e di tessuto, dall'effetto tridimensionale e di grande impatto emotivo, disposte a ricordare le quinte di un palcoscenico; una speciale e originalissima timeline che trasmette un emozionante collage fotografico animato, in un avvolgente panorama a 180°, accompagnato da musiche, effetti sonori e - su tutto - dalla voce stessa del Maestro che canta e racconta.
Per il pubblico e gli appassionati è assicurata una grande esclusiva: la registrazione delle prove mai vista prima di Luciano Pavarotti che si apprestava a interpretare nuovamente Turandot, vent'anni dopo la sua ultima recita nel ruolo di Calaf. Si tratta di un raro documento video che risale al 27 settembre 1997, della Turandot
Opening Sabato 25 Maggio, ore 11.30 Studio la Città
PIETER HUGO,
LAURA NSENGIYUMVA,
MIKHAEL SUBOTSKY,
LAWRENCE LEMAOANA,
PHILIP KWAME APAGYA
Some views of Africa è una mostra dedicata ad artisti originari da diversi paesi del continente africano: Sud Africa, Camerun, Ghana, Ruanda. Il lavoro degli artisti individuati esprime l’attuale posizione geo-culturale dell’Africa rispetto al contesto globale e racconta paesi segnati da tensioni sociali irrisolte e da una pesante eredità postcoloniale, ma percorsi da sogni, da desideri, da grandi energie del cambiamento.
Tutt’altro che univoca, tutt’altro che pacificata, la mostra si offre come un insieme di punti vista di artisti particolarmente sensibili al loro luogo di origine e al loro contesto di vita. Sono presenti in mostra le opere di Philip Kwame Apagya, Pieter Hugo, Lawrence Lemaoana, Laura Nsengiyumva e Mikhael Subotzky.
Studio la Città srl
Lungadige Galtarossa 21
Verona 37133
Italy
Mikhael Subotzky, Traffic light encounter - 2004
dal 4 luglio al 31 agosto 2013 Biblioteca Civica di Verona
Le immagini di Paolo Ronc, fotografo trentino innamorato dell’Africa, dei deserti, del respiro di una terra che lo ha conquistato e della quale ha saputo interpretare gli aspetti più intensi e veri, sono accompagnate dalle testimonianze e dalle esperienze di Andrea Semplici, giornalista e scrittore di viaggi.
Giovedì 4 luglio 2013 alle 17.30 in Protomoteca della Biblioteca Civica si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Dancalia. L’emozione diventa silenzio”: le immagini di Paolo Ronc, fotografo trentino innamorato dell’Africa, dei deserti, del respiro di una terra che lo ha conquistato e della quale ha saputo interpretare gli aspetti più intensi e veri, sono accompagnate in questa mostra dalle parole, dalle testimonianze e dalle esperienze di Andrea Semplici, giornalista e scrittore di viaggi. Oltre a Paolo Ronc, interverranno Antonia Pavesi, consigliere incaricato alla Cultura del Comune di Verona, e Luigi Turco, Presidente della Cantina Valpantena Verona.
La Dancalia è un immaginario africano, una geografia concreta e sorprendente. È stata l’ultima chiazza bianca sulle mappe novecentesche. La sua esplorazione è stata un’avventura italiana. La Dancalia è una terra di lava, fuoco e sale ai confini fra Etiopia ed Eritrea, in Africa Orientale. Qui, la Rift Valley entra in Africa e sta provando a spezzare in
8 - 23 giugno 2013 - La "Casa degli Artisti", il collettivo che per anni ha lavorato sotto il magistero tecnico e teorico di Luciano Fabro e Jole De Sanna, si ripresenta a San Giorgio in Valpolicella dopo una quindicina d'anni. Interpreti vecchi e nuovi continuano a confrontarsi con l'opera come elemento dinamico attraverso il quale fare esperienze e prendere possesso di qualcosa.
Anche se definire il "qualcosa" rimane impossibile. Fabro avrebbe parlato di "Rivelazione", di un "essere introdotti nei misteri dell'immagine attraverso la materia".
Niente soluzioni uniche, perchè porterebbero direttamente nei territori della metafisica: questi artisti cercano invece di esteriorizzare l'identità di una cosa, come fosse un evento di tensione non risolta, un'apertura verso cui possa passare la conoscenza. In altre parole, essi riprendono i dati del reale e si lasciano attraversare da essi, in modo che il loro sentire sia costantemente sollecitato. E non a caso hanno scelto come titolo della rassegna il termine neurologico di Potenziali Evocati, proprio per alludere a quegli "esami che studiano la risposta del sistema nervoso ad uno stimolo visivo".
- Diego Morandini presenta un blocco in cemento che ha lavorato fino a ottenere una sorta di sfera, che dà più la sensazione di una massa senza un punto fisso che di un peso, di una gravità.
Inaugurazione giovedì 16 Maggio 2013 ore 18.30
Galleria PH Neutro Vicolo Balena 3, Verona
Mostra collettiva, Fotografie di Silvia Celeste Calcagno, Fotovitamina, Jefferson Hayman, Tobia Makover, Beth Moon e Curtis Wehrfritz.
Dalla tradizionale stampa ai sali d’argento di Jefferson Hayman, ai dagherrotipi moderni di Curtis Wehrfritz, alla riscoperta del platino palladio di Beth Moon, passando per le sperimentazioni più diverse, come l’utilizzo della cera d’api di Tobia Makover, la manipolazione delle immagini attraverso agenti chimici e vernici di fotovitamina o l’uso innovativo della ceramica come supporto di Silvia Celeste Calcagno, la mostra Dall’Argento al Palladio si presenterà come un viaggio nella storia dell’arte fotografica tra rivisitazione di antiche tecniche e sperimentazioni innovative.
Il tutto sarà arricchito, in vero spirito PH Neutro, dalla presenza delle opere dei Grandi Maestri della Fotografia, storicizzati e contemporanei quali, Ansel Adams, Gabriele Basilico, Nan Goldin, Duane Michals, Alex Prager, Sebastiao Salgado, Paolo Ventura ed altri. Ogni Artista avrà un esclusivo corner dedicato nel quale Opere diverse, arricchite da testi critici e didascalie, aiuteranno i visitatori ad avvicinarsi ed emozionarsi nei diversi percorsi della Fotografia d’Autore.
American photographer Beth Moon.
Galleria PH Neutro Vicolo Balena 3, Verona
Orari: martedì-sabato 10-13/15.30-19.30
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25 aprile 2013 - Gli itinerari della Resistenza. Collettiva d'arte negli spazi veronesi
21 aprile Collettiva/Contest in Piazza Cortile del Tribunale a Verona,dalle ore 11.00
27 aprile Inaugurazione collettiva al RED ZONE art + cafè - San Giorgio di Valpolicella, dalle ore 18.30
La collettiva A Memoria d'Arte5, creata dal Circolo Pink in occasione della giornata del 25 aprile, giunge alla 5°edizione. L'iniziativa, divenuta ormai un evento cittadino che coinvolge da anni decine di artiste e artisti, è curata quest'anno da Marika Santoni.
Per Verona è un appuntamento importante, un contributo significativo che vuole attualizzare con i linguaggi dell'arte l'eredità storica del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazi-fascimo.
La manifestazione, aperta a tutti gli artisti contemporanei e non di ogni nazionalità, avrà come fili conduttori e temi portanti delle opere l'antifascismo e la Resistenza. L'antifascismo per non dimenticare l'orrore del trentennio, dei lager nazisti e delle tante diversità che vi furono sterminate ma anche l'insensatezza dei nuovi lager, dove centinaia di immigrate e immigrati sono costretti a "sostare" in attesa di una vita più dignitosa. Antifascismo per continuare a resistere contro ogni forma di razzismo e repressione sociale, culturale e politica ed economica, laddove vecchie e nuove forme di fascismo e repressione dei corpi e delle menti ci vorrebbero tutte e tutti
John Goba - Sierra Leone
Margaret Majo - Zimbabwe
Mikidadi Bush - Tanzania
Maurus M. Malikita - Tanzania
L'arte africana contemporanea fu portata alla ribalta per la prima volta in modo ufficiale dalla mostra 'Les Magiciens de la Terre' , realizzata dal Centre Georges Pompidou di Parigi nel 1989. La Galleria La Persia (spazio che da oltre 20 anni si occupa di tappeti) con questa prima mostra vuole iniziare una ricognizione degli artisti africani più significativi e di alcuni artisti emergenti del Centro Asia. La Persia opererà in stretta collaborazione con la Fondazione Sarenco che, da ormai trent'anni, si occupa di far conoscere l'arte del continente africano.
Numerosi critici d'arte e poeti (Achille Bonito Oliva, Jean-Hubert Martin, Sarenco, Pierre Garnier, Emmett Williams, André Magnin, Enrico Mascelloni, Martina Corgnati, Eric Girard-Miclet e altri) si sono occupati di questo straordinario fenomeno artistico che è già stato presentato dalla Biennale di Venezia, dalla Biennale di Lione, dalla Biennale di Dakar e dalla Biennale di Malindi, oltre che da importanti musei, istituzioni e fondazioni internazionali. In mostra le sculture di JOHN GOBA, i rilievi di MARGARET MAJO, i dipinti di MIKIDADI BUSH e di MAURUS M. MALIKITA.
Tutti questi quattro autori hanno ricevuto il premio della Biennale di
23 marzo - 31 maggio 2013 FaMa Gallery, Corso Cavour 25/27, Verona
FaMa Gallery inaugura venerdì 22 marzo 2013 una personale del giovane artista bresciano Giorgio Guidi. La mostra, dal titolo GRIT e curata da Matteo Pollini, presenta un importante nucleo di nuovi lavori realizzati in occasione dell'esposizione ed alcune opere della recente produzione dell'artista.
Nella ricerca di Giorgio Guidi convergono elementi formali e testuali distanti fra loro che danno vita a opere pensate ed assemblate per stratificazione, nelle quali emergono sia le caratteristiche tattili sia simboliche dei materiali utilizzati. Sculture, disegni ed installazioni sono determinati da una matrice “antropologica” di osservazione e selezione delle culture e dei comportamenti umani. Questi elementi, intrecciandosi con gli aspetti biografici dell’artista, proiettano le opere in una dimensione in cui il tempo sembra ripiegarsi su sé stesso, in una sorta di progressiva stratificazione, fino a celare e custodire ciò che resta intrappolato al suo interno.
Il titolo della mostra - traducibile dall’inglese come sabbia o sporco, ma che nel linguaggio colloquiale prende anche il significato di coraggio - vuole, quindi, evocare l’idea di un materiale in grado di nascondere le cose al nostro sguardo, ma, allo stesso tempo, la possibilità di una loro successiva scoperta o riscoperta.
La mostra GRIT dedica ampio spazio ai nuovi lavori tra cui Memories
Dall'11 marzo al 19 maggio 2013 negli orari di apertura di Casa di Giulietta Via Cappello 23 - Verona
L'eleganza femminile dalle collezioni Mazzucchelli al tempo di Angelo Dall'Oca Bianca, un’ esposizione di abiti e accessori del costume femminile del XIX e XX secolo provenienti dalle raccolte dei Musei Mazzucchelli
.Vengono così creati suggestivi richiami tra le opere dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, appartenenti alla ricca collezione della Galleria Comunale di Arte Moderna ‘Achille Forti’ di Verona ed esposte in una selezione curata da Patrizia Nuzzo, e gli abiti del XIX e XX secolo provenienti dalle raccolte dei Musei Mazzucchelli, in una scelta proposta da Pierangela Gemignani e Lara Alberti.
Gli abiti e gli oggetti esposti nella mostra appartengono alla collezione del “Museo della Moda e del Costume” che ha sede nella settecentesca Villa Mazzucchelli, situata a Ciliverghe di Mazzano, in una felice posizione tra Brescia e il Lago
Dopo aver sfidato il tempo e la storia stessa, dopo aver ricalcato le orme di grandi come C. D. Friedrich e J. M. W. Turner, Hiroyuki Masuyama torna a rileggere l'arte del passato. Il salto indietro questa volta è però notevole e la lettura dei suoi lavori non può prescindere da un punto di partenza temporale che si colloca addirittura nell'Antica Roma e passando per l'epoca Rinascimentale, giunge fino al contemporaneo.
Ancora una volta tutto è presente sulla stessa scena. La ri-costruzione forzata messa in atto dal collasso temporale (si sfora quasi nell'a-temporale), ci ricorda che l'arte del XXI° secolo è ancora una citazione dei motti Futuristi. I tempi sono di certo maturi e formalmente non ci troviamo più di fronte alle pennellate elettriche e impazienti di Umberto Boccioni (La Città che sale, 1910). La città qui non sale, scorre, anzi, corre al punto tale che il dinamismo è diventato iper dinamismo.
I nuovi lavori in mostra di Hiroyuki Masuyama (stampati su carta, come a voler imitare le incisioni di un tempo) fotografano i paesaggi romani che in passato artisti come Marco Sadeler, Giovanni Antonio Canal, Giambattista Piranesi, Luigi Rossini e J. M. W. Turner hanno ritratto. Il fil rouge con le